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Spagna, alla Camera passa la riforma costituzionale: abolita la parola "disabile"

Un emendamento all'articolo 49 è stato approvato a larga maggioranza: eliminati i riferimenti a 'minorati' e 'handicap', si parla di persone con disabilità

di MARIANNA GRAZI -
19 gennaio 2024
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Disabili, diversamente abili, portatori di handicap. No, la dicitura più corretta - e soprattutto quella preferita dai soggetti di cui si parla - è piuttosto "persone con disabilità". Un'espressione che, per fortuna, sta pian piano prendendo piede: lo dimostra, ad esempio, la Spagna, dove ieri è stata approvata (in prima istanza) un'importante modifica alla Costituzione. Una scelta di civiltà, di rispetto, che rimette al centro l'essere umano piuttosto che le problematiche fisiche o cognitive, o le malattie che ha.

La riforma dell'art.49 della Costituzione

È stata infatti approvata alla Camera bassa la riforma costituzionale dell'articolo 49, che mira ad "aggiornare il linguaggio e il contenuto" del testo dedicato ai diritti e alla tutela delle persone con disabilità. Dopo l'approvazione, il nuovo titolo è stato inviato alla Camera Alta per proseguire l'iter parlamentare ed entrare in vigore, ma vista l'ampia maggioranza raggiunta tra i deputati difficilmente l'esito potrà essere diverso al Senato.

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez

La proposta di modifica, discussa il 18 gennaio, ha ricevuto infatti 312 voti a favore e 32 contrari, passando quindi con un'insolita alleanza fra centrosinistra e centrodestra: votano sì il partito Socialista (PSOE) del premier Pedro Sánchez e il partito Popolare (PP), che è rappresenta l'opposizione di centrodestra. Soltanto i deputati di Vox (l'estrema destra spagnola) si esprimono contro. La Carta costituzionale, in Spagna, è entrata in vigore nel 1978, alla fine della dittatura franchista. Da anni, però, una revisione dei termini in chiave meno discriminatoria e più inclusiva era stata chiesta dagli/dalle interessati/e, dalle famiglie e dalle associazioni che si battono per i diritti di queste persone. Per questo l'emendamento approvato ieri rappresenta un importante traguardo per tutta la società, che è chiamata a recepire, accogliere e utilizzare la nuova terminologia, più rispettosa nei confronti una fetta importante di popolazione.

In Spagna addio a 'handicap', 'minorati' e 'disabile'

Con questo emendamento i concetti di "handicap fisico, sensoriale e mentale" saranno eliminati dalla Carta, così come sarà rimosso il termine disminuidos, traducibile letteralmente con "minorati", sostituiti invece con personas con discapacidad, "persone con disabilità". Ma non si tratta solo di qualche termine eliminato: l'intero articolo è stato riscritto. La nuova formulazione stabilisce al primo punto che queste persone "esercitano i diritti previsti" dal Titolo I "in condizioni di reale ed effettiva libertà ed eguaglianza". Prevede inoltre che "la protezione speciale necessaria per tale esercizio è regolata dalla legge".

L'articolo costituzionale è stato riscritto secondo il principio cardine che mette al centro le persone e i loro diritti 

Il secondo comma definisce poi che "le autorità pubbliche devono promuovere politiche che garantiscano la piena autonomia personale e l'inclusione sociale delle persone con disabilità, in ambienti universalmente accessibili. Allo stesso modo, dovranno incoraggiare la partecipazione delle loro organizzazioni, nei termini stabiliti dalla legge. Particolare attenzione sarà prestata alle esigenze specifiche delle donne e dei minori con disabilità".

Le motivazioni alla base dell'emendamento

La proposta di riforma ricorda che la Carta "sancisce la dignità della persona e il libero sviluppo della personalità come pietre miliari del nostro Stato di diritto sociale e democratico" e che "una delle incarnazioni concrete di questa configurazione è l'articolo 49", un precetto che "ha posto la Spagna all'avanguardia nella protezione di questo gruppo ai suoi tempi". Inoltre, l'iniziativa spiega che negli ultimi anni "la protezione delle persone con disabilità è stata rafforzata dal diritto internazionale", il cui fulcro è la Convention on the Rights of Persons with Disabilities, a cui sono state adattate sia la legislazione statale che quella regionale.

La Camera bassa spagnola, nel chiedere la modifica, si richiamava alla Convenzione Onu 

Dopo l'approvazione della modifica alla Camera il presidente Pedro Sánchez si è rivolto ai rappresentanti delle associazioni presenti con "un sentito ringraziamento" per aver promosso la riforma. "Il merito è vostro e solo vostro", ha detto e ha chiesto "perdono per tanti anni in cui la Costituzione" si è rivolta a questa categoria di persone con il termine ‘disabile’. "Sono consapevole che siamo in ritardo", ha ammesso, sottolineando come, con la mossa della Camera "riconosciamo che le persone con disabilità sono soprattutto persone e, quindi, soggetti con diritti".