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Home » Lifestyle » Fedez il pianto dallo psicologo dopo la diagnosi: “Ho paura che i miei figli non si ricordino di me”

Fedez il pianto dallo psicologo dopo la diagnosi: “Ho paura che i miei figli non si ricordino di me”

Il rapper ha condiviso con i suoi followers un altro momento del suo percorso medico contro il tumore al pancreas. Il pianto e l'amore per Chiara Ferragni

Marianna Grazi
12 Giugno 2022
Fedez e Chiara Ferragni

Fedez e Chiara Ferragni

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Continua il racconto della malattia da parte di Fedez, che nelle ultime ore ha voluto condividere coi suoi followers di Instagram un altro ricordo dell’esperienza vissuta. Il cantante ha ricordato un episodio particolarmente emozionante, in cui lo si scopre messo a nudo con alcune delle paure più profonde dell’uomo. Attraverso alcune stories, il 32enne ricorda infatti la sua seduta dallo psicologo nel giorno in cui ha scoperto di avere un tumore al pancreas.

Il racconto della malattia sui social

fedez tumore
Fedez, 32 anni, mostra la benda che copre la cicatrice dell’operazione. Gli è stato rimosso un tumore al pancreas

Fedez, sin dall’inizio del percorso medico che lo ha portato all’operazione per la rimozione di un tumore al pancreas, ha sempre voluto condividere via social le emozioni, le paure, le sensazioni provate ad ogni step della malattia, dal momento della diagnosi a quello dell’intervento. Al suo fianco, immancabile, la moglie Chiara Ferragni, che anche in questa occasione ha voluto ringraziare per l’incredibile sostegno dimostrato: “E poi ci sei tu, che sei dovuta essere più forte di tutti”, scrive il rapper nelle sue storie, in una dolce dichiarazione d’amore.
Anche dopo essere stato dimesso dall’ospedale ha continuato a raccontare la sua vita post operazione, spiegano anche il cambiamento avvenuto nella sua mentalità, prima mirata soprattutto al successo lavorativo ed economico e ora invece più attenta alla famiglia, alle piccole gioie quotidiane, condivise coi figli, la piccola Vittoria, di 1 anno e Leone, 4.

“Ho paura che i miei figli non si ricordino di me”

Leone e Vittoria
I figli di Fedez e chiara Ferragni, Leone (4 anni) e Vittoria (1 anno)

È proprio ai suoi bambini che si è rivolto il pensiero del cantante anche al momento della diagnosi, attanagliato da una paura ancestrale. Ed è un pianto “di gioia e di dolore”, dice Fedez, quello che lo ha accompagnato questa domenica mattina, 12 giugno, mentre condivideva attraverso alcune storie su Instagram la seduta dello psicologo il giorno stesso della terribile scoperta.  dell’artista che si apre con la condivisione di riflessioni sulla scoperta del tumore al pancreas.

“Buongiorno non so perché oggi ho deciso di riascoltare la seduta fatta dallo psicologo il giorno in cui ho scoperto di avere un tumore al pancreas. Sto piangendo, piango di gioia e di dolore“, scrive l’artista. Poi continua scrivendo quello che ha provato in quelle ore: “Un solo pensiero riusciva a devastarmi più della paura della morte, non essere ricordato dai miei figli“, rivela. C’è una domanda che oggi si pone: “se tutto questo mi sia stato realmente di insegnamento. Perché l’essere umano – aggiunge – tende a rimuovere, dimenticare. E io non voglio”.

E lo dimostra mettendosi a nudo, con un audio della seduta in cui lo si sente singhiozzare e, incalzato dalla moglie che lo sprona ad esternare a parole le sue emozioni, afferma: “Non so che cosa dire, ho paura di morire, ho paura che i miei figli non si ricorderanno neanche di me”. L’audio scorre, e il cantante scrive: “Non voglio dimenticare che le cose importanti non sono cose. Tenete quella finestra aperta sempre. Con il cuore”.

L’amore di Chiara Ferragni e l’invito a non sentirsi soli

Fedez e J-Ax hanno recentemente presentato “Love Mi”, un concerto solidale gratuito che si terrà a Milano il 28 giugno

L’artista 32enne, che alcune settimane fa ha annunciato anche un concerto solidale per il prossimo 28 giugno con il ritrovato amico e collega J Ax, si era più volte mostrato in lacrime sugli schermi social, svelando il dolore e la sofferenza che ha provato in quel momento, ma anche ringraziando ogni volta la moglie Chiara Ferragni per non averlo mai abbandonato durante il difficile percorso. “E poi ci sei tu, che sei dovuta essere più forte di tutti”, ha scritto anche questa volta Fedez, accompagnando il messaggio ad un altro audio mentre parla con lo psicologo.

