K2-70, la spedizione al femminile “un messaggio al mondo della montagna”. Loreggian: “Una sfida per crescere insieme”

Guida alpina, 33 anni, di Padova, Silvia Loreggian è una delle quattro italiane che, insieme ada altrettante atlete pachistane, il 16 giugno partirà nella spedizione organizzata dal Cai verso la vetta del K2

8 giugno 2024
Silvia Loreggian (Ansa)

Silvia Loreggian (Ansa)

Ne avevamo parlato qualche mese fa, alla presentazione del progetto del Club Alpino Italiano “K2-70”, che vuole celebrare il 70esimo anniversario della spedizione del 1954, guidata da Ardito Desio, che prima al mondo raggiunse la cima della seconda montagna più alta al mondo. Per l’occasione è stata organizzata una nuova missione verso la vetta, tutta al femminile, italiana e pakistana.

La guida alpina verso il K2

Silvia Loreggian, 33enne di Padova, è una delle connazionali che si appresta a partire, e  racconta le emozioni alla vigilia: “Non ho mai veramente pensato di raggiungere gli 8 mila, ma quando mi hanno proposto di far parte della spedizione ho subito colto il valore e la portata di questo progetto. Certamente è una sfida sportiva con cui mi piace confrontarmi ma mi incuriosisce anche il fatto di salire su una montagna così importante dove oltre alle dinamiche fisiche entrano in gioco anche dinamiche relazionali”. È con questo spirito che la guida alpina si appresta a partire.

Loreggian è una delle nove donne, quattro atlete italiane, quattro pakistane e una dottoressa, del team tutto al femminile prossimo alla partenza, il 16 giugno. La montagna e la natura sono il suo mondo, appreso fin da bambina in famiglia e poi diventato lavoro, con l’alpinismo tecnico. Passione che condivide anche con il suo compagno e occupazione che occupa l’intero corso dell’anno sull'arco alpino, accompagnando persone in arrampicate su vette fino a 4 mila metri.

Loreggian durante una scalata (Ansa)
Loreggian durante una scalata (Ansa)

“Quando mi hanno proposto di far parte del team – racconta la 33enne all'ANSA – mi sono presa qualche giorno per pensarci. Il primo pensiero era quello di non mettere da parte l'arrampicata più tecnica, la scalata vera e propria su roccia. Ma poi ho abbracciato con entusiasmo questo splendido progetto, una sfida molto importante, e la cosa che sento più forte è legata all'imponente ambiente naturale e alla condivisione che avrò nel raggiungere la vetta con le altre compagne”. Alcune delle componenti della squadra già le conosceva ma nei mesi di preparazione alla spedizione (lei si sta preparando da sei mesi) c'è stata occasione di conoscersi fra tutte. “Questa sfida – continua Silvia – mi farà capire meglio come si comporta il mio corpo in alta quota, vedrò come reagirò a certi stimoli, ma mi regalerà molto sul piano di crescita personale, per i legami che si creeranno fra compagne di avventura, e nella relazione con queste montagne”. Non è certo nuova a certe emozioni, la padovana, che ha già sperimentato in precedenti spedizioni e trekking nelle valli dell'Himalaya cosa vuol dire il contatto così stretto con la natura, la sua semplicità e la sua grandezza.

Tutte donne, sulle orme di Ardito Desio

“È bello che siamo tutte donne”, commenta Silvia Loreggian, che fa parte di quella piccola compagine femminile che opera in montagna. “Una scarsa minoranza dei praticanti è donna, e solo il 2% guide alpine. Il fatto che siamo tutte donne ha quindi un gran significato, quello di non discriminazione”, aggiunge. 

Sulla questione di genere interviene anche il presidente Cai, Antonio Montani, il quale spiega che la squadra femminile è stata pensata proprio “per l'importanza che hanno le donne nell'alpinismo, ancora sottovalutato in un mondo che ancora ha retaggi maschilisti, e anche per sostenere il ruolo delle donne pachistane. Ci è sembrato un bel modo per festeggiare i 70 anni della spedizione di Ardito Desio e dai riscontri che stiamo ricevendo è un'idea che piace”. 

La spedizione “K2-70”

Partenza prevista per domenica 16 giugno per poi raggiungere il campo base a 5 mila metri a fine giugno (qui a coordinare il team ci sarà Agostino Da Polenza, alpinista e Presidente di EvK2CNR) e poi dopo il necessario adattamento fisico, si partirà per la scalata: l'arrivo in cima è previsto per fine luglio. “Diamo per scontato che andrà tutto bene. Ma il momento in cui raggiungerò la cima al momento proprio non me l'immagino – osserva Silvia –. Una volta su certamente penserò alla strada ancora da fare per tornare giù. L'appagamento pieno, penso, ci sarà una volta scesa al campo base. Solo in quel momento, nel rilassamento, potrò condividere le emozioni ed esprimere affetto e gratitudine per chi mi ha supportato fin qui”.

Timori e preoccupazioni, com’è naturale, non mancano “principalmente per le condizioni meteo, il fattore che può incidere maggiormente nella possibilità di successo o meno. Poi la pericolosità del luogo, la neve e il rischio di valanghe. Ma se ci saranno momenti difficili penserò ai mie cari, al mio ragazzo, ai miei amici, ai miei genitori, ai progetti che metterò in campo dopo. Mi distrarrò dal presente pensando al futuro”.