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Home » Lifestyle » Alena Wicker, 13 anni, è la più giovane studentessa nera ammessa alla facoltà di medicina

Alena Wicker, 13 anni, è la più giovane studentessa nera ammessa alla facoltà di medicina

La giovane texana, adottata da piccola in California, da piccola veniva bullizzata perché "saputella". Diplomata a 12 anni, il suo sogno è "aiutare gli altri"

Marianna Grazi
24 Luglio 2022
Alena Analeigh Wicker

Alena Analeigh Wicker

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Alena Analeigh Wicker sembra una tredicenne come tante: le piace andare al cinema, giocare a calcio, cucinare e uscire con gli amici. Ma a differenza di altre adolescenti, è appena stata ammessa alla facoltà di medicina. Sì, avete capito bene: a soli 13 anni Wicker è appena diventata la più giovane studentessa di colore mai ammessa alla facoltà di medicina negli Stati Uniti. La ragazza, originaria di Fort Worth, in Texas, leggeva libri di testo a 3 anni e seguiva corsi di scuola superiore a 11. A 12 anni si è iscritta a due college per conseguire due lauree diverse. Ora le è stato offerto un posto alla Heersink School of Medicine dell’Università dell’Alabama per il 2024, nell’ambito dell’Early Assurance Program, che offre l’ammissione anticipata ai candidati che soddisfano requisiti specifici.

La più giovane studentessa nera ammessa a medicina

Alena Wicker
Alena Wicker, 13 anni, è la più giovane studentessa nera ad essere ammessa alla facoltà di medicina

Ma non si concentra sulla sua età, bensì sul suo potenziale impatto. “Che cos’è l’età?” ha chiesto Alena durante un’intervista con il Washington Post. “Non si è troppo giovani per fare qualcosa. Sento di aver dimostrato a me stessa che posso fare tutto ciò in cui metto il cuore e la mente“. Attualmente la 13enne frequenta il terzo anno di college sia all’Arizona State University sia presso l’Oakwood University dell’Alabama, dove sta conseguendo due lauree separate in scienze biologiche attraverso corsi prevalentemente online.

Incoraggiata dalla sua famiglia, dai suoi insegnanti e dai suoi consulenti, ha fatto domanda di ammissione anticipata alla scuola di medicina della Heersink School of Medicine per l’anno accademico 2024 e, con grande sorpresa, è stata accettata nel programma. Anche se è più giovane di oltre 10 anni rispetto alla media degli studenti di medicina che si immatricolano. Ma a prescindere dalla sua età, le possibilità che venisse accettata erano già molto scarse: solo il 7% dei candidati viene accettato nelle facoltà di medicina statunitensi e solo il 7% di questi sono studenti di colore. “Le statistiche dicevano che non ce l’avrei mai fatta”, ha scritto la 13enne Alena in un post su Instagram condividendo l’emozionante notizia il mese scorso. “Una bambina nera che è stata adottata a Fontana, in California… Ho lavorato così duramente per raggiungere i miei obiettivi e vivere i miei sogni”.

Il bullismo e la passione per le materie STEM

Alena con la madre, Daphne McQuarter, il giorno del diploma, conseguito a soli 12 anni

“Mamma, ce l’ho fatta. Non ce l’avrei fatta senza di te. Hai sempre creduto in me. Mi hai lasciato spazio per crescere e diventare quella che sono, per fare errori senza farmi sentire in colpa. Mi hai dato l’opportunità di sperimentare il mondo”. Sono parole di sincera gratitudine quelle che la 13enne riserva alla madre, Daphne McQuarter, quando parla al Washington Post. Già da piccola “Alena era dotata” ha dichiarato la donna, che dopo che la sua bambina, all’inizio delle elementari, è stata vittima di bullismo perché era una “saputella”, ha deciso di istruirla a casa per diversi anni. Quando è tornata a frequentare la scuola, in quinta, ha continuato a seguire i corsi avanzati del liceo attraverso un programma di studio creato dalla madre, e ha persino ampliato il suo carico di lavoro durante la pandemia di coronavirus.