Infine, ancora una volta, si rivolge al suo pubblico: “È tutto normale provare determinate sensazioni”. Infatti il cantante non ha mai nascosto che uno dei motivi che lo hanno spinto condividere pubblicamente quella delicata situazione è la volontà di far sentire meno sole le persone che stanno affrontando un percorso simile al suo ma non ne sono ancora uscite. La stessa voglia che lo accomuna ad altri personaggi noti, come l’ex calciatore e dirigente sportivo Gianluca Vialli, l’allenatore Siniša Mihajlović e il giornalista Vittorio Feltri.

“Non siete soli, non siete strani – scrive il rapper –. Là fuori c’è a chi può far bene tutto questo. E tanto mi basta”, conclude.

 

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Instagram

  • Stando a quanto dicono gli studiosi, i social network sono portatori malati di ansia e depressione. E, diciamocelo, non servivano studi e numeri per capirlo. I più attrezzati di noi a comprendere le dinamiche social e sociali che si nascondono dietro l’algoritmo di Meta già da tempo avevano compreso che “social sì, ma a piccole dosi”.

Eppure la deriva c’è stata e adesso distinguere il virtuale dal reale, l’immagine dallo schermo, il like dall’affetto sembra essere diventata un’operazione assai difficile.

Il senso di inadeguatezza delle persone di ogni età sta dilagando. Pare che il meccanismo sia più o meno questo: l’erba del vicino – di account – è sempre più verde. 

Che poi nella realtà non è così poco importante. A importare è ciò che appare, non ciò che è, tanto da ridurre il dilemma “essere o non essere” a coltissimo equivoco elitario. Cogito ergo sum un po’ poco, verrebbe da dire, se non fosse che la faccenda è seria e grave. 

Lo stress da social è reale e affligge grandi e piccini, senza distinzione di ceto. Una vera e propria sofferenza psicologica che tende a minare le fondamenta dell’intera società. Tra il 2003 e il 2018, i casi di ansia hanno registrato numeri da record, così come quelli di depressione, autolesionismo e problemi di alimentazione. Questo basti per capire che limitarsi a catalogare il problema come questione minore è sbagliato e pericoloso.

Complice il recente lockdown, la corsa verso la psicosocialpatologia ha accelerato il passo. L’unica soluzione a portata di mano, seppur temporanea, è prendersi una pausa dai social e uscire dalla bolla, come Selena Gomez insegna. 

Vivere la vita vera, in Logout, fatta di persone in carne e ossa che di perfetto hanno poco o nulla e che combattono ogni giorno per cercare di assomigliare a ciò che vorrebbero essere. 

E tu quanto tempo passi sui social? 📲

Di Margherita Ambrogetti Damiani ✍

#lucenews #lucelanazione #socialout #viverelavita #nofilter #autoconsapevolezza #stressdasocial #socialdetox
  • Ad appena 3 anni e mezzo, Vincenzo comunica ai genitori il desiderio di indossare vestiti e gonne. Alla richiesta viene inizialmente, quanto inevitabilmente, dato poco peso, come se fosse un gioco… 

Ma 6 anni e mezzo dopo Vincenzo fa un coming out più deciso, chiede di potersi chiamare Emma e di indossare un costume femminile alle lezioni di danza, che condivide con le due sorelle maggiori. Pochi giorni fa, grazie anche alla comprensione e disponibilità della sua insegnante di danza, ha vissuto il suo momento di gloria, esibendosi in un saggio-spettacolo di fine anno costruito su misura, con una coreografia che racconta la sua storia.

La danza, si sa, può essere di grande aiuto per costruire la propria identità, perché è prima di tutto libertà di espressione. 

“Gli anni di pandemia sono stati decisivi per mia figlia. La riflessione è diventata sempre più profonda e, con sofferenza, lo scorso ottobre, è riuscita a parlarci di ciò che davvero le stava a cuore. Le prime sostenitrici sono state proprio le sorelle, più aperte e predisposte mentalmente su questa tematica. Noi genitori ancora pensavano a una latente omosessualità, ma non era così: per nostra figlia la propria identità di genere non coincideva con il sesso assegnatole alla nascita”.

I primi tempi non sono stati facili, per certi aspetti è stato come elaborare un lutto perché Emma volava cancellare tutto il suo passato, buttando via foto e vestiti. La sua è stata una rinascita vera e propria, il suo “no" al nome, al genere maschile, è ormai definitivo. 

