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Home » Attualità » TikTok, la challenge anti-obesità: e a Pisa sempre più giovani chiedono aiuto

TikTok, la challenge anti-obesità: e a Pisa sempre più giovani chiedono aiuto

Disturbi alimentari e cyberbullismo, la denuncia dell'associazione "La vita oltre lo specchio"

Ilaria Vallerini
16 Novembre 2022
Una foto tratta dal film "Una vita a forma di me"

Una foto tratta dal film "Una vita a forma di me"

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Una sfida choc che prende di mira le ragazze sovrappeso: si chiama “Boiler Summer Cup” ed è stata la challenge TikTok dell’estate. Un “gioco” in cui gli utenti dovevano adescare in discoteca o in spiaggia una ragazza sovrappeso e filmarla. Le ragazze così cadevano a loro insaputa vittime di una spirale di commenti discriminatori e offese sul web. Bullismo, cyberbullismo e body shaming (termine, quest’ultimo, che rappresenta l’atto di discriminare una persona per il suo aspetto fisico), un mix esplosivo a portata di clic per moltissimi giovani che popolano la piattaforma social. La sfida ha catalizzato l’attenzione di alcuni giovani pisani che da tempo lottano per uscire dal tunnel dei disturbi del comportamento alimentare.

A riportare la loro testimonianza è Maddalena Patrizia Cappelletto, la presidente di La vita oltre lo specchio, associazione attiva sul territorio pisano dal 2014 che si occupa del contrasto ai disturbi alimentari. “Abbiamo appreso la notizia direttamente da ragazze e ragazzi che si sono rivolti alla nostra associazione e che si sono imbattuti nel ‘Boiler Summer Cup’. Lo hanno vissuto come atto indiretto di bullismo e sono rimasti profondamente traumatizzati”.

Una scena del film "Fino all'osso" che parla di una ragazza di 20 anni affetta da anoressia nervosa
Una scena del film “Fino all’osso” che parla di una ragazza di 20 anni affetta da anoressia nervosa

I disturbi alimentari. “In questi ultimi due anni, sono sempre più diffusi tra giovani e giovanissimi – dice Cappelletto – . La pandemia, con l’isolamento forzato, senza dubbio ha influito sul comportamento dei ragazzi. La paura del Covid, la mancanza di interazioni fuori dalle mura domestiche, lo stop delle attività sportive hanno prodotto delle emozioni difficili da gestire specialmente per gli adolescenti che hanno manifestato in molti casi disturbi alimentari (anoressia, bulimia e altri). Nel frattempo, le restrizioni anti-Covid si sono allentate e i giovani sono tornati a vivere contesti di socialità e di confronto con i coetanei, un passo talmente complicato per alcuni da tradursi in disagio espresso con il cibo”.

Maddalena Patrizia Cappelletto, la presidente de “La vita oltre lo specchio”

I social. “Sono lo specchio della società dell’apparenza, dove ciò che conta non è mostrarsi agli altri per come siamo, ma per come dovremmo essere – aggiunge Cappelletto -. La ricerca della perfezione fisica è uno dei campanelli di allarme da non sottovalutare. Dall’altro lato, i social possono diventare catalizzatori di una vera e propria caccia alle streghe come nel caso della sfida su TikTok incentrata sull’aspetto fisico delle vittime”.

I segnali da non sottovalutare. “I disturbi alimentari si manifestano in principio con piccole rinunce a tavola che gradualmente si trasformano in riduzione di porzioni di cibo e poi pasti saltati.  Altresì i ragazzi iniziano a manifestare atteggiamenti ossessivi sul proprio aspetto fisico, ogni chilo perso non viene percepito come l’inizio di un disturbo, ma come una vittoria contro la bilancia. Un altro fattore da non sottovalutare è l’autoisolamento, come il rifiuto di uscire a mangiare una pizza con gli amici o in generale di partecipare ad eventi di socialità. Tutti segnali – conclude Cappelletto – che indicano un malessere, perciò raccomandiamo alle famiglie di agire in tempo per scongiurare l’avanzamento della malattia”.

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  • Lo scontro tra i fan di Harry Potter e la creatrice della saga, JK Rowling, a causa delle affermazioni omotransfobiche dell’autrice, conosce un nuovo capitolo. 

A Toronto, in Canada, un giovane creatore di libri d’arte, Laur Flom, sta realizzando libri di Harry Potter nei quali il nome della Rowling non compare in copertina, né all’interno dei volumi, dove usualmente sono riportate le indicazioni del copyright, con il nome dell’autore. 

Lo scopo, dice, è di “aiutare le persone che sono fan di Harry Potter ma hanno un problema morale con la Rowling e la sua transfobia”. Quando si dice cancel culture: qui si cancella proprio materialmente. 

JK Rowling è stata accusata di transfobia dopo aver postato nel 2020 alcuni messaggi su Twitter nei quali obiettava contro l’uso della parola “persona” al posto della parola “donna” per “descrivere chi ha le mestruazioni”. In seguito, ha negato di essere transfobica, ma è stata ugualmente investita dalle critiche sui social. Ma se queste restano non condivisibili, anche l’impulso alla cancellazione del suo nome desta più di una perplessità. E a molti appare profondamente autoritario.

Laur Flom, artista canadese di origine ebraica, fa parte della comunità transgender. Parte degli incassi per le vendite dei libri sarà devoluta in beneficenza ad associazioni di trans. Flom, che ha 23 anni, ha postato su Tik Tok un video nel quale spiega come trasforma i libri della Rowling: il video è subito divenuto virale. 

