Fa bene alla salute ed è etico, salvaguarda l’ambiente e gli animali. Di cosa stiamo parlando? Del non mangiare carne, secondo un numero sempre maggiore di esperti e di consumatori, rappresenta un vantaggio sotto molteplici punti di vista. Vediamone alcuni proprio oggi, giornata internazionale senza carne.
Al primo posto la salute. Ormai sono numerosi gli studi che confermano che, al contrario di quanto si crede, non è affatto necessario per l’uomo consumare carne, soprattutto non lo è farlo in quantità smodata o comunque eccessiva. Anzi, il consumo sistematico di carne è dannoso in quanto il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato piuttosto per il consumo di frutta, verdura e legumi. Non ci credete? Pensate al Gorilla, esempio di forza e perfettamente vegetariano!
C’è poi la questione etica. Consumare carne significa in ogni caso uccidere degli esseri viventi e senzienti. Quindi eliminarla dalla propria dieta significa, di contro, avere rispetto ed amore verso gli animali. Insomma, mangiare carne è una di quelle “crudeltà rinunciabili” soprattutto in un’epoca in cui le alternative alimentari sono infinite.
E cosa dire dell’ambiente? Una delle maggiori cause del riscaldamento globale è l'anidride carbonica (CO2) che provoca una crescente concentrazione di gas serra e la carne è responsabile per il 18% dell'effetto serra (l'auto, per fare un paragone, si ferma al 13%)
Se invece siete fissati dell’estetica, pensate che l'alimentazione vegetariana o vegana aiuta anche a raggiungere e mantenere il proprio peso forma. Non si tratta di una dieta dimagrante, attenzione, e tutto sta sempre nella scelta degli alimenti che consumiamo e dal tipo di grassi che scegliamo. Ma un'alimentazione composta nelle giuste quantità da frutta e verdura fresca, cereali, legumi, frutta secca e (nel caso dei vegetariani) latticini e uova, non fa ingrassare o dimagrire in modo eccessivo.
Non mangiare carne o ridurne il consumo il più possibile, ha poi un effetti benefico anche sulle nostre tasche. Acquistare frutta, verdura, cereali, legumi e (nel caso dei vegetariani) pochi derivati animali, permette di risparmiare e non poco. Naturalmente vanno evitati il più possibile i prodotti “già pronti” che costano e sono meno sicuri.
Altri buoni motivi
La sicurezza appunto è un altro degli elementi che sconsiglia un uso massivo di carne. Oggi, in alcuni allevamenti, agli animali vengono infatti somministrati grandi quantità di medicinali, o ormoni, per ottenere una produzione maggiore. Spesso di tratta di antibiotici che rimangono poi nella carne, e inevitabilmente finiscono per arrivare nel piatto del consumatore.
Infine, ma non per importanza, la questione della fame nel mondo: ogni anno muoiono tra i 40 e i 60 milioni di persone per denutrizione e malattie ad essa collegata. Se le produzioni agricole si concentrassero sui cereali e la soia per l'alimentazione delle persone, anziché per gli animali negli allevamenti si potrebbero nutrire oltre un miliardo di persone, ben più di quelle che muoiono ogni anno per fame.
A questo si aggiunga anche il fatto che nella produzione di carne serve moltissima acqua: per produrre il mangime per gli animali, per pulirli, per pulire l'allevamento e ovviamente dissetarli. Newsweek ha calcolato che per produrre solo 5 kg di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia in un anno. E per produrre 1kg di carne serve una quantità d'acqua 15 volte maggiore di quella che utilizzeremmo per 1kg di verdura.