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Home » Lifestyle » Il latte dei sogni, è al femminile la Biennale di Cecilia Alemani. A Venezia fino al 27 novembre

Il latte dei sogni, è al femminile la Biennale di Cecilia Alemani. A Venezia fino al 27 novembre

La prima donna curatrice della mostra: "’L'arte e gli artisti ci aiutano a immaginare nuove forme di coesistenza e infinite possibilità di trasformazione"

Giovanni Ballerini
7 Novembre 2022
Le creature del mondo naturale esercitano un grande fascino sull’artista tedesca Raphaela Vogel

Le creature del mondo naturale esercitano un grande fascino sull’artista tedesca Raphaela Vogel

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Mancano solo pochi giorni per gustarsi “Il latte dei sogni“, la Biennale Arte secondo Cecilia Alemani, che chiuderà le sue porte a Venezia domenica 27 novembre. Chi non ce l’ha fatta a visitare questa bella e propositiva Biennale, non deve perdere l’occasione per farlo in questi ultimi giorni. Il consiglio vale soprattutto per chi, come i lettori di Luce!, ha a cuore i principi dell’unicità, dell’inclusione e della coesione. E la voglia di confrontarsi con questi temi. Ma, andiamo a rimirare un po’ più da vicino questa Biennale d’arte 2022: oltre 1.400 opere da 58 nazioni, realizzate da 213 artisti, di cui 180 presenti per la prima volta. Fra i 26 italiani alla mostra ricordiamo Gian Maria Tosatti, unico artista protagonista nel padiglione Italia con l’opera “Storia della notte e destino delle comete“. Il trend più sorprendente è che solo 21 di questi artisti sono uomini. Una Biennale femminile, non femminista, ma, a partire da questo dato emerge lo spirito controcorrente, il desiderio di andare oltre gli stereotipi (non solo di genere) dell’Esposizione Internazionale d’Arte n. 59, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Roberto Cicutto, che quest’anno grazie alle intuizioni della curatrice Cecilia Alemani (prima donna a rivestire questa posizione) ha dato spazio alle minoranze in tutte le declinazioni, dando voce alle culture e alle creazioni di popolazioni e etnie meno note, alle tendenze storicamente meno conosciute, all’universo femminile e a quello LGBTQ+, offrendo idealmente lo scettro della Biennale Arte 2022 al genere femminile e postcoloniale.

Il latte dei sogni, l'opera di Gabriel Chaile
Il latte dei sogni, l’opera di Gabriel Chaile

“La Mostra di Cecilia immagina nuove armonie, convivenze finora impensabili e soluzioni sorprendenti – ha dichiarato il presidente Roberto Cicutto – proprio perché prendono le distanze dall’antropocentrismo. Un viaggio alla fine del quale non ci sono sconfitti, ma si configurano nuove alleanze generate dal dialogo fra esseri diversi (alcuni forse prodotti anche da macchine) con tutti gli elementi naturali che il nostro pianeta (e forse anche altri) ci presenta. I compagni di viaggio (le artiste e gli artisti) che si aggregano alla curatrice provengono da mondi molto diversi fra loro. Cecilia ci dice che c’è una maggioranza di artiste donne e soggetti non binari, una scelta che condivido perché riflette la ricchezza della forza creativa dei nostri giorni”.

Il latte dei sogni, l'opera di Laetitia Ky
Il latte dei sogni, l’opera di Laetitia Ky

La Biennale Arte ideata dalla Alemani, che ha adottato il nome di un libro di favole dell’artista surrealista e scrittrice Leonora Carrington (“Il latte dei sogni”), si è proposta di analizzare in maniera diversa la contemporaneità, le scienze, le arti, i miti del nostro tempo e quelli storicizzati, la relazione tra gli individui e le tecnologie, la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi, i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra, le seduzioni del cyborg e le affinità tra il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano. E ci riesce alla grande, visto l’interesse del pubblico che dal 23 aprile ha affollato gli spazi dei Giardini e dell’Arsenale, ma anche i padiglioni e gli spazi espositivi e i padiglioni nazionali sparsi in un po’ tutta la città lagunare.

“Brick House” dell'artista statunitense Simone Leigh
“Brick House” dell’artista statunitense Simone Leigh

“In questi interminabili mesi passati di fronte a uno schermo mi sono chiesta più volte quale fosse la responsabilità dell’Esposizione Internazionale d’Arte in questo momento storico e la risposta più semplice e sincera che mi sono riuscita a dare è che la Biennale assomiglia a tutto ciò di cui ci siamo dolorosamente privati in questi ultimi due anni: la libertà di incontrarsi con persone da tutto il mondo, la possibilità di viaggiare, la gioia di stare insieme, la pratica della differenza, della traduzione, dell’incomprensione e quella della comunione – spiega Alemani -. ‘Il latte dei sogni’ non è una Mostra sulla pandemia, ma registra inevitabilmente le convulsioni dei nostri tempi. In questi momenti, come insegna la storia della Biennale di Venezia, l’arte e gli artisti ci aiutano a immaginare nuove forme di coesistenza e nuove, infinite possibilità di trasformazione. Molte artiste e artisti contemporanei stanno immaginando una condizione post umana, mettendo in discussione la visione moderna e occidentale dell’essere umano – in particolare la presunta idea universale di un soggetto bianco e maschio, ‘uomo della ragione’ – come il centro dell’universo e come misura di tutte le cose. Al suo posto, contrappongono mondi fatti di nuove alleanze tra specie diverse, abitati da esseri permeabili, ibridi e molteplici, come le creature fantastiche inventate da Carrington. Sotto la pressione di tecnologie sempre più invasive, i confini tra corpi e oggetti sono stati completamente trasformati, imponendo profonde mutazioni che ridisegnano nuove forme di soggettività e nuove anatomie”.

