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Considerati “terroristi” perché vicini alla comunità Lgbt, rischiano 10 anni di carcere

Sono stati arrestati in Russia due gestori di un bar Lgbt, con l’accusa di “promuovere rapporti sessuali non tradizionali tra i clienti”. A novembre il “movimento Lgbt internazionale” era stato messo al bando perché “estremista” e queste sono le conseguenze

30 marzo 2024
Mosca, 'gestori di bar Lgbt sono terroristi' e rischiano 10 anni

Mosca, 'gestori di bar Lgbt sono terroristi' e rischiano 10 anni

Le autorità russe hanno definito i due gestori di un bar Lgbtq “terroristi ed estremisti” dopo il loro arresto a inizio marzo ed in attesa del processo nei loro confronti, in quello che è il primo procedimento penale di questo genere seguito alla nuova ondata di repressione contro le minoranze sessuali nella Federazione russa.

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A novembre la Corte suprema russa ha bandito il cosiddetto «movimento Lgbt internazionale» per «estremismo», che è stato il motivo per l'arresto dell'amministratore del bar Pose Diana Kamilianova, 28 anni, e del direttore artistico Alexandre Klimov, 21 anni, a Orenburg, nel sud-ovest della Russia all'inizio di questo mese. Rischiano fino a 10 anni di carcere con l'accusa di "estremismo” e di “promozione di rapporti sessuali non tradizionali tra i frequentatori del bar”, e il tribunale di Orenburg ha detto che rimarranno in custodia fino al 18 maggio.

Le forze dell'ordine avevano fatto irruzione nel bar il 9 marzo scorso. Gli arresti avvengono nel contesto di una svolta ultra-conservatrice che si è accelerata da quando il Cremlino ha lanciato l'offensiva in Ucraina, presentando il conflitto come una battaglia contro l'Occidente e i suoi valori liberali. Nel dicembre 2022, Putin ha ampliato la legge del 2013 che vieta la promozione di relazioni "non tradizionali” con i bambini, per criminalizzare qualsiasi menzione pubblica positiva delle persone o delle relazioni Lgbtq.