Roberta Ligossi, co-fondatrice di
TA-DAAN, presenta il primo content e-commerce di artigianato contemporaneo nato con l’obiettivo di dare visibilità alle piccole botteghe artigiane: “Oggi siamo una community di oltre 200.000 persone, a maggioranza Millennial e Gen Z, e un network di 5.000 artigiani provenienti da tutta Europa” Sono giovani, spesso giovanissimi, per la maggior parte donne e ben lontane dallo stereotipo della principessa Disney. Il loro motto è “Geppetto is over”, senza con ciò voler mancare di rispetto al papà del burattino più amato al mondo, piuttosto per rimarcare la presa di distanza dall'immagine di un artigiano piegato dagli anni e dagli stenti. Perché la verità è che, con tanta passione, talento e buona volontà, gli antichi mestieri sono oggi oggetto di riscoperta da parte delle generazioni più giovani e, soprattutto, delle donne.
Come nasce TA-DAAN
Da qui l'idea di
Roberta Ligossi, milanese classe 1990, laureata in Filosofia con specializzazione in Management ma, soprattutto, appassionata di lavori manuali, di fondare insieme ad un gruppo di socie
TA-DAAN, primo content e-commerce di artigianato contemporaneo nato con l’obiettivo di dare visibilità alle piccole botteghe artigiane.
Roberta Ligossi
Un'idea geniale che, nell'ambito della premiazione di GammaDonna, le è valsa il
We For Sustainability Award - promosso dal Cottino Social Impact Campus-, per aver saputo creare una vetrina internazionale online capace di dare voce alle piccole botteghe artigiane e promuovere uno stile di consumo alternativo, etico e consapevole, all’insegna della sostenibilità.
Dottoressa Ligossi, qual è la sua esperienza personale nel mondo dell'artigianato? “TA-DAAN nasce da una storia molto personale. Sono stata cresciuta da una nonna piacentina che faceva la sarta e sono stata letteralmente allevata nella sua cucina/bottega tra scampoli di tessuto e fili di cotone. La nonna, oltre ad avermi insegnato i nomi di tutti i tessuti e trasmesso una grande manualità, mi ha fatto appassionare al mondo del fatto a mano e soprattutto ai valori sottesi ad esso: unicità, creatività e consapevolezza. Una passione che mi ha poi sempre accompagnato nella vita, tanto che, nonostante la laurea in Filosofia e Management e una carriera nel mondo del recruiting e dell’executive search, non ho mai smesso di “fare” e sperimentare in attività manuali. Anche quando lavoravo come head hunter, la sera trovavo sempre il tempo di seguire corsi di sartoria o ricamo. Al di là però della passione per questo mondo, ciò che mi ha spinto a fondare TA-DAAN è stata in primis un’ottima opportunità di mercato. Il mondo dell'artigianato vive oggi infatti un momento di grande rinascita e riscoperta, soprattutto da parte delle nuove generazioni. In un mondo sempre più digitale, veloce e standardizzato non credo sia casuale che i giovani vogliano riappropriarsi di una dimensione più umana e analogica. La prima conferma che non ero la sola a pensarla così è arrivata quando ho incontrato le mie tre socie,
Costanza Tomba, Sara Pianori e Valeria Zanirato, anch'esse grandi appassionate di artigianato.
Premiazione GammaDonna
Insieme abbiamo dato vita a TA-DAAN, primo content e-commerce dedicato all’artigianato contemporaneo, che conta oggi su una community di oltre 200.000 followers e un network di più di 5.000 giovani artigiani provenienti da tutto il mondo.”
