Con la chiusura delle scuole, saranno molti i bambini e i ragazzi che frequenteranno i centri estivi. L'offerta è varia, si va dai corsi di lingua a quelli d'arte, per finire con attività sportive di ogni sorta, ma le ricadute sul portafoglio del genitori sono sempre più pesanti. E' quanto emerge da un monitoraggio realizzato da Onf (Osservatorio Nazionale Federconsumatori) secondo il quale la spesa media settimanale per un centro estivo in una struttura privata è pari a 190 euro per ragazzo, con un aumento del 13% rispetto al 2019. Il costo scende a 115 euro (+20% rispetto al 2019) per bambini e bambine che frequenteranno le attività solo per mezza giornata, quindi fino alle ore 14.
In alcuni casi, è possibile optare per il pranzo al sacco: per chi porta pranzo e merenda da casa la spesa settimanale scende a 88 euro, cifre in ogni caso più alte del 19% rispetto a tre anni fa. I costi scendono per i centri estivi organizzati nelle strutture pubbliche: la spesa settimanale è di 75 euro (+50% rispetto al 2019) per chi sceglie l'opzione mezza giornata e di 95 euro (+17% rispetto al 2019) per chi preferisce invece il tempo pieno. Considerando i costi su base mensile, emerge che le famiglie che opteranno per centri estivi privati spenderanno 760 euro al mese per figlio e che quelle che sceglieranno strutture pubbliche pagheranno 380 euro per bimbo.
Secondo Federconsumatori, "per molti genitori si tratta di importi insostenibili". Per questo, all'insegna del risparmio, "sono nate negli ultimi anni forme di condivisione e collaborazione", come le "tate condivise", che accudiscono fino a 4 bambini, genitori che programmano a turno le ferie per prendersi cura dei propri figli e degli amichetti più stretti, senza contare l'aiuto dato dai nonni.