Foglie invece di fogli. Natura invece di tecnica. Non carta ma vegetazione. Questo è l’obiettivo di Recycleaves, una campagna innovativa di Bio Tissue, azienda nota per i suoi prodotti eco-responsabili e compostabili, in collaborazione con l’agenzia Archer Troy Miami. L'idea è tanto semplice quanto apparentemente folle: utilizzare le foglie morte come volantini pubblicitari. In pratica dei “volantini naturali” stampati con inchiostri biodegradabili e poi posizionati in aree pubbliche.
La sostenibilità del progetto è inoltre avvalorata dal fatto che le foglie sono raccolte localmente in contesti urbani, dove si trovano in abbondanza, e dunque senza danneggiare l’ambiente circostante. Una volta prelevate, le foglie vengono essiccate e preparate per l’uso, senza compromettere la loro compostabilità. Alla fine il ciclo si chiude in maniera perfettamente naturale: dopo che il messaggio è stato veicolato, possono semplicemente tornare al suolo.
Recycleaves non è solo un esempio di pubblicità eco-friendly, ma è anche messaggio dall'alto valore sociale ed ambientale: ridurre l'impatto sulla natura e sugli habitat di qualsiasi nostra azione o prodotto non solo è possibile ma è anche indispensabile oramai. Tutto sta ad avere l'ambizione di sperimentare nuove formule e nuovi processi per sostituire quelli vecchi, solitamente molto impattanti.
La pubblicità ne è un esempio evidente, essendo spesso sinonimo di materiali costosi con effetti ecologici pesanti. Ora, grazie a Recycleaves le aziende hanno a disposizione un'alternativa (ecologica, sostenibile ed anche meno costosa) per produrre le proprie campagne di marketing senza danneggiare l’ambiente, e senza consumare risorse prime o seconde come plastica o carta.
Le foglie, che sarebbero naturalmente destinate a decomporsi in tempi più o meno rapidi, diventano così un supporto per il messaggio da comunicare, ed allo stesso tempo a loro volta un messaggio che comunica i valori positivi del riciclaggio e della sostenibilità ambientale, della riduzione dei rifiuti e della preservazione delle risorse naturali.
Da tempo le foglie cadute dagli alberi sono attenzionate come materiale sostenibile per sostituire soprattutto la carta. Valentyn Frechka e Alexander Sobolenko, due giovani ricercatori, hanno recentemente fondato la Releaf Paper, che nata come un progetto scolastico, ha l’obiettivo di estrarre cellulosa di alta qualità dalle foglie cadute. l'iniziativa ha dato vita a una startup con base in Ucraina, il cui obiettivo è quello di sviluppare una tecnologia brevettata per trasformare le foglie cadute in materia prima per la produzione di carta, cartone e scatole ondulate, fungendo da alternativa sostenibile alla cellulosa.
Le foglie sono raccolte in contesti urbani e vengono lavorate senza l’utilizzo di sostanze chimiche pericolose, riducendo le emissioni di CO₂ del 78% rispetto ai metodi convenzionali. Con 2,3 tonnellate di foglie si produce una tonnellata di cellulosa, evitando il sacrificio di circa 17 alberi, e consumando quindici volte meno acqua e tre volte meno energia rispetto alla tradizionale produzione di carta derivata dal legno, riducendo così drasticamente l’impatto ambientale.
“Le foglie morte cadono a mucchi, come i ricordi, e i rimpianti, e il vento del nord porta via tutto, nella più fredda notte che dimentica” scriveva Jacques Prevert. Chissà cosa penserebbe oggi se invece del vento del nord a portar via le foglie cadute sia un'azienda che poi la utilizzerà come supporto per scrivere…
Magari meno poetico, ma certamente più sostenibile.