Vietato l'ingresso agli adulti non accompagnati. Non è uno scherzo, ma l'imperativo per entrare nel nuovo parco a Milano, il 'Giardino delle bambine e dei bambini di tutto il mondo'. Due gli obiettivi alla base: creare uno spazio destinato esclusivamente ai più piccoli e, allo stesso tempo, recuperare un'area come quella di piazza Luigi di Savoia, accanto alla stazione Centrale, rivelatasi negli anni piuttosto problematica. "Le zone vicino alle stazioni sono spesso esposte a situazioni di degrado e di abbandono che rendono difficile la vita nel quartiere. Riqualificarle deve essere la stella polare per gli amministratori: è nostro dovere garantire ai cittadini opportunità di socialità e svago, in sicurezza e nel rispetto della legalità" ha spiegato il sindaco Beppe Sala all'inaugurazione. Accanto a lui i bambini di una terza elementare dell'Istituto comprensivo Ciresola, scelti come rappresentanti simbolici di tutti i futuri utenti del parco. Un progetto che, come tanti altri, doveva prendere il via lo scorso anno, ma ha visto slittare la propria apertura causa pandemia. Ma l'attesa non ha spento l'entusiasmo, anzi, forse l'ha alimentato ancora si più. Quello dei bambini, che hanno trovato un nuovo spazio di libertà, di gioco, di incontro all'aria aperta e in tutta sicurezza, ma anche quello delle autorità che lo hanno realizzato. Patrocinato da Unicef Italia, il giardino è costato 300mila euro, ricavati dagli oneri aggiuntivi inseriti nella convenzione siglata con Grandi Stazioni Retail per la realizzazione del Mercato Centrale, dal lato opposto della stazione. I giochi e le panchine, invece, sono stati donati dal gruppo Finleonardo.
"Vogliamo che questo sia un luogo di testimonianza, nel quale puntiamo a collocare cartelli e percorsi per indicare quali sono i diritti fondamentali e in cui organizzare eventi e raccontare i nostri progetti, a partire da quelli che coinvolgono le scuole" spiega Alberto Colorni, presidente del comitato provinciale Unicef, che tra i diritti dei più piccoli ricorda quello ad essere ascoltati. Lo rivendica con forza anche una bambina tra i tanti che stanno usufruendo del nuovo parco giochi: "Noi bambini abbiamo bisogno di spazi per giocare. Giocare è un nostro diritto e durante il lockdown, quando non potevamo andare a scuola né vederci, ci è stato tolto. Questo parco mi piace e sono contenta che sia qua, davanti alla stazione Centrale, perché da qui passano tante persone". E tra i viaggiatori anche i bambini di tutto il mondo, come dice la targa all'ingresso, potranno trovarvi un luogo di svago. Perché ai più piccoli non serve conoscersi in modo approfondito per giocare insieme: a volte basta solo uno sguardo, un sorriso, una comunione di intenti genuina a volersi divertire. Senza le pressioni degli adulti o della società. Anche per questo è importante che siano i genitori, e non i figli, a poter entrare esclusivamente accompagnati. Un abbattimento delle convezioni sociali che, a Milano, è già stato sperimentato a Villa Reale con notevole successo. "È una scommessa da valutare anche nei prossimi mesi: questa è comunque una zona complessa, peraltro con pochissimi spazi per i più piccoli, vedremo se le famiglie della zona la adotteranno e la useranno", spiega l'assessore all'Urbanistica, Pierfrancesco Maran.