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Home » Lifestyle » Mustafa ospite al Palio di Siena: l’edizione della ripartenza “senza frontiere”

Mustafa ospite al Palio di Siena: l’edizione della ripartenza “senza frontiere”

La famiglia siriana del piccolo diventato famoso per la foto-simbolo con il padre Munzir partecipa alla manifestazione storica

Ilaria Vallerini
2 Luglio 2022
Munzir e Mustafa, la foto-simbolo "Hardship of Life" / Credit Mehmet Aslan

Munzir e Mustafa, la foto-simbolo "Hardship of Life" / Credit Mehmet Aslan

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Mai vista così tanta gente al Palio di Siena. Tra i bambini, in braccio a mamma Zeynep, c’è anche Mustafa: il bambino siriano nato senza arti e arrivato in Italia lo scorso gennaio. Fuggito insieme ai genitori dell’orrore della guerra di cui il suo corpo e quello del padre Munzir ne riportano le cicatrici. Ormai la sua nuova casa è Siena, città che lo ha ospitato calorosamente facendolo sentire fin da subito il benvenuto.  Le prime parole del bambino, uscito di casa insieme alla famiglia per incontrare la stampa, furono infatti: “Mi piace stare in Italia“, disse così ai giornalisti sfoderando un grosso sorriso. Attualmente la famiglia El Nezzel è ospitata in una casa messa a disposizione della Caritas di Siena, ma i bagagli sono già pronti per il prossimo trasferimento previsto per settembre. Direzione Budrio in Emilia Romagna, dove il piccolo Mustafa insieme al padre Munzir, anche lui senza un arto, potranno iniziare il percorso di cure e di riabilitazione al Centro Protesi Inail di Vigorso.

Mustafa insieme a mamma Zeynep al Palio di Siena

Dalla foto simbolo alla nuova vita in Italia: la storia di Mustafa

La storia di Mustafa e della famiglia El Nezzel ha inizio nel 2016, quando il padre Munzir e la moglie Zeynep furono colpiti da una bomba lanciata da un caccia del regime di Bashar al-Assad in un mercato a Idlib, città della Siria nord-occidentale. A causa della bomba Munzir perse la gamba destra. La moglie Zeynep, incinta del piccolo Mustafa, si salvò ma il feto subì danni irreversibili. Il piccolo, infatti, poco tempo dopo nacque senza arti, affetto da una grave forma di tetra amelia. Tre anni dopo la bomba, Zeynep e Munzir decisero di scappare dalla Siria, rifugiandosi nella provincia turca di Hatay. Fu proprio qui che il fotografo turco Mehmet Aslan scattò quella foto, “Hardship of Life”, destinata a cambiare la vita per sempre della famiglia El Nezzel. Quella foto simbolo infatti vinse il Siena International Photo Awards (SIPA) 2021. Il moto di solidarietà nei confronti della storia di Mustafa si diffuse immediatamente in tutta Italia. L’ambasciata italiana ad Ankara e la Farnesina si attivarono per trovare la famiglia El Nezzel. L’operazione ebbe successo e parallelamente il Siena Awards attivò una raccolta fondi per sostenere l’arrivo di Mustafa in Italia.

L’arrivo di Mustafa a Roma

Il trasferimento a Budrio verso una nuova normalità

Il primo appuntamento tecnico-sanitario per il piccolo Mustafa al Centro Protesi di Vigorso è stato programmato a fine settembre, entro quella data è previsto il definitivo trasferimento della famiglia dalla Toscana all’Emilia. Un altro nuovo inizio per Mustafa, i suoi genitori e la sorellina Maria che nascerà a breve. La famiglia siriana recentemente era stata in visita proprio a Budrio, alle porte di Bologna, per entrare in contatto con la nuova realtà, dove potranno iniziare anche un percorso di integrazione lavorativo e scolastico. Tutto questo grazie alla disponibilità e collaborazione del Comune di Budrio e della Città metropolitana di Bologna. Mentre al Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio inizierà il percorso verso una nuova normalità sia per Mustafa, ma anche per il padre Munzir, per ricominciare a vivere nonostante i demoni del passato.

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Mai vista così tanta gente al Palio di Siena. Tra i bambini, in braccio a mamma Zeynep, c'è anche Mustafa: il bambino siriano nato senza arti e arrivato in Italia lo scorso gennaio. Fuggito insieme ai genitori dell'orrore della guerra di cui il suo corpo e quello del padre Munzir ne riportano le cicatrici. Ormai la sua nuova casa è Siena, città che lo ha ospitato calorosamente facendolo sentire fin da subito il benvenuto.  Le prime parole del bambino, uscito di casa insieme alla famiglia per incontrare la stampa, furono infatti: “Mi piace stare in Italia“, disse così ai giornalisti sfoderando un grosso sorriso. Attualmente la famiglia El Nezzel è ospitata in una casa messa a disposizione della Caritas di Siena, ma i bagagli sono già pronti per il prossimo trasferimento previsto per settembre. Direzione Budrio in Emilia Romagna, dove il piccolo Mustafa insieme al padre Munzir, anche lui senza un arto, potranno iniziare il percorso di cure e di riabilitazione al Centro Protesi Inail di Vigorso.
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