A scuola, ha chiesto e ottenuto di potersi chiamare Emma, così come in società. Fondamentale è stato il supporto della famiglia che, a un certo punto, ha capito che non si trattava di un gioco, malgrado la giovanissima età.

“A chi tuttora continua a ripeterci che avremmo dovuto insistere e iscriverla a calcio, dico con fermezza: i figli vanno ascoltati, è giusto che vivano la loro vita, quella più congeniale al loro sentire, perché tutti meritiamo di essere felici”.

Di Roberta Bezzi ✍

#lucenews #lucelanazione #bologna #emma #transgender #transrights
  • “Trova qualcuno a cui piaci come sei e digli di farsi curare”, scrive Andrea Pinna in uno dei suoi tipici post su Instagram. 

Ma se Andrea Pinna, apprezzato per i suoi aforismi taglienti, “né bello né ricco” come dice lui, è diventato uno degli influencer più originali del web, è anche perché ha fatto entrambe le cose: ha accettato se stesso com’era e ha intrapreso un percorso di cura.

Trentacinque anni, origini sarde e milanese di adozione, ha cominciato il suo cammino partendo dal gradino più basso. 

"Lavoravo a Roma nel mondo dei negozi, commesso e poi vetrinista. Mi hanno mandato in Sardegna, la mia terra, a seguire nuovi negozi, ma poco dopo hanno chiuso tutto lasciandomi senza lavoro. E lì si è scatenata la mia prima fortissima depressione. Che ho affrontato con Facebook, scrivendo status più o meno sarcastici per scaricare la rabbia”.

Non una depressione qualsiasi, ma un malessere profondo che a distanza di anni gli verrà diagnosticato come bipolarismo. 

"Non è stato facile. Ho passato periodi che non dormivo mai e altri in cui stavo sempre a letto. Avere un disagio psichico non è una passeggiata e bisogna raccontarlo, imparare ad ascoltarsi”.

Sul suo profilo Instagram @leperledipinna ha deciso di portare avanti due battaglie: quella per i diritti civili dei gay e l’altra per dare voce ai problemi mentali.

“La prima la combatto in prima persona da tanto tempo, la seconda per far capire che se vai dall’ortopedico quanto ti fa male il ginocchio è giusto andare da uno psicoterapeuta o uno psichiatra quando hai un disagio mentale o psicologico”.

E attraverso le dirette Instagram di psicoterapinna "racconto la mia storia, il mio vissuto, chiamando gli esperti a parlare dei vari problemi psicologici che la gente può avere”.

La storia di chi ha trovato il coraggio di affrontare il bipolarismo e ha saputo rendere i social un luogo in cui sentirsi a proprio agio. Qualunque sia il disagio.

L
  • "L’autismo è un fenomeno che riguarda sì, in primo luogo gli autistici e le loro famiglie, ma anche la società in generale. Un nato o nata ogni 70/80 rientra nello spettro autistico ormai ed è quindi bene che anche i cosiddetti neuro tipici sappiano di cosa si parla”.

Dopo la standing ovation ricevuta lo scorso 2 aprile al Cinema La Compagnia di Firenze e il fortunato tour avviato nei cinema e nei teatri della Toscana, il documentario “I mille cancelli di Filippo” sarà nuovamente proiettato lunedì 27 giugno alle 21, nella Limonaia di Villa Strozzi a Firenze. Al centro della narrazione il figlio del noto autore Enrico Zoi, il giovane Filippo, colpito da spettro autistico.

Con la delicatezza e la magia tipica di uno scrittore che, prima di tutto, è un babbo amorevole, Enrico – insieme a sua moglie Raffaella Braghieri – apre una volta ancora le porte della sua casa per raccontare al mondo la realtà speciale della sua famiglia.

E il consiglio per i genitori che hanno appena ricevuto una diagnosi di autismo sul proprio bambino sarebbe quello di "non chiudersi, di non chiedersi perché, di guardare al mondo esterno, di aprirsi. Chiudersi non serve a niente, anzi… è un po’ come una partita di calcio: se non scendi in campo la perdi a tavolino, se invece accetti il confronto te la puoi giocare!”.

Di Caterina Ceccuti ✍

#lucenews #lucelanazione #enricozoi #imillecancellidifilippo #firenze #autismo #autismawareness
Continua il racconto della malattia da parte di Fedez, che nelle ultime ore ha voluto condividere coi suoi followers di Instagram un altro ricordo dell'esperienza vissuta. Il cantante ha ricordato un episodio particolarmente emozionante, in cui lo si scopre messo a nudo con alcune delle paure più profonde dell'uomo. Attraverso alcune stories, il 32enne ricorda infatti la sua seduta dallo psicologo nel giorno in cui ha scoperto di avere un tumore al pancreas.

