Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, considera il problema della violenza di genere come “un affare di Stato”, rispetto al quale “non hanno spazio i discorsi negazionisti”: lo indica in una nota il governo iberico, dando conto di una riunione straordinaria dell'Osservatorio Statale della Violenza sulle Donne. Tale incontro è stato organizzato alla luce “della gravità delle cifre recenti”, che indicano, da inizio 2024, “dieci donne uccise per violenza di genere” e “sette minori uccisi per violenza vicaria” (quest'ultima è un tipo di violenza con cui esperti indicano il fenomeno di uomini che fanno del male a bambini con l'intenzione di colpire indirettamente, e nel modo più doloroso possibile, le loro madri).
La riunione dell'Osservatorio è stata presieduta da Sánchez stesso, che ha definito come "priorità a breve termine” il rinnovo di un “patto di Stato contro la violenza di genere” (attualmente ne è in vigore uno approvato nel 2017). In particolare, il premier ha chiesto di “insistere” nelle politiche di contrasto alla violenza di genere “che già ci sono e funzionano”, “correggere difetti” del sistema di prevenzione e protezione alle vittime esistenti e “creare nuovi meccanismi per combattere questa violenza strutturale”: un maggior “coordinamento tra organi giudiziari e amministrazioni” con competenze sulla materia e più “formazione” per gli attori implicati sono due delle strade indicate. La ministra per la Parità Ana Redondo ha reso nota l'approvazione di due pacchetti, da 19,8 milioni di euro e di 140 milioni rispettivamente, per finanziare misure in questa linea.