Sia da eroine che da autrici, nel mondo del fumetto le donne hanno trovato il loro spazio a fatica. Nei primi 150 di storia del fumetto, prima che comparisse Wonder Woman nel 1941, non c'è mai stato posto per il protagonismo femminile. Ma oggi, da Eva Kant a Solange, alcune eroine hanno conquistato la loro parte nel firmamento d'inchiostro e da allora ispirano nuove donne, le rappresentano e oggi secondo la fondazione Global Thinking Foundation sono pronte a educare contro la violenza economica di genere. Glt Foundation, in tour con l’esposizione itinerante Libere di…VIVERE (la cui prossima tappa è prevista a Bellagio dal 17 al 19 giugno) ha scelto di partire proprio dalle loro storie, mise, grafiche e ruoli per educare gli studenti e la cittadinanza alla prevenzione della violenza economica di genere, sviluppando per le scuole un metodo didattico targato Libere di...VIVERE. Un giovane progetto che Elisabetta Priano, responsabile progetti didattici goal 4 & young 612 di Glt Foundantion, racconta a Luce!.
Perché partire da Mafalda, Solange o Eva Kant per parlare di violenza economica e violenza di genere a scuola? "Per ottimi motivi. Il primo è che i ragazzi quando si parla di fumetti si destano immediatamente. Il secondo è che attraverso le eroine possiamo far capire il lungo percorso, fatto di ondate, della storia dei diritti delle donne. Abbiamo scelto come problema la violenza economica perché è una tipica arma di genere che gli uomini usano storicamente contro le donne e di cui oggi, dopo tante conquiste, abbiamo il lusso di poterci occupare". Quando nasce questo metodo? "Almeno due anni fa. Abbiamo appena concluso il secondo anno di pratica nelle scuole". E da dove nasce? "Dalla didattica Eas o dell'Episodio dell'Apprendimento Situato: una metodologia ormai diffusa che permette di rompere lo schema della classica lezione frontale e di far diventare gli studenti attori della loro stessa preparazione. La violenza economica è un tema difficile da approcciare, che tocca tante famiglie, gli stessi ragazzi ed era necessario interessarli da subito". Spiegare la storia del femminismo tramite il fumetto: ad esempio, Wonder Woman quale ondata del femminismo rappresenterebbe? "La prima. Wonder Woman è la prima eroina donna. Nasce nel 1941, mentre il fumetto inizia a farsi strada a cavallo fra Settecento e Ottocento. Nei primi 150 anni di storia del fumetto non c'è mai una donna protagonista. Un vuoto che è stato colmato per l'intelligenza e la sensibilità dello psicologo William Marston, che negli anni Quaranta consigliò alla casa editrice americana di Batman e Superman, la National Allied Publications, di puntare su un'eroina femminile. E così durante la II guerra mondiale compare Wonder Woman con la sua fisicità di donna forte, con indosso i colori della bandiera americana. Coraggiosa, ispirante e probabilmente simbolo di tutte le donne che, durante la seconda guerra mondiale, avevano preso nelle attività produttive il posto degli uomini. Ma per essere un'eroina e di successo, era necessario dotare Wonder Woman di super poteri, che spariranno con la sua erede ideale".
Chi? "Eva Kant, meglio conosciuta come la compagna di Diabolik. Un'eroina che non ha super poteri, ma è una ladra. In vent'anni da Wonder Woman a Eva Kant avviene una rivoluzione: l'eroina femminile diventa umana, la sua iconografia più contemporanea nei capelli e nel look, ma resta comunque un personaggio secondario: un'eroina all'ombra di un uomo". Poi la storia del femminismo in chi si compie? "In Valentina: una donna emancipata, una protagonista completa. Nasce anche lei come compagna di, ma il suo personaggio è talmente dirompente nelle novità che lei sola si afferma come l'immortale Valentina: economicamente indipendente, con un lavoro, un'età, una personalità definita e una carta d'identità".
La Mafalda di Quino, invece? "Mafalda ha aiutato soprattutto le ragazze ad autodeterminarsi, a diventare indipendenti. Con la sua silhouette ha inoltre interrotto la sequenza di eroine belle. Quino ci ha infatti mostrato una bambina consapevole, dal grande senso critico e dalla profonda capacità di ragionamento. Dopo di lei, nel nostro metodo didattico, proponiamo infine Solange che incarna tutte le qualità della donna moderna: politicamente schierata, viaggiatrice, sicura e per di più nera".