Kamala Harris nuova star della Gen Z: come i meme cambiano la corsa alla Casa Bianca

Sebbene alcune sue posizioni risultino impopolari, in Rete è sempre più ampio il sostegno alla candidata democratica: la cosa più giusta da fare per contrastare l’ascesa di Donald Trump

di AMBRA NARDI -
12 agosto 2024
Kamala Harris, la neo-candidata del parito democratico

Kamala Harris, la neo-candidata del parito democratico

Kamala Harris è diventata indubbiamente la regina dei social della campagna elettorale americana 2024: dalla palma di cocco ai richiami a Charli XCX, la vice presidente si propone come un’icona della Gen Z. In soli 20 giorni, il numero di visualizzazioni all’account TikTok della neo-candidata @KamalaHQ ha raddoppiato quelle dell’account @BidenHQ accumulate in circa cinque mesi. Il motivo? Pochi giorni dopo l'endorsement, la cantante Charli XCX ha pubblicato su X un post di sostegno alla candidata democratica: “Kamala IS brat”.

Il tweet di endorsment della cantante Charli XCX a Kamala Harris, diventato in poche ore virale
Il tweet di endorsment della cantante Charli XCX a Kamala Harris, diventato in poche ore virale

Il team digital di Harris ha subito sfruttato l'onda mediatica, pubblicando su Instagram un post in evidenza con il font dell'album di Charli, "Brat", uscito il 7 giugno 2024 e diventato subito un trend social. Successivamente, un video della politica dem che citava una frase di sua madre è diventato altrettanto virale: “Non so cosa c'è di sbagliato con voi giovani. Pensate di essere caduti da un albero di cocco?”. Da lì, meme e remix hanno inondato il web, rendendola un fenomeno della Gen Z in poche ore.

La strategia social Kamala Harris 

Rob Flaherty, vice direttore della campagna elettorale dem e responsabile dei programmi digitali e di raccolta fondi, ha dichiarato in un'intervista alla CNN che uno dei principali obbiettivi del team è di far sì che più utenti possibili pubblichino post sulla neo-candidata. Utilizzando piattaforme come Instagram, Tik Tok, X e Facebook, la squadra di Harris cerca di raggiungere la Gen Z, un blocco di elettori non facilmente conquistabile che negli ultimi quattro anni non ha mostrato grande entusiasmo nei confronti del presidente Joe Biden. 

Per riuscire a convincere gli elettori più giovani, quindi, la candidata alla Casa Bianca punta a prendere le distanze dalla comunicazione tradizionale della campagna elettorale, sottolineando così un ulteriore contrasto tra lei e Trump, che ora è il più anziano candidato alle presidenziali nella storia degli Stati Uniti.

Lo staff dietro ai social della democratica è molto giovane: curato da cinque membri della stessa Gen Z, ha inizialmente ricevuto una formazione e delle regole di base per poi essere lasciati a dirigere la pagina da soli. 

Una scelta vincente 

La campagna sta misurando il suo successo digitale con una serie di parametri: like, visualizzazioni, raccolta fondi, donatori ricorrenti, iscrizioni di volontari e la risposta dei vari social media. Dall’endorsment di Biden, più di 230.000 elettori si sono registrati per votare a traverso Vote.org. Un portavoce ha dichiarato che il 18% era costituito da elettori di 18 anni e l'81% da persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni: un chiaro segnale che sottolinea come la scelta mediatica di Harris stia convincendo i più giovani

I giovani elettori democratici in una foto pubblicata dall'account Instagram di Kamala Harris, @KamalaHQ
I giovani elettori democratici in una foto pubblicata dall'account Instagram di Kamala Harris, @KamalaHQ

L’unica alternativa 

Sebbene alcune posizioni di Kamala Harris risultino alquanto impopolari all’interno della Gen Z, dal suo sostegno a Israele al suo passato da procuratrice – spesso definito troppo duro e conservatore – supportare la candidata democratica sembra essere la cosa più giusta da fare per contrastare una nuova ascesa di Trump. 

Non basteranno i meme e i remix su Tik Tok per conquistare la vittoria del 5 novembre, ma sicuramente renderanno la campagna elettorale più divertente. Inoltre, permetteranno di connettersi con una fetta di elettorato che per anni è rimasta in silenzio.