Senza lavoro e senza casa, rischia di perdere il cane perché le strutture non vogliono animali

Giuseppe ha perso il lavoro ed è stato sfrattato: ora cerca una casa che possa accogliere anche Bobby. I volontari della Lav di Prato: “Serve più attenzione per casi così”

di Redazione Luce!
16 novembre 2024
GIUSEPPE E BOBBY

Giuseppe e il suo cane Bobby. L’uomo per i prossimi tre giorni sarà in una struttura d’accoglienza, la Lav di Prato sta ospitando il cane

Giuseppe ha perso il lavoro, che non riesce a recuperare per problemi di salute, e ora anche la casa, per via di uno sfratto esecutivo che lo ha lasciato senza un tetto sopra la testa. E se non fosse stata coinvolta la sede Lav di Prato avrebbe rischiato di perdere il suo fedele compagno, Bobby, un cane di 11 anni. Il Servizio Emergenza Urgenza Sociale (Seus) di Montespertoli, un servizio regionale della Toscana, ha cercato di aiutare Giuseppe riuscendo a trovare per lui un alloggio temporaneo. Nessuna struttura, però, ha accettato di ospitare anche Bobby, cosa che ha messo Giuseppe di fronte a una scelta straziante. L’uomo si è rifiutato di abbandonare il suo amico a quattro zampe o di consegnarlo a un canile, in quanto avrebbe dovuto rinunciare alla proprietà, dichiarando di preferire piuttosto una notte all’aperto, su una panchina, pur di non separarsi da lui.

“Di situazioni come questa, purtroppo, ce ne sono molte: storie di persone che hanno perso tutto e che difendono strenuamente il legame prezioso che hanno con i loro cani o gatti, rifiutando la possibilità di un alloggio per non doversi separare dai loro amici a quattro zampe”, spiega Alessandra Ferrari, responsabile dell’area animali familiari Lav.

Il Seus giovedì ha contattato diverse strutture di zona, alla disperata ricerca di un rifugio per Bobby. Purtroppo, però, le porte si sono chiuse una dopo l’altra. Finché la Clinica Veterinaria Chirone di Firenze non li ha messi in contatto con la sede Lav di Prato. I volontari si sono immediatamente attivati per accogliere Bobby e garantirgli un rifugio sicuro e caldo, ospitandolo la scorsa notte nei locali della Lav. Giuseppe, nel frattempo, tranquillizzatosi, è stato assistito dal Seus e collocato in una struttura di accoglienza.

“Il problema è però lontano dall’essere risolto – dichiara Cristiano Giannessi, sede LAV di Prato - Con il SEUS che può garantire assistenza solo per i prossimi tre giorni e con il passaggio di competenze all’assistente sociale territoriale, temiamo che Giuseppe possa essere costretto a prendere decisioni dolorose e a separarsi dal suo Bobby. È cruciale che istituzioni ed enti preposti si attivino per trovare soluzioni concrete a questo genere di situazioni. Chiediamo al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e ai sindaci della zona di realizzare l’accoglienza di tutti e due assieme, trasformando questa situazione disperata in un esempio di accoglienza antispecista da ripetere in tutte le regioni del nostro Paese”, conclude Ferrari di Lav.