Si chiama
Threads (in italiano “filoni”) e, nell’ambito della rete, riporta a tutte quelle discussioni riguardanti uno specifico argomento che si svolgono all’interno di forum, newsgroup o chat. Nel XXI secolo
le imprese si sfidano su
social-ring a colpi di like, follower e spunte blu. E, ogni tanto, di ring sopra i quali sfidarsi ne nascono di nuovi; alcuni cambiano nome, ci sono quelli che si spengono lentamente e altri ancora che, invece, resistono nonostante nessuno li usi più.
Sempre più le imprese si sfidano a colpi di click, followers, like e reaction
Risale a pochi giorni fa, a quasi anno dal boom di
BeReal, la notizia della nascita del nuovo social confezionato da Meta, la società di Mark Zuckerberg, padrone già di Facebook, WhatsApp e Instagram.
Il nuovo Twitter?
"
Condividi idee e trend con un testo" è ciò che l'informatico e imprenditore statunitense propone a milioni di persone con la creazione del suo nuovo social dalle tonalità scure. Seppur ancora soltanto nell’aria, il nuovo social targato Meta sembra già riscuotere notevole curiosità tra gli utenti. Ma sarà davvero capace di mettere in crisi la solidità del veterano
Twitter? Il fondatore di Facebook sembra infatti aver cavalcato
l’onda dei malcontenti nati dalle ultime novità introdotte sulla piattaforma 'cinguettante' da parte di Elon Musk. Un esempio è l'ulteriore limite imposto sul numero di post visualizzabili al giorno, 6.000 per gli abbonati a Twitter Blue, 600 per i non paganti. Raggiunto tale limite, l'app non aggiorna più i contenuti, restando di fatto poco utile.
Elon Musk è il proprietario di Twitter: l'avversario imprenditore informatico Zuckerberg punta a cavalcare il malcontento degli utenti della piattaforma per il lancio del nuovo social
"Threads è il tentativo di Zuckerberg di sostituire Twitter nella sua
funzione di notiziario in tempo reale, approfittando delle difficoltà attuali frutto delle scelte scellerate di Musk e dell'insoddisfazione dei suoi utenti" ha spiegato Vincenzo Cosenza, esperto di social media e ideatore dell'Osservatorio sul Metaverso. "Il punto di forza è la possibilità di agganciarsi al Fediverse, ossia gli utenti di strumenti decentralizzati come Mastodon, sfruttando il protocollo ActivePub. Questo permettere agli utenti di Threads di interagire anche con utenti di altri strumenti. L'unico ostacolo che vedo - conclude - è l'utilizzo di un account Instagram come sistema di accesso che se da un lato renderà rapida l'adozione a chi è già su IG, dall'altro potrebbe non essere gradito agli utenti di Twitter".
Cos'è Threads
Decentrata e testuale, la nuova App è già visibile sui servizi di Apple e Google e, secondo indiscrezioni, siamo prossimi al debutto: Threads sarà disponibile da giovedì 6 luglio, anche se per il momento solo negli Stati Uniti. Quello che sappiamo è che la nuova piattaforma sarà
incentrata sui contenuti testuali e che l’autenticazione potrà avvenire con le stesse credenziali già in uso per l’account di Instagram.
Basato su contenuti testuali, per l'autenticazione basterà avere un account Instagram, da cui ereditare anche i followers
La principale differenza con Twitter, poi, è che i già iscritti a Facebook o Instagram possono
ereditare l'elenco dei contatti che seguono e quindi partire da una base di follower già importante. Un elemento da non sottovalutare, che potrebbe attirare in particolare vip e influencer. Ma se per ora i dettagli sembrano essere pochi e vaghi, ciò che invece risulta chiaro è l’obiettivo definito da Zuckerberg durante la presentazione: "Threads è il luogo in cui le
community si riuniscono per discutere di tutto, dagli argomenti che ti interessano oggi a ciò che sarà di tendenza domani. Qualunque cosa ti interessi, puoi seguire e connetterti direttamente con i tuoi creatori preferiti e altri che amano le stesse cose o creare un tuo fedele seguito per condividere le tue idee, opinioni e creatività con il mondo”. Che
Elon Musk e
Mark Zuckerberg abbiano davvero deciso questa volta di risolvere le loro tensioni con un
incontro al Colosseo, come ipotizzato di recente?