Il bonus-mamme
Il bonus mamme lavoratrici permetterà l'esonero totale dal versamento di contributi sociali fino a un massimale di 3000 euro lordi. Per il 2024 a beneficiarne saranno le madri con due o più figli, di cui almeno uno di età inferiore a 10 anni. Tale bonus però si assottiglierà a partire dall'anno seguente, come già annunciato dal taglio nella Manovra.
Ma non mancano le polemiche rispetto a due rilevanti esclusioni: la prima per le lavoratrici domestiche, la seconda per le lavoratrici con contratti a termine. Queste ultime sono circa un milione e mezzo e l'esclusione dal bonus non spinge certo a fare figli, perché si somma, anzi, alle altre condizioni di precarietà.Il bonus resterà comunque attivo fino al 2026, ma in questo caso in favore delle madri con tre o più figli di cui almeno uno minorenne. In questo modo si stima saranno coinvolte nello sgravio fino a 800.000 lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, indipendente dal livello della retribuzione, con l'esclusione del lavoro domestico corrispondente a un taglio extra del cuneo.
Su 9,9 milioni di donne occupate, il bonus ne prende solo una piccola parte, visti i restrittivi requisiti che richiedono due o più figli entro una certa fascia d'età.
La simulazione del risultato
Una simulazione del risultato economico del bonus-mamme è stata fatta dagli esperti dell'Upb, l'Ufficio parlamentare di bilancio guidato dall'economista Lilia Cavallari. Come scrivono e spiegano i tecnici: "Gli sgravi contributivi non si traducono interamente in un incremento del reddito disponibile. Il beneficio al netto delle imposte crescerà progressivamente fino a attestarsi su circa 1.700 euro, raggiunti in prossimità della retribuzione lorda di 27.500 euro, valore che resta pressoché costante per le retribuzioni superiori".A quanto ammonta il bonus
Gli effetti del bonus mamme lavoratrici sono compatibili con quello dell'esonero parziale del versamento di contributi Ivs a carico del lavoratore con retribuzione fino a 35.000 euro.
Guardando a questa prospettiva, l'ente indipendente di bilancio ha quindi stabilito che una lavoratrice madre otterrà un beneficio complessivo di 1.777 euro per i minori contributi versati, di cui 1.159 euro derivanti dal taglio del cuneo generalizzato e 618 dalla decontribuzione specifica.
Sempre secondo l'Upb, che ha fatto i calcoli, nel complesso le lavoratrici che otterranno una riduzione dei contributi saranno circa 1.5 milioni, di cui 790 milioni grazie alla decontribuzione generalizzata e il restante attraverso lo sgravio specifico. A questo si aggiungono alcune realtà che stanno percorrendo la strada dell'incentivo economico per le lavoratici che avranno un figlio.