Autismo come tema di una tesi di laurea sulla comunicazione digitale

La giovane studentessa Caterina Zungri di Reggio Calabria è la prima in Italia ad aver scelto il tema sociale della comunicazione digitale dell’autismo come soggetto della propria tesi

di CATERINA CECCUTI -
17 dicembre 2023
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Caterina Zungri, classe 2000, è la prima - e per ora l’unica - studentessa in Italia ad aver scelto un tema “sociale” come l’inclusione dell’autismo al centro di un lavoro di comunicazione digitale, che è diventato la sua tesi di laurea.

Nello specifico la giovane studentessa dell’Università Mediterranea Di Reggio Calabria ha analizzato la comunicazione dell’ In&Aut festival” di Milano primo festival in Italia dedicato esclusivamente all’autismo - e questa settimana si è laureata brillantemente in Design della Comunicazione, discutendo la sua tesi “Inclusione e autismo nella comunicazione digitale”.

“Il mio lavorospiega Caterinaè incentrato sullo sviluppo di nuove strategie di comunicazione digitale per la promozione del festival e, in generale, sulla diffusione della consapevolezza dell’autismo. 

Autismo e comunicazione digitale

Caterina, in cosa consiste la sua tesi nello specifico e come potrà essere utile alla sensibilizzazione sul tema dell’autismo?

La tesi consiste in un’indagine sulle strategie di comunicazioni già esistenti del Festival In&Aut, paragonate a quelle di altre due realtà note come la Fondazione Down Espana e l’As Film Festival. In questo modo ho potuto stabilire le linee guida utili per apportare un contributo alla comunicazione di quello che rappresenta il primo festival in Italia dedicato esclusivamente all’autismo.

Per esempio la proposta di una scatola di benvenuto da distribuire all’ingresso, con strumenti utili a persone con spettro autistico per migliorare la gestione della sovrastimolazione cui possono essere sottoposti durante il festival (cuffie che contrastano l’eccesso di rumori, cappellini contro il sole ecc.).

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Mi sono documentata per capire quali fossero i loro disagi in situazioni affollate come quella in questione, perché avevo letto commenti negativi sull’iniziativa che accusavano gli organizzatori di non aver pensato un festival davvero inclusivo, visto che le persone con autismo rischiavano di non essere a loro agio e di non avere la possibilità di elaborare le informazioni.”

La commissione dei docenti ha decisamente apprezzato il lavoro di Caterina, così come tutti i colleghi che l’hanno applaudita ed elogiata per la sensibilità, il coraggio e la passione con cui ha realizzato la tesi. 

Come migliorare l'inclusione

“Per me è anche un fatto di cuore – ha puntualizzato Caterina, rispondendo alla domanda del decano della facoltà di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria –: convivo con l’autismo nella mia famiglia, il mio cuginetto è un bimbo con un disturbo dello spettro e, dal momento che mio zio Francesco Condoluci è uno degli ideatori, ho seguito da vicino la genesi e l’organizzazione del festival In&Aut, a cui ho voluto dedicare questo lavoro per dare una mano nella sfida di diffondere la consapevolezza dell’autismo, l’inclusione e la lotta alle discriminazioni con l’ideazione di nuovi strumenti di comunicazione digitale: forme, idee, immagini, messaggi.” 

A conclusione dell’esposizione, il decano, la relatrice e gli altri docenti hanno applaudito e incoraggiato Caterina, spronandola ad andare avanti nel suo nobile impegno e ad esplorare tutte le possibilità che la comunicazione digitale può offrire per la sensibilizzazione anche su altre forme di disabilità. 

Con il suo lavoro su In&Aut e le motivazioni che l’hanno accompagnato – è il commento di Francesco Condoluci, ideatore del festival, oltreché papà di Gianmarco, un bambino di sette anni con spettro autistico -, Caterina è diventata dunque dottoressa in Design della Comunicazione con 110 e lode. 

Non possiamo che esprimerLe le più vive felicitazioni e congratulazioni, con i ringraziamenti per il sostegno al festival ma anche un avviso: cara dottoressa Zungri, adesso si riposi un po’ e si goda il traguardo conseguito, perché a breve si dovrà mettere al lavoro per dare una mano alla nostra rete e alla battaglia per l’inclusione dell’autismo!