Andréa Furet, la prima ragazza transgender candidata al titolo di Miss Francia
Andéa Furet Miss France
Si chiama Andréa Furet, ha 19 anni, e potrebbe presto diventare la prima candidata transgender al titolo di Miss Francia. Alexia Laroche-Joubert lo ha annunciato a dicembre ai microfoni di Sud Radio, poco dopo aver assunto la presidenza della società che organizza la kermesse da Sylvie Tellier: "Non c'è alcun problema" se una persona "di stato civile femminile" vuole partecipare. Il concorso di bellezza ha aperto così la strada a una maggiore pluralità di candidate, dimostrandosi all'avanguardia sull'inclusione. Questo è almeno ciò che suggerisce intanto la partecipazione dell'attrice a Miss Parigi 2022. Dalla sua creazione nel 1920, il famoso "concorso di bellezza" non ha mai accolto una candidata transgender. Ma quest'anno le cose potrebbero cambiare.
Andréa Furet, 19 anni, potrebbe essere la prima candidata transgender al concorso di bellezza Miss Francia
Chi è Andréa Furet
Andréa Furet è nata l'11 giugno 2002, come maschio. Intorno ai 13-14 anni, interrogandosi sulla sua sessualità racconta che si sentiva "più attratta dagli uomini ma non si identificava affatto con un omosessuale". A 15 anni scoprì la parola “transidentità”: "È stato come un click", un risveglio, una rivelazione, che però ha tenuto nascosta per oltre un anno e mezzo. Nel 2019, a 17 anni, ha fatto coming out con sua madre e suo padre tramite messaggio, mentre ha comunicato la sua identità di genere ai suoi due fratelli e alle sue amiche su Instagram: “Tutti hanno reagito bene”, spiega. Ha iniziato quindi la terapia ormonale e ha cambiato il suo nome in Andréa, un omaggio alla protagonista del libro "Il diavolo veste Prada" di Lauren Weisberger. Fin da piccola Andréa sognava di fare l'attrice e nel 2020 si è iscritta nuovamente al Cours Florent e all'Università Sorbona per gli studi teatrali. L'inizio della sua carriera, infatti, risale a prima dell'inizio della sua transizione, tanto che risultava accreditata con il suo dead name. Nel 2013 è apparsa per la prima volta in televisione, nel film TV La valle delle bugie di Stanislas Graziani e nel 2019, ha interpretato il personaggio di Victor Belmont nella serie Trauma.
L'attrice è molto conosciuta per il suo ruolo di Juju nel film televisivo "Il est Elle", in cui interpreta una ragazza nata nel corpo di un ragazzo
Un anno dopo, nel , viene annunciato che Andréa Furet avrà il suo primo ruolo con questo nome: si tratta del personaggio di Juju, una ragazza nata nel corpo di un ragazzo, nel dramma televisivo "Il est elle" di Clément Michel, che ha come tema principale proprio il percorso di transizione di genere. È stato il suo primo ruolo importante in televisione (trasmesso su TF1, il primo canale di Stato) e grazie a questo la giovane attrice ha ricevuto il premio per l'interpretazione femminile al Festival delle creazioni televisive di Luchon. Seguita da quasi 20mila follower su Instagram, è stata lei stessa a raccontare il percorso che l'ha portata a diventare donna appena maggiorenne, poco prima dell'inizio delle riprese: "Spero che il film possa aiutare tutti i tipi di persone, informarle sulla transizione quando si è minorenni, sugli ormoni... e soprattutto mostrare che non c'è nulla di anormale nell'essere se stessi", ha detto.
Il volto della rivoluzione
Furet potrebbe diventare il volto di una vera rivoluzione, visto che l'attrice 19enne è attualmente in lizza –tra le 12 finaliste tra 158 partecipanti– per il concorso che eleggerà la candidata della capitale, la cui serata finale si terrà il prossimo 19 giugno. Se vincerà questa selezione regionale, potrà concorrere per il titolo di Miss Île-de-France e, se venisse eletta, reclamare la corona di Miss Francia 2023. Potrebbe così diventare la prima candidata transgender a partecipare alla kermesse che si terrà alla fine di dicembre. La nuova presidente di Miss Francia, Alexia Laroche-Joubert, ha già chiarito che queste candidate sarebbero state le benvenute nel concorso: "Se ci sono donne transgender che sono passate al genere femminile e che hanno una carta d'identità femminile, non c'è alcun problema. Non ci sono dubbi". La notizia ha comunque destato scalpore in Francia, dove il dibattito sulla sua partecipazione è più acceso che mai, nonostante la strada verso il titolo, per Andréa, sia ancora lunga e per nulla scontata.
Andréa Furet è attualmente tra le 12 finaliste al concorso Miss Parigi
Il dibattito
Negli ultimi anni i concorsi di bellezza si stanno sempre più aprendo ad una pluralità variegata di donne. Nel 2018, la spagnola Angela Ponce è diventata la prima donna transgender a partecipare al concorso di Miss Universo. L'anno scorso una donna transgender ha partecipato al concorso di Miss USA, mentre in Sudafrica il concorso ha aperto ufficialmente le porte alle candidate trans. In Italia, nell'ultima edizione della kermesse nazionale Giulia Talia è stata la prima aspirante Miss dichiaratamente omosessuale e Erika Mattina, anche lei orgogliosamente lesbica è arrivata tra le 25 finaliste per la fascia di Miss Mondo Italia. Nel 2019, Sylvie Tellier, allora direttrice generale di Miss Francia è stata più riservata sulla questione: "Non credo che i francesi siano pronti a eleggere una Miss transgender. E se i cittadini non sono pronti, non ci sarà nessuna Miss Transessuale". Fatto sta che l'annuncio della partecipazione di Andréa Furet a Miss Parigi è andato subito in tendenza su Twitter, suscitando oltre 10mila commenti da parte degli utenti, tra cui, come c'era da immaginarsi, anche offese e polemiche. Tellier aveva ragione, quindi? Non del tutto, perché anche queste interazioni dimostrano comunque un'attenzione verso il tema e non sono pochi, per fortuna, gli utenti del web che, al contrario, evocavano un "progresso" e denunciano regole d'altri tempi. Lo scorso autunno, anche l'ormai ex ministro per le Pari opportunità del governo francese, Elisabeth Moreno, ha definito le regole di Miss Francia "completamente superate": tra queste l'altezza minima di 170 centimetri e lo status di single delle partecipanti. Requisiti desueti per il governo, a cui fanno eco le critiche delle femministe che considerano la kermesse un'inutile esibizione del corpo femminile.