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Bonus mamme lavoratrici, le polemiche sembrano superate. A chi è rivolto e quali sono i requisiti

A beneficiarne per il prossimo anno saranno le donne con due o più figli, di cui almeno uno di età inferiore a 10 anni. Ma non mancano delle esclusioni rilevanti

di EDOARDO MARTINI -
27 novembre 2023
Nel 2024 arriverà il bonus per le mamme lavoratrici che sarà corrisposto in busta paga (Instagram)

Nel 2024 arriverà il bonus per le mamme lavoratrici che sarà corrisposto in busta paga (Instagram)

Le parole, discutibili, scelte dalla premier Meloni per presentare la misura avevano fatto storcere molti nasi. “Una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto al Paese un grande contributo", aveva detto. Per la serie: se sei mamma, hai già fatto il tuo "dovere" e lo Stato ti "ringrazia" per aver contribuito ad aumentare la natalità del nostro Paese. Ecco che il bonus per le mamme lavoratrici, dopo il dibattito scaturito, diventa concreto e sarà corrisposto in busta paga a partire dal 2024. Si tratta di un esonero totale del versamento dei contributi sociali a carico delle lavoratrici, non superiore a 3000 euro lordi, e di fatto la decontribuzione si tradurrà in un aumento in busta paga fino a 1700 euro. In pratica una quattordicesima erogata mensilmente.
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Questa misura permetterà l'esonero totale dal versamento di contributi sociali fino a un massimale di 3000 euro lordi (Instagram)

Il bonus-mamme

Il bonus mamme lavoratrici permetterà l'esonero totale dal versamento di contributi sociali fino a un massimale di 3000 euro lordi. Per il 2024 a beneficiarne saranno le madri con due o più figli, di cui almeno uno di età inferiore a 10 anni. Tale bonus però si assottiglierà a partire dall'anno seguente, come già annunciato dal taglio nella Manovra.

Ma non mancano le polemiche rispetto a due rilevanti esclusioni: la prima per le lavoratrici domestiche, la seconda per le lavoratrici con contratti a termine. Queste ultime sono circa un milione e mezzo e l'esclusione dal bonus non spinge certo a fare figli, perché si somma, anzi, alle altre condizioni di precarietà.

Il bonus resterà comunque attivo fino al 2026, ma in questo caso in favore delle madri con tre o più figli di cui almeno uno minorenne. In questo modo si stima saranno coinvolte nello sgravio fino a 800.000 lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, indipendente dal livello della retribuzione, con l'esclusione del lavoro domestico corrispondente a un taglio extra del cuneo.

Su 9,9 milioni di donne occupate, il bonus ne prende solo una piccola parte, visti i restrittivi requisiti che richiedono due o più figli entro una certa fascia d'età.

La simulazione del risultato

Una simulazione del risultato economico del bonus-mamme è stata fatta dagli esperti dell'Upb, l'Ufficio parlamentare di bilancio guidato dall'economista Lilia Cavallari. Come scrivono e spiegano i tecnici: "Gli sgravi contributivi non si traducono interamente in un incremento del reddito disponibile. Il beneficio al netto delle imposte crescerà progressivamente fino a attestarsi su circa 1.700 euro, raggiunti in prossimità della retribuzione lorda di 27.500 euro, valore che resta pressoché costante per le retribuzioni superiori".
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Per il 2024 a beneficiarne saranno le madri con due o più figli, di cui almeno uno di età inferiore a 10 anni (Instagram)

A quanto ammonta il bonus

Gli effetti del bonus mamme lavoratrici sono compatibili con quello dell'esonero parziale del versamento di contributi Ivs a carico del lavoratore con retribuzione fino a 35.000 euro.

Guardando a questa prospettiva, l'ente indipendente di bilancio ha quindi stabilito che una lavoratrice madre otterrà un beneficio complessivo di 1.777 euro per i minori contributi versati, di cui 1.159 euro derivanti dal taglio del cuneo generalizzato e 618 dalla decontribuzione specifica.

Sempre secondo l'Upb, che ha fatto i calcoli, nel complesso le lavoratrici che otterranno una riduzione dei contributi saranno circa 1.5 milioni, di cui 790 milioni grazie alla decontribuzione generalizzata e il restante attraverso lo sgravio specifico. A questo si aggiungono alcune realtà che stanno percorrendo la strada dell'incentivo economico per le lavoratici che avranno un figlio.

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Lo sgravio specifico per le mamme comporterà per lo Stato un onere di circa 450 milioni di euro (Instagram)

Domanda e costo dell'operazione

Come nel caso del taglio generalizzato del cuneo, anche per quello relativo alle lavoratrici madri non c'è bisogno, per chi ritiene di avere diritto, di una richiesta al datore di lavoro o all'Inps. Sarà direttamente il datore di lavoro a applicare la sforbiciata ai contributi, con la trasformazione della quota tagliata in aumento dello stipendio lordo. L'applicazione dello sgravio specifico per le mamme comporta per lo Stato un onere di circa 450 milioni di euro. Il conto sarebbe anche più alto, ma l'applicazione dell'Irpef e delle addizionali alla maggiorazione della retribuzione fa incassare più tasse allo Stato.