Lara, Kimberley e la nipotina Kai. È questa la nuova guardia delle donne del clan di Donald Trump alla convention di Milwaukee. Con la figlia prediletta Ivanka, che prima e dopo la vittoria del 2016 è stata il volto femminile del trumpismo ma che oggi sembra intenzionata a mantenere il proposito – dichiarato una volta lasciata la Casa Bianca nel 2020 – di tenersi lontana dalla politica, per questa terza campagna elettorale il tycoon si affida alle nuore, e in particolare alla quarantunenne Lara che ha voluto ai vertici del comitato nazionale repubblicano.
La moglie e le nuore
Melania Trump, che dopo gli scandali e le vicende giudiziarie del marito si era allontanata dal panorama internazionale, è arrivata a Milwaukee per l’ultima serata della convention. Sono rimbalzate in tutto il mondo le immagini del l’ex presidente Usa che, quando la moglie è salita sul palco, ha provato a baciarla ma lei si è spostata. Le parole di Lara, Kimberly e Kai hanno provato a restituire un’immagine rassicurante di Trump a distanza di pochi mesi dall’essere stato giudicato colpevole, per tutti i 34 capi d’accusa, nel processo in corso a New York sui pagamenti a un’attrice di film porno.
Il candidato repubblicano avrebbe infatti falsificato documenti contabili per nascondere un pagamento di 130mila dollari all’attrice porno Stormy Daniels ed evitare uno scandalo sessuale proprio alla fine della sua campagna presidenziale del 2016.
E se da una parte il fatto che il tycoon abbia sempre avuto un atteggiamento sprezzante nei confronti delle donne non fa più notizia – abbiamo già sentito “maiale”, “grassa”, “chi la eleggerebbe con quella faccia” (la sua rivale alle primarie repubblicane, Carly Fiorina), “non ha la resistenza necessaria” (Hillary), “le usciva sangue dagli occhi e non so da dove altro” (la giornalista Megyn Kelly), “uscirei con mia figlia” (Ivanka), o il terribile audio di diversi anni fa in cui diceva che “prende (le donne) dalle parti intime” – dall’altra è emblematico come siano proprio delle donne, seppur della sua famiglia, a provare a restituire un’immagine migliore del candidato repubblicano.
Le donne di famiglia che ‘umanizzano’ il candidato
"Ciao a tutti, mi chiamo Kai Madison Trump – così la nipote diciassettenne del tycoon alla convention di Milwaukee – e sono qui per condividere il lato di mio nonno che le persone non vedono spesso. Per me, è solo un normale nonno, ci dà caramelle e bibite quando i nostri genitori non guardano, vuole sempre sapere come stiamo andando a scuola. Quando ho ottenuto il massimo dei voti, ha stampato il risultato per mostrarlo ai suoi amici e far vedere quanto era orgoglioso di me”. Ecco quindi che sono proprio le donne di famiglia a provare a offrire al mondo l’immagine del nonno e del suocero ideale, quasi a voler umanizzare Donald Trump nella sua seconda corsa verso la Casa Bianca.