Lucca, 14 giugno 2024 – Ci siamo. Il Toscana Pride ha una data: sarà il 7 settembre. Si sta pian piano formando, un pezzo alla volta, il grande e colorato puzzle del pride toscano che, per la prima volta, si allontana dal periodo consueto (giugno, al massimo luglio) e si prepara a vivere un’edizione tutta settembrina. L’annuncio ufficiale sarà a breve, sulle pagine social dell’evento.
Come già ampiamente detto, la città ospitante quest’anno sarà Lucca, considerato il capoluogo più “bisognoso” di vento di pride. Il percorso è ancora in via di definizione. L’organizzazione punterà sicuramente a sfilare, almeno per un tratto, sulle affascinanti e suggestive Mura della città, per poi magari concludere il tutto in una delle piazze principali.
“Indomitə e Fierə” è il claim rivendicativo con cui la comunità queer toscana è pronta a scendere in piazza per far sentire la propria voce, “per denunciare l’omolesbobistransafobia di Stato e la violenza istituzionale del Governo Meloni che ha mostrato il suo vero volto familista, sovranista, razzista e abilista – scrivono gli organizzatori – Un governo che usa i corpi delle donne e delle persone LGBTQIA+* come terreno di scontro ideologico per ottenere consenso politico, reprime il dissenso con la forza e mina le fondamenta della nostra democrazia che dovrebbe essere basata sui diritti e non sui privilegi.
Traendo spunto dal significato che ha storicamente la pantera lucchese, il Comitato organizzatore ha voluto adattare uno dei motti storici della città alle rivendicazioni del Toscana Pride 2024. La comunità queer è “indomitə” perchè non è disposta a sottostare alla norma imposta e come la pantera rifiuta di farsi addomesticare per compiacere gli altri. Ma è anche fierə perché ha fatto dell’orgoglio la propria bandiera, imparando a camminare ogni giorno a testa alta e a tenere la schiena dritta soprattutto ora che è vessata e presa di mira. E non farà passi indietro, negoziazioni a ribasso né diventerà merce di scambio politico.
Quest’anno porteremo per le strade di Lucca i nostri corpi favolosi e la nostra rabbia creativa. Stiamo costruendo un Pride ancora più intersezionale che parlerà con la voce di tutte le persone marginalizzate in quanto LGBTQIA*+, razzializzate o migranti, con disabilità, grasse, precarie e disoccupate – continua la nota – Il Toscana Pride rigetta l’odio religioso e prende posizione contro il massacro genocida che si sta compiendo a Gaza, a sostegno del popolo palestinese, per l’autodeterminazione dei popoli e per il cessate il fuoco immediato. Chiederemo alla cittadinanza di unirsi a noi nella lotta per ottenere una legge contro le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere e contro la misoginia e l’abilismo, il riconoscimento delle figlie e dei figli delle famiglie omogenitoriali, una legge sulle adozioni anche a single e coppie dello stesso genere, una nuova legge per il diritto all’autodeterminazione delle persone trans* e non binarie, una legge che vieti le terapie riparative”.
“A condurci alla parata sarà un percorso partecipativo a cui vorremmo prendessero parte le associazioni, le collettive, le libere soggettività – ha dichiarato la portavoce del Toscana Pride Monia Marcacci – ci aspettiamo una grande partecipazione perché oggi più che mai possiamo e dobbiamo restare insieme e dalla stessa parte”.