“Determinatə a invadere Lucca”: il Toscana pride risponde ai volantini anti-Lgbt+

C’è una fetta della città che non vuole il Toscana pride, ma questo non fa altro che accrescere la voglia di organizzatori e partecipanti a scendere in piazza

di TERESA SCARCELLA
18 giugno 2024

GAY PRIDE 2024

Come volevasi dimostrare. Il gesto di attaccare il Toscana Pride affiggendo volantini esplicitamente contrari (tra l’altro attentando al decoro urbano e ignorando il regolamento comunale) ha ottenuto l’effetto contrario di quello sperato e desiderato. 

A voler fermare il pride, stando all’email rivendicatrice arrivata ai media locali subito dopo il volantinaggio notturno, sarebbe la “Rete dei patrioti”, movimento di estrema destra nato circa quattro anni fa che sostiene di basare la propria azione politica su tre principi: militanza, estetica, formazione. 

Deve essere stato il loro senso di estetica a farli opporre al Toscana Pride. Tutti quei colori probabilmente gli daranno noia. E infatti per i sedicenti patrioti il toscana pride rappresenta “una baracconata" dagli “atteggiamenti grotteschi e rivendicazioni assurde” che si pone “contro il buon gusto e il buon senso dei lucchesi”. 

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Parlare a nome di tutta la cittadinanza sembra un po’ azzardato. Ma ci sta che tutta quella esplicita rottura degli schemi che sarà il pride possa destabilizzare la Lucca conservatrice, cattolica, “aristocratica”, abituata a una certa compostezza (almeno in pubblico).

Ma è proprio questo che stuzzica la fantasia del Toscana pride. Era palese prima, lo è ancora di più ora, con la risposta ai patrioti. 

“Ci siamo e ci saremo sempre dove c’è più bisogno di Pride. Oggi più che mai, siamo determinatə ad invadere le strade di Lucca con i nostri corpi, la nostra favolosità e la nostra frociaggine – scrivono gli organizzatori sui social – Saremo forse scomodə e inopportunə per qualcuno, ma sempre indomitə e fierə per tutte quelle persone che saranno accanto a noi il 7 settembre al Toscana Pride per dire a chi non ci vuole che qui non c’è posto per l’odio. Non è possibile fermare la rabbia creativa, la fame di giustizia, la richiesta di diritti, il desiderio di libertà di migliaia di persone. Siamo la marea che cambierà questo Paese. Unitevi a noi, facciamolo insieme. Dimostriamo al mondo che Lucca è dalla parte dei diritti”.