Le nuove frontiere dell'artigianato
I membri della vostra community sono Millennial e Gen Z, di cui la maggior parte giovani donne. Può spiegarmi perché, secondo lei? “Posso dire con orgoglio che TA-DAAN non solo sia una startup con un founding team tutto al femminile ma che ben l’80% degli artigiani del nostro network siano giovani donne. Il nostro motto, volutamente provocatorio, è “Geppetto is over” e questo non perché ce l’abbiamo con Geppetto, quanto piuttosto con il suo stereotipo. Oggi gli artigiani sono spesso e volentieri
giovani donne, tatuate, cool e quindi molto distanti dallo stereotipo Disney. In primo luogo, siamo di fronte ad una vera e propria nuova generazione di artigian*, cresciuta in un'era in cui l'accesso alla tecnologia e ai social media è diventato la norma. Questo ha reso più facile per la nuova generazione di artigian* uscire dalla propria zona di comfort - tipicamente la produzione - e cimentarsi anche in altre attività quali la vendita, la comunicazione e la logistica rendendoli veri e propri “creative-preneur”. In secondo luogo, i Millennials e la Gen Z sono spesso alla ricerca di esperienze autentiche e significative. L'artigianato offre loro la possibilità di creare qualcosa con le proprie mani, esprimendo la loro individualità e la loro creatività. Insomma, una forma di autenticità che risuona con queste generazioni, che cercano un allontanamento dalla produzione in serie e un ritorno alle radici artigianali. Inoltre, l'artigianato può essere visto come una forma di self-care – o “craft-therapy”, come la chiamiamo noi - e un'opportunità di rilassarsi e staccare dalla vita quotidiana. Questo è particolarmente importante in un mondo sempre più frenetico, dove le giovani donne possono trovare nel fare a mano un'occasione di meditazione e vivere il “qui ed ora”. Infine, il fatto che molte giovani donne siano interessate all'artigianato potrebbe anche essere attribuito a una maggiore consapevolezza di questioni legate all'ambiente e alla sostenibilità. La creazione di oggetti artigianali spesso implica un uso responsabile delle risorse e la riduzione degli sprechi, aspetti importanti per molte donne giovani consapevoli della necessità di proteggere l'ambiente. In sintesi, la predominanza di giovani donne, Millennial e Gen Z, nella nostra community credo rifletta un'intersezione di interesse per l'autenticità, la creatività, la cura di sé e la sostenibilità, che l'artigianato offre in modo unico.”
Contro il fast fashion
Se l'artigianato è la risposta ai problemi legati al fenomeno del fast fashion, come si potrà far fronte alle richieste di consumo di massa cui, ormai, le persone sono abituate? “L'artigianato offre sicuramente una risposta significativa ai problemi legati al fenomeno del fast fashion, ma è importante affrontare anche la sfida delle richieste di consumo di massa, a cui le persone sono ormai abituate. Ciò richiede un approccio multifocale che coinvolge sia l'educazione dei consumatori che l'evoluzione dell'artigianato stesso. Da un lato, dobbiamo concentrarci sull'educazione dei consumatori attraverso l'"edutainment," una combinazione di educazione e intrattenimento. Alla nostra community cerchiamo di far comprendere il valore dell'artigianato, non solo in termini di qualità e durabilità, ma anche dal punto di vista dell'impatto ambientale e sociale. Un esempio potente è il concetto di "cost per wear", che confronta il prezzo di un capo d'abbigliamento artigianale di qualità con la sua durata e versatilità. Mostrando come “comprare meno ma meglio” e investire in pezzi artigianali di qualità può essere più conveniente a lungo termine rispetto all'acquisto frequente di capi usa e getta, possiamo educare i consumatori a fare scelte più consapevoli. Dall'altro lato è fondamentale lavorare sull'evoluzione dell'artigianato stesso. Con TA-DAAN selezioniamo artigiani che combinino tradizione e innovazione, creando prodotti che rispondano alle esigenze e ai gusti contemporanei. È fondamentale promuovere modelli ispirazionali e quindi dar voce e spazio ad artigiani, giovani, tatuati e cool, che svolgono mestieri tradizionali in modo innovativo, dimostrando una volta per tutte che “Geppetto is over!”.