Il vostro capo continua a mandarvi messaggi anche nel weekend? Siete inondati dalle mail lavorative anche al di fuori dell’orario di lavoro? Per i dipendenti australiani queste situazioni non saranno più un problema.
Lunedì 26 agosto è entrata in vigore in Australia una legge che sancisce il diritto alla disconnessione dei lavoratori. In base alla nuova legge, i dipendenti possono ora “rifiutarsi di controllare, leggere o rispondere” alle richieste dei loro superiori al di fuori dell’orario di lavoro. La misura è stata proposta dal partito laburista australiano di centro-sinistra all'interno di un pacchetto di riforme sul lavoro per diminuire la pressione sui lavoratori.
In un mondo progressivamente più digitalizzato, sempre più paesi riconoscono l’importanza di proteggere i propri impiegati per salvaguardare il loro tempo personale e ridurre lo stress lavorativo. L’iperconnessione è una tendenza in continuo aumento, soprattutto dopo l’era del Covid-19 che ha stravolto la dimensione che separa il mondo lavorativo da quello personale.
Iniziative simili in altri Paesi
Il fenomeno del diritto alla disconnessione nasce nel 2017 in Francia con la “Loi Travail”, che per prima ha stabilito che i dipendenti non dovessero essere costretti ad essere reperibili fuori dal loro orario lavorativo. Anche altri paesi tra cui la Spagna, il Belgio, gli Stati Uniti e il Messico hanno adottato normative simili per proteggere il tempo libero dei lavoratori.
Diritto alla disconnessione in Italia
Pur non esistendo nell’ordinamento italiano un concetto giuridico di diritto alla disconnessione, si concorda nel ritenere che debba intendersi come la possibilità riconosciuta al lavoratore di non rispondere alle e-mail, alle chiamate o ai messaggi di lavoro durante il suo periodo di riposo, senza che questo possa compromettere la sua situazione lavorativa.
In Italia, la disconnessione è stata prevista dalla legge n. 81/2017 che regolamenta lo smart working, la quale – a differenza dell’ordinamento francese – non ha riconosciuto la disconnessione come un diritto e non ha dunque stabilito un tempo di non reperibilità garantito e uguale per tutti.
Se altri paesi europei stanno tracciando la strada per il benessere dei lavoratori, strettamente legato alla possibilità di separare il tempo di lavoro da quello personale, in Italia l’applicazione del diritto alla disconnessione ricade nella negoziazione individuale, con la legge che concede ampio respiro ai datori di lavoro.
Ma il futuro parla chiaro: il diritto alla disconnessione sarà un punto fondamentale che ogni datore di lavoro dovrà rispettare. Nell’attesa che dall’Europa arrivi un segnale chiaro, il Parlamento europeo ha invitato a presentare una proposta di Direttiva dell’Unione affinché gli Stati membri garantiscano alcuni elementi comuni a tutti.