“Non avevo un vero e proprio progetto. Ho iniziato per dispetto. Ho poco più di vent’anni: quando sono cresciuto, era quasi scontato leggere ‘Harry Potter’. Ma quando sono venute fuori le opinioni che la Rowling ha verso persone come me, mi è rimasto l’amaro in bocca. Poi tutto è cresciuto grazie alla piattaforma, e all’interesse delle persone nei libri”. 

A Flom occorrono dodici ore per modificare copertina e interno del libro. Come detto, ogni copia viene messa in vendita a 170 dollari: per un set di sette titoli, il prezzo è di 1.200 dollari. Ma l’artista propone anche ai possessori di libri di Harry Potter di inviargli le loro copie personali, per renderle “de-Rowlingizzate”.

#lucenews #harrypotter #jkrowling
  • un militare armato prende a calci e schiaffeggia una donna iraniana per strada perché non indossa l’hijab.

Le immagini mostrano un militare armato correre verso una donna che cammina, prima la prende a calci e poi la schiaffeggia. Intorno a lei molte donne scappano terrorizzate. 

#lucenews #lucelanazione #iran #protesteiniran #mahsaamini
  • Aveva 19 anni quando ha deciso di partire per girare il mondo: un biglietto di sola andata in Australia, non una parola d’inglese, uno zaino e 200 euro in tasca. Sono passati 10 anni e Linda Campostrini, nata e cresciuta in un paese dell’Emilia Romagna, è ancora in viaggio. Nel frattempo ha imparato quattro lingue, si è laureata in psicologia, ha avviato un’attività digitale che le permette di mantenersi, e giri del mondo ne ha fatti quasi quattro. Ma resta ferma su quello che la vita le ha già insegnato: per essere veramente felici, dice, “bisogna imparare a cambiare, a uscire dalla comfort zone”.

Cosa frena le persone che vorrebbero “mollare tutto e partire”? “Tante ragioni: la paura dell’ignoto, le credenze sociali, la mancanza di coraggio, i soldi e la famiglia. La verità è che viviamo in una società che rema contro quel famoso ‘mollo tutto e parto’. Da quando nasciamo facciamo vite prestabilite, schematiche, a volte volute o persino imposte da terzi. Questa è una tendenza che frena molte persone: ci vuole una buona dose di coraggio per andare contro corrente, uscire dagli schemi e scoprire cosa c’è al di là”.

Intervista di Geraldina Fiechter ✍

#lucenews #lucelanazione #lindacampostrini
  • Emily Ratajkowski ha tenuto un discorso ispiratore all’Hunter College di New York, rivolgendosi alla classe del 2023.

Per il consueto discorso di apertura dell’anno accademico, discorso che di solito vede sempre un personaggio illustre parlare ai giovani per ispirarli ed esortarli ad andare avanti con gli studi.
Stavolta a tenere il suddetto discorso motivazionale è stata una star che invece quegli studi non ha potuto concluderli, invitando gli studenti a celebrare se stessi, la propria famiglia e i propri amici. 

“Le persone della tua vita che ti amano sono un dono prezioso, trattale come tali, goditele come tali, festeggia con loro.”

#lucenews #lucelanazione #emilyratajkowski #huntercollege
Una sfida choc che prende di mira le ragazze sovrappeso: si chiama "Boiler Summer Cup" ed è stata la challenge TikTok dell’estate. Un "gioco" in cui gli utenti dovevano adescare in discoteca o in spiaggia una ragazza sovrappeso e filmarla. Le ragazze così cadevano a loro insaputa vittime di una spirale di commenti discriminatori e offese sul web. Bullismo, cyberbullismo e body shaming (termine, quest’ultimo, che rappresenta l’atto di discriminare una persona per il suo aspetto fisico), un mix esplosivo a portata di clic per moltissimi giovani che popolano la piattaforma social. La sfida ha catalizzato l’attenzione di alcuni giovani pisani che da tempo lottano per uscire dal tunnel dei disturbi del comportamento alimentare. A riportare la loro testimonianza è Maddalena Patrizia Cappelletto, la presidente di La vita oltre lo specchio, associazione attiva sul territorio pisano dal 2014 che si occupa del contrasto ai disturbi alimentari. "Abbiamo appreso la notizia direttamente da ragazze e ragazzi che si sono rivolti alla nostra associazione e che si sono imbattuti nel ‘Boiler Summer Cup’. Lo hanno vissuto come atto indiretto di bullismo e sono rimasti profondamente traumatizzati".
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Maddalena Patrizia Cappelletto, la presidente de "La vita oltre lo specchio"
I social. "Sono lo specchio della società dell’apparenza, dove ciò che conta non è mostrarsi agli altri per come siamo, ma per come dovremmo essere - aggiunge Cappelletto -. La ricerca della perfezione fisica è uno dei campanelli di allarme da non sottovalutare. Dall’altro lato, i social possono diventare catalizzatori di una vera e propria caccia alle streghe come nel caso della sfida su TikTok incentrata sull'aspetto fisico delle vittime". I segnali da non sottovalutare. "I disturbi alimentari si manifestano in principio con piccole rinunce a tavola che gradualmente si trasformano in riduzione di porzioni di cibo e poi pasti saltati.  Altresì i ragazzi iniziano a manifestare atteggiamenti ossessivi sul proprio aspetto fisico, ogni chilo perso non viene percepito come l'inizio di un disturbo, ma come una vittoria contro la bilancia. Un altro fattore da non sottovalutare è l'autoisolamento, come il rifiuto di uscire a mangiare una pizza con gli amici o in generale di partecipare ad eventi di socialità. Tutti segnali - conclude Cappelletto - che indicano un malessere, perciò raccomandiamo alle famiglie di agire in tempo per scongiurare l'avanzamento della malattia".
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