Sospeso un corso sul razzismo, i docenti erano tutti bianchi

La controversa questione dell’Università di Lisbona, attivisti e social insorgono. La docente promette misure affinché non ricapiti

di RICCARDO JANNELLO -
22 ottobre 2024
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Un corso post laurea sul fenomeno del razzismo è stato sospeso: i docenti erano tutti bianchi

In un Paese solitamente ospitale come il Portogallo, dove vivono tantissime persone provenienti dalle nazioni soprattutto africane che fino al 1975 facevano parte di un vasto impero coloniale, il pericolo del razzismo e della xenofobia si è accentuato nell’ultimo periodo con fatti di cronaca violenta che hanno riguardato soprattutto le periferie di Lisbona e Porto, le due città più grandi, dove si sono scontrate con ferite e arresti persone di varia etnia con baby gang del posto.

Una sorta di razzismo culturale, se consapevole o meno lo giudicherà la storia, si è verificato anche in una delle istituzioni accademiche più autorevoli, la Universidade Nova di Lisbona. Un corso post laurea proprio sul “Il fenomeno del razzismo e della xenofobia”, organizzato dalla facoltà di Giurisprudenza – e dall’Osservatorio del Razzismo e della Xenofobia -, è stato bloccato perché i docenti invitati a tenerlo erano tutti bianchi.

La preside di Legge, professoressa Margarida Lima Rego, ha dovuto correre ai ripari con una dichiarazione di scuse. “L’inclusione e la diversità – ha dichiarato - sono condizioni indispensabili per compiere la missione dell’Osservatorio del Razzismo e della Xenofobia, un’iniziativa nazionale prevista nel Piano Discriminazione 2021-2025, varato dal precedente Governo di centrosinistra. Il corso post-laurea è stato approvato a luglio dal consiglio scientifico, ma con un programma diversificato e inclusivo, soprattutto per quanto riguarda l’origine etnico-razziale dei docenti. Tra il momento dell’approvazione e la sua messa in funzione si sono verificati diversi cambiamenti. Il principale è stata l’indisponibilità di alcuni a svolgere l’insegnamento. Ciò ha portato ad aggiustamenti nel programma che hanno finito per non riflettere i principi di diversità e inclusione e quindi il mancato inizio”.

Sono stati i social media a scatenarsi dopo che erano apparsi i termini del master, soprattutto quando nel programma è apparso un corso dal titolo: “Esiste davvero il razzismo?”, considerato esso stesso razzista. “La comunità portoghese di origine africana – diceva uno dei commenti – si deve lamentare una volta di più di essere considerata invisibile”.

Molto duro il commento di Paula Cardoso, una delle maggiori attiviste nere del Portogallo, ideatrice della rete Afrolink. “Il corso e l’Osservatorio – ha dichiarato – non hanno alcun senso. E’ come una organizzazione che combatte la discriminazione contro le donne essendo composta da soli uomini”. Ma è proprio sulla formazione dell’Osservatorio del Razzismo e della Xenofobia che la giornalista si dichiara “scioccata” e “offesa”. Secondo lei, la “composizione dei formatori e l’approccio agli argomenti da dibattere formano una struttura che è di per sé razzista”.

La professoressa Lima Rego parla di “fallimento interno” e promette misure “affinché non possa accadere di nuovo”. Affermando altresì che “la facoltà e l’Osservatorio non hanno inteso minimizzare temi importanti e rilevanti per alcuna società, né discriminare le persone, per questo hanno deciso di sospendere il corso post-laurea che non procederà in questa direzione”. Ma rilanciando l’importanza dell’istituzione: “Formando l’Osservatorio, il consiglio scientifico della facoltà si è preso una grossa responsabilità: questo incidente ci aiuterà a riflettere su di esso e farlo crescere”. Su questo tema ha detto la sua anche Cardoso: “Sfideremo in modo ancora più forte l’esistenza dell’Osservatorio finché la sua composizione e la sua leadership non risponderanno a quanto espresso nel Piano di lotta al razzismo e alla discriminazione”.

Da parte governativa nessuna reazione. L’esecutivo minoritario di centrodestra guidato da Luis Montenegro non ha alcuna intenzione di alzare i toni su temi così delicati, anche perché per sopravvivere ha bisogno che il Partito socialista si astenga su alcune leggi che considera determinanti – come la prossima manovra economica – non fidandosi dell’appoggio di Chega, la forza di destra guidata da Andre Ventura che anche su immigrazione e integrazione si ispira al suo grande idolo...Matteo Salvini.