Tutto inizia con una denuncia sui social il 24 luglio tramite un post su Instagram: nessuna foto, un semplice sfondo nero con un testo rosso che espone le violenze dell’ex fidanzato. Elisa Aiello, 26 anni, è la protagonista e la vittima della vicenda che lei stessa racconta: una relazione violenta, fatta di insulti, persecuzioni, botte. E minacce di morte.
Un incubo da cui lei però riesce a scappare – un miracolo di questi tempi –, va ai Carabinieri per sporgere denuncia contro l’uomo violento con cui aveva una relazione, una denuncia che finisce in un cassetto. Questo accade a Latina, a maggio 2023. Ci vorranno mesi perché si metta in moto la macchina delle indagini. Lei, intanto (e tuttora), continua a vivere, prova a ricostruire un’esistenza andata in frantumi per colpa di quell’uomo.
Oggi, a più di un anno di distanza, basta aprire il suo profilo Instagram per vedere come questo si sia trasformato in un luogo di denuncia disperata, dove riposta i Tik Tok del suo ex ragazzo nei quali, impunito, libero di agire, la minaccia apertamente di morte: “Ti aspetterò per tutta la vita, fin quando non ti farò a pezzi. Non dimenticarti mai di questa promessa, ti deve arrivare dritta al cuore. Prima di chiudere gli occhi ti devo mangiare il cuore e lo devo masticare. Ne parleranno tutti i giornali e televisioni, morirai piano piano, come una serpe”, recita la didascalia di un video.
La storia di Elisa Aiello, è diventata virale sulle piattaforme anche grazie all’attivismo di Carlotta Vagnoli che dalle sue storie Instagram ha raccontato la vicenda della 26enne – dopo una relazione violenta che sfocia in percosse, abusi psicologici, fisici, restrizione della libertà –, riuscita a fuggire dalla casa del suo ex maltrattante, sporgendo denuncia nel maggio 2023 ai carabinieri della sua città, Latina.
La querela viene persa e la situazione si sblocca soltanto dopo molteplici insistenze della donna, che viene ascoltata in ottobre, cinque mesi dopo la denuncia. Solo a febbraio 2024, un anno dopo le violenze subite e a nove mesi dalla prima denuncia, l’uomo viene sentito in caserma. “Qui si aprono di nuovo le porte dell'inferno, perché
ri cominciano le violenze”, scrive ancora Vagnoli ripercorrendo nero su bianco quanto subito da Aiello.Lei e sua madre “smettono di vivere, confinate in casa e terrorizzate. Le ripercussioni psicologiche che questa violenza ha su Elisa sono disumane. Nel frattempo non si muove nessuna istituzione, perché il procedimento viene rimbalzato tra le procure di Latina e Roma” si legge ancora nelle storie dell’attivista.
Una nuova denuncia, stavolta alla procura di Roma, è arrivata pochi giorni fa, a fine luglio, dopo che l’uomo ha apertamente minacciato la ex di morte dai suoi profili social: un annuncio di femminicidio lanciato pubblicamente da TikTok, visibile a tutti. Ma ad oggi non è cambiato niente. Per questo la ragazza ha deciso di appellarsi anche lei ai social, per condividere la sua storia e per amplificare la sua voce messa a tacere da un’istituzione che non funziona, ovvero quella della giustizia.
Sul post di denuncia si leggono commenti di solidarietà da altre attiviste femministe: “Sorella non sei sola, urleremo con te finché non sarai ascoltata e tutelata”, scrive Giorgia Soleri. E mentre le forze dell’ordine non reagiscono, lei ha paura di morire per mano dell'uomo che ha denunciato più di un anno e mezzo fa e che ha annunciato più volte il suo femminicidio.