La Spezia, 12 novembre 2024 – L’idea le è venuta conversando con una paziente affetta da disturbo bipolare ora in remissione, Simona (nome di fantasia), persona estremamente creativa. “Mi ha colpito durante uno dei nostri colloqui: mi ha raccontato della sua passione per il restauro dei vestiti in disuso, che rinnova rendendoli non soltanto riutilizzabili, ma anche belli e originali”.
Tamara Mesemi, dirigente psicoterapeuta dell’Assistenza psichiatrica del distretto 18 dell’Asl 5, spiega la genesi e il futuro di Creatilavita.it, dedicato ai soggetti fragili seguiti dal dipartimento di salute mentale diretto da Elisa Simonini, che si propone di dar loro integrazione e impiego sfruttandone le inclinazioni e i talenti. Referente del progetto, che ha ottenuto il Premio Buone Pratiche 2024 assegnato da City Vision, Mesemi entra nei dettagli.
Insomma, possiamo dire che questa scommessa sia merito anche di Simona...
“Sicuramente, l’ispirazione deriva da un contatto diretto con questa utente dell’assistenza psichiatrica. Mi ha chiesto: ‘come farò a vendere i miei abiti?’ Tutto è partito da qui, anche alla luce di un filone della letteratura scientifica che associa la creatività alla vulnerabilità psichica”.
Come ha elaborato il progetto?
“Dalla sua idea ho tirato giù una bozza che guardasse al lato pratico, da sviluppare con un’equipe interdisciplinare che prevede un lavoro sinergico di figure professionali; l’e-commerce, grazie alla possibilità di esser utilizzato da tutti e di espandersi per distribuire servizi e prodotti, si è rivelato la risposta. Coniugheremo un aspetto sanitario e di cura e assistenza a uno legato alla produzione commerciale: sembrano antitetici, ma non è così ed è questo aspetto innovativo che è piaciuto a City Vision”.
Come si articolerà?
“Al momento c’è una bozza di diagramma di Gantt per il timing e il budget, ancora da approvare. Questo sarà un progetto pilota di 18 mesi; alla fine tireremo le somme e ne valuteremo l’estendibilità”.
I destinatari saranno solo i pazienti in cura presso la Asl 5?
“Partiremo con un campionamento più limitato, di circa 20-30 persone, ma se funzionerà, potremmo estenderlo su scala locale e regionale, e forse anche qualcosa in più. L’obiettivo più ampio è cambiare mentalità in fatto di assistenza e cura, abbinando più discipline in ambiti diversi e aprendo sul mondo della psichiatria, che nell’immaginario comune si avvicina piuttosto alla chiusura”.
Quali sono i punti di forza e di debolezza?
“Oltre a quelli già elencati, il coinvolgimento attivo delle persone, che si sentono incluse e possono dare il loro contributo. Riguardo i secondi, invece, il fatto che l’e-commerce richieda tempo, studi e costanza e che le persone coinvolte possano esser soggette alle oscillazioni delle condizioni di salute e arrivare al ritiro; inoltre, c’è anche la possibilità che lo stigma influenzi negativamente le vendite sulla piattaforma e che per certe attività le vendite online non siano il canale più adatto”.
Guardando alla partenza, a che punto siete?
“Siamo impegnati nel definire gli ultimi dettagli dell’equipe sanitaria, mentre per quella digitale dobbiamo reclutare ancora diverse persone; inoltre, stiamo avviando anche una fase di ricerca fondi, che si affiancheranno al budget stanziato dall’azienda sanitaria”.
Che valore ha per lei questo premio?
“Siamo l’unica azienda sanitaria locale ad averlo ottenuto e questo ci gratifica. Ora è il momento di metterlo in pratica”.