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
Mancano solo pochi giorni per gustarsi "Il latte dei sogni", la Biennale Arte secondo Cecilia Alemani, che chiuderà le sue porte a Venezia domenica 27 novembre. Chi non ce l’ha fatta a visitare questa bella e propositiva Biennale, non deve perdere l’occasione per farlo in questi ultimi giorni. Il consiglio vale soprattutto per chi, come i lettori di Luce!, ha a cuore i principi dell'unicità, dell’inclusione e della coesione. E la voglia di confrontarsi con questi temi. Ma, andiamo a rimirare un po’ più da vicino questa Biennale d’arte 2022: oltre 1.400 opere da 58 nazioni, realizzate da 213 artisti, di cui 180 presenti per la prima volta. Fra i 26 italiani alla mostra ricordiamo Gian Maria Tosatti, unico artista protagonista nel padiglione Italia con l’opera "Storia della notte e destino delle comete". Il trend più sorprendente è che solo 21 di questi artisti sono uomini. Una Biennale femminile, non femminista, ma, a partire da questo dato emerge lo spirito controcorrente, il desiderio di andare oltre gli stereotipi (non solo di genere) dell’Esposizione Internazionale d’Arte n. 59, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Roberto Cicutto, che quest’anno grazie alle intuizioni della curatrice Cecilia Alemani (prima donna a rivestire questa posizione) ha dato spazio alle minoranze in tutte le declinazioni, dando voce alle culture e alle creazioni di popolazioni e etnie meno note, alle tendenze storicamente meno conosciute, all’universo femminile e a quello LGBTQ+, offrendo idealmente lo scettro della Biennale Arte 2022 al genere femminile e postcoloniale.
Il latte dei sogni, l'opera di Gabriel Chaile
Il latte dei sogni, l'opera di Gabriel Chaile
"La Mostra di Cecilia immagina nuove armonie, convivenze finora impensabili e soluzioni sorprendenti – ha dichiarato il presidente Roberto Cicutto – proprio perché prendono le distanze dall’antropocentrismo. Un viaggio alla fine del quale non ci sono sconfitti, ma si configurano nuove alleanze generate dal dialogo fra esseri diversi (alcuni forse prodotti anche da macchine) con tutti gli elementi naturali che il nostro pianeta (e forse anche altri) ci presenta. I compagni di viaggio (le artiste e gli artisti) che si aggregano alla curatrice provengono da mondi molto diversi fra loro. Cecilia ci dice che c’è una maggioranza di artiste donne e soggetti non binari, una scelta che condivido perché riflette la ricchezza della forza creativa dei nostri giorni".
Il latte dei sogni, l'opera di Laetitia Ky
Il latte dei sogni, l'opera di Laetitia Ky
La Biennale Arte ideata dalla Alemani, che ha adottato il nome di un libro di favole dell’artista surrealista e scrittrice Leonora Carrington ("Il latte dei sogni"), si è proposta di analizzare in maniera diversa la contemporaneità, le scienze, le arti, i miti del nostro tempo e quelli storicizzati, la relazione tra gli individui e le tecnologie, la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi, i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra, le seduzioni del cyborg e le affinità tra il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano. E ci riesce alla grande, visto l’interesse del pubblico che dal 23 aprile ha affollato gli spazi dei Giardini e dell’Arsenale, ma anche i padiglioni e gli spazi espositivi e i padiglioni nazionali sparsi in un po’ tutta la città lagunare.
“Brick House” dell'artista statunitense Simone Leigh
“Brick House” dell'artista statunitense Simone Leigh
"In questi interminabili mesi passati di fronte a uno schermo mi sono chiesta più volte quale fosse la responsabilità dell’Esposizione Internazionale d’Arte in questo momento storico e la risposta più semplice e sincera che mi sono riuscita a dare è che la Biennale assomiglia a tutto ciò di cui ci siamo dolorosamente privati in questi ultimi due anni: la libertà di incontrarsi con persone da tutto il mondo, la possibilità di viaggiare, la gioia di stare insieme, la pratica della differenza, della traduzione, dell’incomprensione e quella della comunione – spiega Alemani -. 'Il latte dei sogni' non è una Mostra sulla pandemia, ma registra inevitabilmente le convulsioni dei nostri tempi. In questi momenti, come insegna la storia della Biennale di Venezia, l’arte e gli artisti ci aiutano a immaginare nuove forme di coesistenza e nuove, infinite possibilità di trasformazione. Molte artiste e artisti contemporanei stanno immaginando una condizione post umana, mettendo in discussione la visione moderna e occidentale dell’essere umano – in particolare la presunta idea universale di un soggetto bianco e maschio, 'uomo della ragione' – come il centro dell’universo e come misura di tutte le cose. Al suo posto, contrappongono mondi fatti di nuove alleanze tra specie diverse, abitati da esseri permeabili, ibridi e molteplici, come le creature fantastiche inventate da Carrington. Sotto la pressione di tecnologie sempre più invasive, i confini tra corpi e oggetti sono stati completamente trasformati, imponendo profonde mutazioni che ridisegnano nuove forme di soggettività e nuove anatomie".
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