Il racconto della malattia sui social

fedez tumore
Fedez, 32 anni, mostra la benda che copre la cicatrice dell'operazione. Gli è stato rimosso un tumore al pancreas
Fedez, sin dall'inizio del percorso medico che lo ha portato all'operazione per la rimozione di un tumore al pancreas, ha sempre voluto condividere via social le emozioni, le paure, le sensazioni provate ad ogni step della malattia, dal momento della diagnosi a quello dell'intervento. Al suo fianco, immancabile, la moglie Chiara Ferragni, che anche in questa occasione ha voluto ringraziare per l'incredibile sostegno dimostrato: "E poi ci sei tu, che sei dovuta essere più forte di tutti", scrive il rapper nelle sue storie, in una dolce dichiarazione d'amore. Anche dopo essere stato dimesso dall'ospedale ha continuato a raccontare la sua vita post operazione, spiegano anche il cambiamento avvenuto nella sua mentalità, prima mirata soprattutto al successo lavorativo ed economico e ora invece più attenta alla famiglia, alle piccole gioie quotidiane, condivise coi figli, la piccola Vittoria, di 1 anno e Leone, 4.

"Ho paura che i miei figli non si ricordino di me"

Leone e Vittoria
I figli di Fedez e chiara Ferragni, Leone (4 anni) e Vittoria (1 anno)
È proprio ai suoi bambini che si è rivolto il pensiero del cantante anche al momento della diagnosi, attanagliato da una paura ancestrale. Ed è un pianto "di gioia e di dolore", dice Fedez, quello che lo ha accompagnato questa domenica mattina, 12 giugno, mentre condivideva attraverso alcune storie su Instagram la seduta dello psicologo il giorno stesso della terribile scoperta.  dell’artista che si apre con la condivisione di riflessioni sulla scoperta del tumore al pancreas. "Buongiorno non so perché oggi ho deciso di riascoltare la seduta fatta dallo psicologo il giorno in cui ho scoperto di avere un tumore al pancreas. Sto piangendo, piango di gioia e di dolore", scrive l'artista. Poi continua scrivendo quello che ha provato in quelle ore: "Un solo pensiero riusciva a devastarmi più della paura della morte, non essere ricordato dai miei figli", rivela. C'è una domanda che oggi si pone: "se tutto questo mi sia stato realmente di insegnamento. Perché l’essere umano – aggiunge – tende a rimuovere, dimenticare. E io non voglio". E lo dimostra mettendosi a nudo, con un audio della seduta in cui lo si sente singhiozzare e, incalzato dalla moglie che lo sprona ad esternare a parole le sue emozioni, afferma: "Non so che cosa dire, ho paura di morire, ho paura che i miei figli non si ricorderanno neanche di me". L'audio scorre, e il cantante scrive: "Non voglio dimenticare che le cose importanti non sono cose. Tenete quella finestra aperta sempre. Con il cuore".

L'amore di Chiara Ferragni e l'invito a non sentirsi soli

Fedez e J-Ax hanno recentemente presentato "Love Mi", un concerto solidale gratuito che si terrà a Milano il 28 giugno
L'artista 32enne, che alcune settimane fa ha annunciato anche un concerto solidale per il prossimo 28 giugno con il ritrovato amico e collega J Ax, si era più volte mostrato in lacrime sugli schermi social, svelando il dolore e la sofferenza che ha provato in quel momento, ma anche ringraziando ogni volta la moglie Chiara Ferragni per non averlo mai abbandonato durante il difficile percorso. "E poi ci sei tu, che sei dovuta essere più forte di tutti", ha scritto anche questa volta Fedez, accompagnando il messaggio ad un altro audio mentre parla con lo psicologo. Infine, ancora una volta, si rivolge al suo pubblico: "È tutto normale provare determinate sensazioni". Infatti il cantante non ha mai nascosto che uno dei motivi che lo hanno spinto condividere pubblicamente quella delicata situazione è la volontà di far sentire meno sole le persone che stanno affrontando un percorso simile al suo ma non ne sono ancora uscite. La stessa voglia che lo accomuna ad altri personaggi noti, come l'ex calciatore e dirigente sportivo Gianluca Vialli, l'allenatore Siniša Mihajlović e il giornalista Vittorio Feltri. "Non siete soli, non siete strani – scrive il rapper –. Là fuori c'è a chi può far bene tutto questo. E tanto mi basta", conclude.  
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