La sfilata di Sposa Curvy: contro lo standard per una bellezza "senza taglia"

Durante il salone internazionale del wedding di Roma le stiliste Cinzia Pizzichini e Francesca Salvatorelli hanno portato in passerella un importante messaggio di inclusività

di MARISA COLIBAZZI
31 ottobre 2023
SposaCurvy-sfilataRomaSposa_07

SposaCurvy-sfilataRomaSposa_07

La passerella del salone internazionale del wedding, RomaSposa è diventata un’occasione strategica per veicolare concetti come body positivity, inclusività, empowerment che sono il mantra della mission di Cinzia Pizzichini e Francesca Salvatorelli, ideatrici della "sposa curvy" e del "metodo senza taglia".

Le frasi offensive 'sfilano' in passerella

sposa-curvy-sfilata-taglia

"Hai troppa pancia" si legge nella maglia di una modella che sfila per il brand di Cinzia Pizzichini e Francesca Salvatorelli

Al Palazzo dei congressi all'Eur anziché far sfilare le loro creazioni pensate per le future mogli, hanno portato in passerella degli slogan, con un sottofondo di storie di spose curvy, umiliate e sfiduciate perché non rispondenti agli stereotipi della bellezza. Splendide modelle, di quelle che hanno le 'taglie giuste' da passerella, hanno indossato un'ampia gonna e semplici t-shirt bianche dove campeggiavano quelle frasi che donne con fisicità non standard si vedono rivolgere quando devono scegliere il loro abito da sposa: 'sei troppo grassa', 'hai troppi fianchi', 'sei troppo bassa', 'hai il sedere grosso', 'sei troppo formosa', 'hai le spalle larghe', 'sei troppo golosa', 'hai troppa pancia' e via così con il solito becero repertorio. Affinché il messaggio passasse in maniera ancora più forte, ad accompagnare questo insolito défilé, c'erano le voci e i racconti di ragazze, che hanno condiviso le loro esperienze e che, al momento di scegliere l’abito per il giorno più importante della loro vita, si sono sentite rivolgere parole terribili, del tipo: "porta un’amica magra così l’abito lo prova lei", "se non sei 42 o 44 puoi immaginare come verrà l’abito, ma provarlo…".
sposa-curvy-sfilata-taglia

Nella maglia della modella un'altra delle frasi offensive rivolte alle future spose che non rientrano nelle taglie standard

E raccontano: "ho visto le mie forme e il mio corpo svilito" oppure "invece dell’abito mi è stata messa addosso una tenda bianca perché non avevano nessun abito per me". Frasi che fanno male e che, per quanto si voglia restare indifferenti, lasciano il segno e, dagli e ridagli, finiscono per far credere alle ragazze in carne di essere sbagliate.

La rivincita della Sposa curvy

Ma Pizzichini e Salvatorelli non si sono limitate a mostrare in passerella le discriminazioni e le offese rivolte a queste donne, ma hanno voluto che sul finale sfilasse la rivincita di queste future spose: sulla scena è comparsa una modella curvy con indosso un abito bianco ‘ispirazionale’, dipinto con altri slogan, stavolta tutti declinati in positivo e capaci di instillare fiducia, sicurezza e autostima.
sposa-curvy-sfilata-taglia

Coloro che non rientrano nei canoni standardizzati della moda spesso si sentono dire, durante le prove dell'abito: "Sei troppo grassa"

"Amo le mie curve", "la mia taglia non è un limite", "sono unica", sono solo alcune delle espressioni con cui si è voluto ribadire che la bellezza non ha misure e che ogni persona merita di indossare tutto ciò che vuole. L’entusiastica accoglienza riservata a questa performance è stata la riprova più gratificante della felice scelta di azzardare e "portare un messaggio di inclusività e speranza per tutte le donne le cui fisicità sono considerate ‘altro’, dimostrando che l’abito da sposa dei loro sogni è un sogno possibile. Anche le modelle che hanno sfilato per noi (non curvy) – commentano le due stiliste – hanno raccontato che il mondo della moda è pieno di pregiudizi e ci si sente spesso escluse o diverse se non si rispettano determinati canoni e proporzioni".

Il brand inclusivo

Salvatorelli e Pizzichini hanno voluto chiudere l'evento facendo sfilare una ragazza in carne con un abito ispirazionale

Il brand nasce dall’intuizione e della creatività di Cinzia Pizzichini e Francesca Salvatorelli ed è dedicato a tutte coloro che vogliono valorizzare le loro forme per sentirsi attraenti, soprattutto nel fatidico Giorno del Sì. Con sede nelle a Montegranaro (FM), l’atelier si fa portavoce di una filosofia che supera i preconcetti della moda standardizzata a favore di una visione “senza taglia”, divenuta concreta con il metodo sartoriale che da questa filosofia prende il nome. "Le nostre collezioni nascono per dare consapevolezza alle donne che non esiste la taglia perfetta - afferma Salvatorelli, designer e direttrice creativa -. Esiste la moda che crea per chi ha misure standard, e una ragazza con proporzioni diverse, rischia di sentirsi sbagliata. Le diversità sono caratteristiche che NON vanno nascoste, anzi è necessario indossare abiti progettati con l’intento di valorizzarle. Il primo passo da affrontare per potersi valorizzare è avere la consapevolezza delle proprie caratteristiche.”