Lo aveva annunciato. E ha mantenuto la sua promessa. Secondo quanto riportato dal New York Post, Donald Trump, si appresta a firmare nelle prossime ore tre decreti esecutivi che ridisegneranno l’assetto delle forze armate.
Tra questi, sono previsti il divieto alle persone transgender di servire nell’esercito e l’eliminazione dei programmi di diversità, equità e inclusione, che smantellano di fatto il decreto firmato dal suo predecessore, Joe Biden, che richiedeva alle agenzie federali di estendere i divieti di discriminazione sessuale. Inoltre, è in programma il reintegro e il risarcimento dei militari licenziati per essersi rifiutati di vaccinarsi contro il Covid.
Queste disposizioni arrivano dopo il giuramento di Pete Hegseth, Segretario della Difesa alla guida del Pentagono, che aveva già annunciato “cambiamenti culturali significativi all'interno delle forze armate”.
I nuovi provvedimenti
“La coesione delle unità militari richiede elevati livelli di integrità e stabilità fra i suoi componenti”, riporta il NYP citando un documento della Casa Bianca. “Per la transizione possono essere necessari almeno 12 mesi. Durante questo periodo, non si è in grado di soddisfare fisicamente i requisiti di prontezza militare e si necessitano cure mediche continue. Questo non è favorevole per un loro dispiegamento o per la loro prontezza sul campo”.
È questa l’opportunistica giustificazione al nuovo provvedimento avanzata dal nuovo Presidente, smontata però dai dati del dipartimento della Difesa. Secondo questi ultimi, nel 2019, circa 15mila persone in servizio si consideravano transgender, e solo 1071 tra loro hanno richiesto l’operazione di transizione all’altro sesso; inoltre, per il Pentagono, tra il 2016 e il 2019, le spese mediche per le persone transgender sono ammontate a 8 milioni di dollari, a fronte di un budget complessivo per la difesa di oltre 50 miliardi. La scusa non regge.
Considerate le sue dichiarazioni di intenti già annunciate lo scorso 22 dicembre all’America Fest in Arizona, le motivazioni del tycoon appaiono anche poco coerenti: “Con un tratto della mia penna, il primo giorno, fermeremo la follia transgender – aveva detto –; firmerò gli ordini esecutivi per porre fine alla mutilazione sessuale infantile, per far uscire i transgender dall’esercito e dalle nostre scuole elementari, medie e superiori”.
Negli Stati Uniti i temi legati ai trattamenti medici per la transizione di genere di persone minorenni e all’accesso delle donne transgender alle competizioni sportive sono ancora scottanti, tanto che, durante la campagna elettorale, Trump si era più volte scagliato contro quella che ha definito “la dittatura del politicamente corretto” e “l’ideologia woke”, appoggiato dai suoi sostenitori più conservatori.
In riferimento poi alle polemiche sorte lo scorso novembre, quando il Partito repubblicano ha stabilito che Sarah McBride, prima donna transgender eletta alla Camera dei Deputati, non potrà usare i bagni delle donne, ha aggiunto “Non voglio entrare nella ‘questione del bagno’. Queste poche persone dovranno accettare quello che deciderà la legge”.
L’ordine esecutivo che invece riguarda il divieto alle persone transgender di entrare nell’esercito, già introdotto nel 2017 e poi eliminato da Biden, stavolta vieterebbe non solo gli arruolamenti ma anche la permanenza in servizio di chi è già stato arruolato, che verrà congedato per motivi di salute, considerato non idoneo a prestare servizio. Quantificare il numero delle persone escluse non è semplice, ma secondo il Pentagono, come riferisce The Times, sono circa 2.200 le persone in servizio attivo a cui sia stata diagnosticata una disforia di genere nel 2021, su un totale di circa 1,3 milioni di personale attivo. Il provvedimento, dunque, oltre a essere fortemente discriminatorio, potrebbe portare a una carenza di organico oltre che di competenze.
Quante sono le persone transgender negli Usa?
Secondo un censimento condotto nel giugno 2022 dal Pew Research Center di Washington, negli Stati Uniti sono almeno 5,3 milioni le persone che si dichiarano transgender o non binarie; di questi si stima che 1,6 milioni, di età pari o superiore a 13 anni, si identifichino come tali.
Donald Trump non ha mai nascosto il suo disprezzo nei confronti delle comunità Lgbt+ e questo lo ha dimostrato in diverse occasioni. Sebbene le sue politiche d’odio continuino a dilagare, tentando di invisibilizzarle, le persone transgender (spoiler) esistono e pretendono di essere riconosciute.