Si chiama "
effetto Matilda" e pur portando il nome di una donna, non è a suo beneficio che si manifesta. Anzi. Perché l’
effetto Matilda in realtà ha a che fare con l’assenza e più precisamente con
l’invisibilità. Quella di una donna che, pur spendendosi e ottenendo risultati a volte anche di portata sensazionale, specialmente in ambito scientifico, resta per sempre nell’ombra. Invisibile appunto, ai libri di storia e alla memoria attuale.
Per il solo fatto di essere donna. Di
effetti Matilda ne sono pieni i secoli ed è a partire da questi che si è innescata la riflessione del professore Marco Boscolo, giornalista scientifico docente di Comunicazione della scienza all’Università di Bologna, dipartimento di Fisica e Astronomia, che ha incontrato una platea di giovani studenti del liceo scientifico Amedeo di Savoia di Pistoia.
L'anteprima: donne e scienza
Un primo assaggio del festival sui temi della parità di genere "
Pari e Dispari", che da quest’anno ha adottato anche le
scuole, gettando tra i ragazzi e le ragazze il seme della riflessione, e che nei prossimi giorni troverà nella libreria Lo Spazio (via Curtatone e Montanara 20-22 a Pistoia) il salotto di discussione attorno all’argomento "
Donne e scienza".
Paola Catapano
Dai temi del maschile e del femminile, da tempo diventati più ampiamente '
genere', a scardinare quel radicato ragionamento esclusivamente
binario alla minaccia dello stereotipo, passando per l’evidente
gap uomo-donna riconosciuto anche nelle attribuzioni del Premio Nobel, fino ai falsi miti di cui pure l’attuale società è piena: è così che Boscolo ha trascinato la platea, portando esempi concreti a partire dalla storia. "Nel 1870 esce il libro ‘Woman ad inventor’ a firma di Matilda Joslyn Gage – ha esordito il giornalista -, excursus storico sulle
donne inventrici escluse di fatto dai libri di storia. Viene così coniata l’espressione ‘effetto Matilda’, volendosi proprio riferire all’invisibilità di quelle figurespecialmente nella scienza. Ancora due storie ritengo simboliche e rappresentative. La prima, quella della matematica tedesca
Emmy Noether, il cui contributo attorno agli effetti della teoria della relatività di Einstein, riconosciuti con il nome di ‘Teorema Noether’, fu eccezionale. Eppure la sua vita è piena di ostacoli, proprio perché donna: accede tardi all’università, completa un dottorato ma nessun ateneo le offre un lavoro. Di nuovo: è donna. Persino illustri colleghi si ostinano a chiamarla ‘il Noether’, ritenendo incompatibile il fatto che tanto talento potesse risiedere in una donna. E poi la storia di
Rosalind Franklin, chimica, autrice della celeberrima fotografia 51 grazie alla quale si è avuta conferma circa la reale struttura del Dna. Una scoperta di portata epocale, mai ufficialmente riconosciuta".
Premi Nobel e Università: a prevalere sono sempre gli uomini
Giorgio Vallortigara
Capitolo
Premi Nobel: dal 1901 al 2022
solo 49 sono
andati a donne. E le
reggenze degli atenei? In maggior parte in capo a uomini. In Italia, solo sette su ottanta sono
diretti da rettrici. Colpa del cosiddetto "tubo che perde", all’inglese
leaky pipeline, quella dispersione cioè che accade durante un percorso di studi che conduce alla carriera accademica e che finisce per danneggiare sempre loro, le donne. "'Le donne sono più portate per alcune materie, gli uomini per altre': eccolo qua uno dei falsi miti ancora circolanti – ha incalzato Boscolo -. Niente di più sbagliato da credere, poiché frasi del genere non hanno alcuna evidenza scientifica né biologica. Cosa fare per invertire la tendenza? Spiegare
cosa significa ‘essere intelligenti’, portare esempi sempre più frequenti di donne che con le loro storie aiutino ad
abbattere lo stereotipo, comprendere il funzionamento della minaccia dello stereotipo stesso. Ecco, in generale penso che quel che occorra fare sia spostare il proprio punto di vista, valutare la totalità delle prospettive possibili. Perché è in questa varietà che risiede ricchezza".
Il festival Pari e Dispari
Dopo questo primo assaggio di festival, un'altra anteprima è in programma per giovedì 9 novembre (ore 18) alla
libreria Lo Spazio di Pistoia (via Curtatone e Montanara 20-22) in cui Agnese Pini, direttrice di Quotidiano Nazionale, La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino e Luce!, presenterà il suo libro "Un autunno d'agosto" (Chiarelettere, 2023) in dialogo conClaudio Rosati, storico, giornalista e curatore di numerosi musei, già direttore del Settore Musei della Regione Toscana. Il festival entrerà nel vivo nelle giornate del
16, 17, 18 e 19 novembre, sempre alla libreria Lo Spazio di Pistoia. Ad offrire gli spunti per ogni ospitata le novità librarie che ben si agganciano ai temi del festival. Si parte ospitando la giornalista e scrittrice
Lidia Ravera (16 novembre alle 18) sui temi del
pregiudizio sull’età e si prosegue con la scrittrice
Antonella Lattanzi (17 novembre alle 18) in dialogo con il dottor Vito Cela a proposito di quella generazione di donne che scelgono di diventare
madri a un’età più matura.
Lidia Ravera
Doppietta di eventi nella giornata del 18 novembre, prima (ore 16.30) con la giornalista e comunicatrice scientifica al Cern di
Ginevra Paola Catapano che incalzata da Ilic Aliardi, docente di scuola superiore, racconterà della sua avventura "
tra scienza e ghiacci" nella missione Polarquest2018, poi (ore 18.30) con il neuroscienziato
Giorgio Vallortigara in dialogo con il giornalista Cesare Sartori e con la neurologa Laura Tirelli. Chiusura il 19 novembre (ore 18) con il fotografo Luca Bracali e Chiara Montanari, ingegnere e prima donna italiana ad aver guidato una spedizione internazionale in
Antartide; a moderare Lisa Ciardi, giornalista de La Nazione. Il
festival, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, intende aprire un dibattito sugli stereotipi di genere ancora così radicati nella nostra società. A idearlo l’avvocata Chiara Mazzeo, consigliera di parità della provincia di Pistoia, e Cristina Privitera, giornalista caporedattrice de La Nazione di Firenze. Organizzato in collaborazione con la libreria Lo Spazio di Pistoia, il portale Luce! del Gruppo Monrif e il sostegno di Chianti Banca, l’evento rientra nelle iniziative di contrasto agli stereotipi di genere e al femminicidio della Provincia di Pistoia, che patrocina l’evento.