Rainbow of hearts, il nuovo profumo gender friendly

A crearlo la nota stilista Regina Schrecker, che ha voluto così celebrare la diversità: “L’unicità di ciascun essere umano sta proprio nella differenza”

di CATERINA CECCUTI
13 giugno 2024
Il nuovo profumo gender friendly della stilista Regina Schrecker

Il nuovo profumo gender friendly della stilista Regina Schrecker

L’unicità risiede proprio nella differenza. Una differenza che non riguarda solamente il genere, ma qualsiasi ambito della propria personalità, fisicità e sensibilità, e che rappresenta ciò che rende una persona “unica”.

Il profumo Rainbow of Hearts: “Un un omaggio al mondo multisex”

Ne è sinceramente convinta la stilista Regina Schrecker, che ha voluto celebrare la molteplicità dei colori che caratterizzano l’animo umano con il profumo gender fluid “Rainbow of Hearts”, del quale esistono tre versioni: una maschile, una femminile, ed una speciale. “Si tratta di una dedica alla libertà – spiega la stilista internazionale –, un omaggio al mondo multisex. Con ‘Rainbow of Hearts’ ho voluto celebrare la diversità, l’amore e il coraggio di essere se stessi, con una fragranza fresca e frizzante, che combina note floreali, fruttate e speziate. Il flacone è un arcobaleno di cuori, che simboleggia l’unità nella differenza. Perché per me questo prodotto è più di un profumo: è una dichiarazione di stile, di orgoglio e di solidarietà, nei confronti di chi ama senza limiti, di chi si rispetta e si fa rispettare, di chi non ha paura di mostrare i propri colori”.

Regina Schrecker

Regina Schrecker
Regina Schrecker

La carriera di Regina Schrecker nel mondo della moda non inizia come stilista, bensì come modella – nel 1971 viene eletta Miss Universo – esordendo giovanissima sulle passerelle dei grandi maestri dell’alta moda a Roma, Firenze e Parigi. Mitteleuropea per formazione e per background culturale, ma cosmopolita ed internazionale per educazione, Schrecker ha scelto la nostra Penisola per vivere, perché è qui che ha scoperto la sua vera passione: creare moda. Nel 1980 nasce la griffe che porta il suo nome e che in poco tempo raggiunge i massimi livelli. È un modello del vestire anticonformista, modernissimo, che però non dimentica le antiche tradizioni.

Negli anni ’90 Regina si dedica ai mercati emergenti, i Paesi dell’Est e dell’Oriente, ed è una delle prime griffe a portare il messaggio della moda italiana in Russia, Ucraina, Repubblica Ceca, Giappone e Cina fino ad Ulan Bator, capitale della Mongolia. Al suo viso luminoso ha reso omaggio anche il maestro della Pop art Andy Warhol. Impegnata da sempre nel sociale, nel 2020 Schrecker ha realizzato un foulard dedicato agli eroi del Covid-19, vale a dire il personale sanitario degli ospedali d’Italia.

Regina, perchè ha voluto lanciare una linea di profumi gender friendly? “Fondamentalmente perché penso che l’umanità sia pronta ad accogliere sia il gender friendly che tutto il movimento inclusivo cui stiamo assistendo in questi anni. Quel movimento che amo perché comprende tutti i colori e tutte le persone, sia quelle con problemi gravi che quelle con differenti forme di diversità; insomma, non esclusivamente differenze di genere, perché è giusto che i diritti siano riconosciuti a tutti quanti.” Ha inteso con questo gesto prendere parte attiva ad una lotta ormai molto sentita e condivisa per l'uguaglianza dei diritti… “Forse, in un certo senso sì, ma in una maniera molto soft, come d’altronde è la mia natura. Non scendo fisicamente in piazza, non partecipo ai Pride, però sono convintissima che il problema della non uguaglianza dei diritti sia ormai arrivato ad un punto fermo, e che dobbiamo sbloccare la situazione concedendo diritti concreti anche a chi è ‘diverso’ da quanti si considerano ‘normali’. Perché alla fine, le chiedo, chi può dire cosa sia la normalità? Conta sola quello che abbiamo dentro di noi. Mi considero attiva in questa lotta, al mio modo, che è un modo soft, pop e colorato.”  

Regina Schrecker
Regina Schrecker

È la prima volta che scende in campo a favore dell'inclusività? “Questo tema è sempre stato il mio pallino fisso. Scendere in campo forse è un termine un po’ forte… ma resta il fatto che l’inclusività è assolutamente da augurare a tutti noi, perché non sappiamo cosa ci possa accadere nel futuro. La vita potrebbe portarci a cambiare radicalmente opinione da un momento all’altro, catapultandoci dall’altra parte della barricata. Ho cominciato con questi profumi, uno dedicato all’inclusività, che non riguarda solo la sessualità, ma tante forme diverse di unicità.” In che modo ritiene che la moda possa aiutare a cambiare i costumi della società? “La moda, come sappiamo tutti, rispecchia il nostro modo di vivere e di comportarci, la nostra civiltà. La moda fa tanto e può tanto, perché ci porta ad esprimere tante sfaccettature della nostra personalità. In questo momento vediamo sfilare collezioni esagerate, che sono ai limiti del ridicolo, ma probabilmente gli stilisti le hanno realizzate per attirare l’attenzione su alcune cose che ci caratterizzano tutti quanti, non penso che nessuno andrà mai in giro così. In ogni caso, la moda può cambiare i costumi, nel senso che rispecchia sempre il movimento della società ed il suo inevitabile cambiamento.” Quale è stata fino ad ora la reazione da parte del pubblico? “Ci sono state reazioni diverse: Qualcuno ci ha visto solo l’aspetto sessuale, senza capire il mio modo di pensare: gender friendly e inclusività per me riguardano tutte le categorie di persone che soffrono o che non si vedono bene nei panni che vestono. Altri del pubblico l’hanno abbracciato trovando l’idea meravigliosa e, per fortuna, devo dire che si è trattato della maggioranza. In ogni caso, tra esseri umani, ciò che non deve mai mancare sono il rispetto – cosa rara purtroppo – e l’educazione e la responsabilità di ogni singolo individuo verso la società.”