La fake news omofoba con Sammy Basso: spacciato per un malato di Mpox

Un falso profilo lo ha indicato come suo figlio ricoverato in terapia intensiva. Il 'giovane vecchio': “Nel messaggio passa una teoria assurda che essere gay sia un crimine, è inaccettabile“. Il precedente di Renzo Rosso

di EDOARDO MARTINI
31 agosto 2024
Sammy Basso spacciato per un paziente ricoverato con Mpox: nella foto fake l'hashtag #gayolodellescimmie

Sammy Basso spacciato per un paziente ricoverato con Mpox: nella foto fake l'hashtag #gayolodellescimmie

Tutti conosciamo o almeno una volta nella vita abbiamo visto magari sui social o in tv Sammy Basso, il 'giovane vecchio' malato di Progeria, o sindrome di Hutchinson-Gilford, patologia genetica rara che causa l'invecchiamento precoce delle cellule e dell'organismo, ma non del cervello.

Una sua foto, scattata nel 2019 dopo un intervento al cuore, è stata utilizzata per diffondere una fake news a contenuto omofobo. L'immagine, che ritrae il biologo, scrittore e attivista italiano disteso su un letto d'ospedale, è stata pubblicata su X dal profilo di un uomo che in quell'occasione si è spacciato per il padre del paziente, che avrebbe contratto l’Mpox, (conosciuto anche come vaiolo delle scimmie).

Il post virale e la bufera sui social

"Lui è Marco. Mio figlio. È ricoverato in terapia intensiva dopo aver contratto il #vaiolodellescimmie, o come viene chiamato oggi #Gayolodellescimmie. Da quando ha cominciato a frequentare la comunità Lgbt è sempre soggetto a malattie e parassiti strani. Sono devastato", questo il post diventato subito virale prima della possibile disattivazione del profilo.

L'immagine fake news diffusa sui social
L'immagine fake news diffusa sui social

Gli utenti non ci hanno messo molto a riconoscere Sammy Basso nello scatto. E sui social è scoppiata la bufera con tantissimi utenti che hanno attaccato il presento padre. "Lui non è tuo figlio, è Sammy Basso, e spero ti quereli. Fai vomitare", "spero ti denuncino", "segnalare a raffica", "spero che Sammy Basso ti levi anche le mutande", sono solo alcuni fra i commenti più ricorrenti.

"La foto è stata rubata per far passare un messaggio omofobo, questo è inaccettabile"

Nonostante questo il biologo e attivista ha deciso di non sporgere denuncia. "Avevo da poco letto quello che è successo a Renzo Rosso – spiega – con una sua foto utilizzata per scopi illeciti. Nel suo caso c'entra l'intelligenza artificiale, nel mio no, ma il messaggio che passa è simile. Bisogna opporsi a chi cerca di utilizzare le foto a scopo fraudolento, ma in questo caso ho imparato a non prendermela. Ci sono rimasto male, ovvio, perché è impossibile rimanere indifferenti, ma non credo che presenterò denuncia.

Ho ricevuto lo screenshot da un amico ed è veramente orribile quello che hanno fatto. Non è stato affatto piacevole vedere che è stata usata una mia foto in un momento particolarmente difficile della mia vita, quando subii un intervento al cuore. La foto è reale ed è stata rubata per far passare un messaggio omofobo, questo è veramente inaccettabile. Oltre al coinvolgimento del vaiolo delle scimmie, nel messaggio passa una teoria assurda che essere gay sia un crimine, anche se preciso che i miei gusti sessuali sono differenti".

Sammy Basso
Sammy Basso

L'attacco all'intelligenza artificiale 

Infine, il 28enne ha attaccato l'intelligenza artificiale: "Ha potenzialità sconfinate, ma deve essere utilizzata nel modo giusto, altrimenti può diventare pericolosa. Ormai sta diventando difficile distinguere ciò che è vero da ciò che falso, anche sui social. Io li utilizzo per raccogliere fondi sulla Progeria e a scopo divulgativo. I social possono essere strumenti utili e importanti, ma purtroppo circolano fin troppe informazioni false, come abbiamo visto nel caso di Renzo Rosso e nel mio. Se fino ad oggi serviva cautela, con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale serve ancora più cautela".

Il precedente di Renzo Rosso

Ma il caso di Basso è solo l'ultimo in ordine di tempo. Qualche giorno fa infatti, l'immagine di Renzo Rosso è stata utilizzata per convincere gli utenti a registrarsi a shop online e comprare cryptovalute o altri prodotti simili. L'intento è semplice: trarre in inganno l'utente che pensa: "Se l'ha fatto lui allora c'é da fidarsi". Sui social lo stesso imprenditore ha avvertito: "Stanno circolando contenuti sponsorizzati (falsi, realizzati con Ai) in cui inviterei gli utenti a registrarsi sui siti per comprare cryptovalute. Assolutamente non credete a questi falsi. Mi sto muovendo con i miei legali per far rimuovere questi contenuti. Se ne vedete, per favore, segnalateli subito a Instagram".