“Mi annoiavo – ha ammesso con disarmante semplicità la ragazza –. Il liceo era così facile per me che ho finito per diplomarmi a 12 anni“. “Amo la scuola, amo imparare, amo leggere – ha continuato Alena –, ho fame e desiderio di imparare, questo è sempre stato il mio carattere”. Fin da piccola, la studentessa è stata  attratta dalle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) tanto che alla fine è stata scelta come più giovane stagista della Nasa nell’estate del 2021.

I riconoscimenti e un sogno ben preciso: aiutare gli altri

Alena Analeigh Wicker
Wiker ha una grande passione per le materie STEM, tanto da aver fondato un’organizzazione che supporta tutte le studentesse nere che vogliono seguire questo percorso

Nel corso della sua giovane vita ha ottenuto diversi riconoscimenti ma la brillante adolescente (che si definisce “una tredicenne normale, con un’ottima capacità di gestire il tempo e sono molto disciplinata”) continua a concentrarsi sul suo sogno principale: aiutare gli altri. Alena ha deciso che il modo migliore per raggiungere questo obiettivo era quello di diventare medico entro i 18 anni. “Quando ho seguito la mia prima lezione di biologia, ho capito subito che era quello il mio destino – racconta –. Una parte importante di ciò che voglio fare è l’immunologia virale e voglio sostenere le comunità sottorappresentate che non hanno assistenza sanitaria. È qualcosa che mi appassiona”. 

Al di fuori dei suoi studi, Alena ha fondato l’organizzazione “Brown STEM Girl” per ispirare le ragazze nere che si dedicano alle materie scientifiche e sostenerle attraverso borse di studio. “È una sensazione straordinaria poter creare un percorso per le ragazze che mi somigliano”, ha dichiarato l’adolescente texana. “Non importa quanti anni avete. Potete farcela. A tutte le ragazze là fuori che stanno leggendo questo messaggio voglio dire: non rinunciate mai a voi stesse, non lasciate mai che qualcuno vi dica che non potete fare qualcosa”.

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Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Alena Analeigh Wicker sembra una tredicenne come tante: le piace andare al cinema, giocare a calcio, cucinare e uscire con gli amici. Ma a differenza di altre adolescenti, è appena stata ammessa alla facoltà di medicina. Sì, avete capito bene: a soli 13 anni Wicker è appena diventata la più giovane studentessa di colore mai ammessa alla facoltà di medicina negli Stati Uniti. La ragazza, originaria di Fort Worth, in Texas, leggeva libri di testo a 3 anni e seguiva corsi di scuola superiore a 11. A 12 anni si è iscritta a due college per conseguire due lauree diverse. Ora le è stato offerto un posto alla Heersink School of Medicine dell'Università dell'Alabama per il 2024, nell'ambito dell'Early Assurance Program, che offre l'ammissione anticipata ai candidati che soddisfano requisiti specifici.

La più giovane studentessa nera ammessa a medicina

Alena Wicker
Alena Wicker, 13 anni, è la più giovane studentessa nera ad essere ammessa alla facoltà di medicina
Ma non si concentra sulla sua età, bensì sul suo potenziale impatto. "Che cos'è l'età?" ha chiesto Alena durante un'intervista con il Washington Post. "Non si è troppo giovani per fare qualcosa. Sento di aver dimostrato a me stessa che posso fare tutto ciò in cui metto il cuore e la mente". Attualmente la 13enne frequenta il terzo anno di college sia all'Arizona State University sia presso l'Oakwood University dell'Alabama, dove sta conseguendo due lauree separate in scienze biologiche attraverso corsi prevalentemente online. Incoraggiata dalla sua famiglia, dai suoi insegnanti e dai suoi consulenti, ha fatto domanda di ammissione anticipata alla scuola di medicina della Heersink School of Medicine per l'anno accademico 2024 e, con grande sorpresa, è stata accettata nel programma. Anche se è più giovane di oltre 10 anni rispetto alla media degli studenti di medicina che si immatricolano. Ma a prescindere dalla sua età, le possibilità che venisse accettata erano già molto scarse: solo il 7% dei candidati viene accettato nelle facoltà di medicina statunitensi e solo il 7% di questi sono studenti di colore. "Le statistiche dicevano che non ce l'avrei mai fatta", ha scritto la 13enne Alena in un post su Instagram condividendo l'emozionante notizia il mese scorso. "Una bambina nera che è stata adottata a Fontana, in California... Ho lavorato così duramente per raggiungere i miei obiettivi e vivere i miei sogni".

Il bullismo e la passione per le materie STEM

Alena con la madre, Daphne McQuarter, il giorno del diploma, conseguito a soli 12 anni
"Mamma, ce l'ho fatta. Non ce l'avrei fatta senza di te. Hai sempre creduto in me. Mi hai lasciato spazio per crescere e diventare quella che sono, per fare errori senza farmi sentire in colpa. Mi hai dato l'opportunità di sperimentare il mondo". Sono parole di sincera gratitudine quelle che la 13enne riserva alla madre, Daphne McQuarter, quando parla al Washington Post. Già da piccola "Alena era dotata" ha dichiarato la donna, che dopo che la sua bambina, all'inizio delle elementari, è stata vittima di bullismo perché era una "saputella", ha deciso di istruirla a casa per diversi anni. Quando è tornata a frequentare la scuola, in quinta, ha continuato a seguire i corsi avanzati del liceo attraverso un programma di studio creato dalla madre, e ha persino ampliato il suo carico di lavoro durante la pandemia di coronavirus. "Mi annoiavo – ha ammesso con disarmante semplicità la ragazza –. Il liceo era così facile per me che ho finito per diplomarmi a 12 anni". "Amo la scuola, amo imparare, amo leggere – ha continuato Alena –, ho fame e desiderio di imparare, questo è sempre stato il mio carattere". Fin da piccola, la studentessa è stata  attratta dalle materie STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) tanto che alla fine è stata scelta come più giovane stagista della Nasa nell'estate del 2021.

I riconoscimenti e un sogno ben preciso: aiutare gli altri

Alena Analeigh Wicker
Wiker ha una grande passione per le materie STEM, tanto da aver fondato un'organizzazione che supporta tutte le studentesse nere che vogliono seguire questo percorso
Nel corso della sua giovane vita ha ottenuto diversi riconoscimenti ma la brillante adolescente (che si definisce "una tredicenne normale, con un'ottima capacità di gestire il tempo e sono molto disciplinata") continua a concentrarsi sul suo sogno principale: aiutare gli altri. Alena ha deciso che il modo migliore per raggiungere questo obiettivo era quello di diventare medico entro i 18 anni. "Quando ho seguito la mia prima lezione di biologia, ho capito subito che era quello il mio destino – racconta –. Una parte importante di ciò che voglio fare è l'immunologia virale e voglio sostenere le comunità sottorappresentate che non hanno assistenza sanitaria. È qualcosa che mi appassiona".  Al di fuori dei suoi studi, Alena ha fondato l'organizzazione "Brown STEM Girl" per ispirare le ragazze nere che si dedicano alle materie scientifiche e sostenerle attraverso borse di studio. "È una sensazione straordinaria poter creare un percorso per le ragazze che mi somigliano", ha dichiarato l'adolescente texana. "Non importa quanti anni avete. Potete farcela. A tutte le ragazze là fuori che stanno leggendo questo messaggio voglio dire: non rinunciate mai a voi stesse, non lasciate mai che qualcuno vi dica che non potete fare qualcosa".
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