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Home » Lifestyle » Una scuola digitale per i bambini ucraini rifugiati: la Lituania garantisce l’istruzione a 80mila alunni

Una scuola digitale per i bambini ucraini rifugiati: la Lituania garantisce l’istruzione a 80mila alunni

I fondatori di una delle piattaforme di istruzione digitali lituane di maggior successo hanno aperto una scuola online dove i piccoli profughi di guerra sparsi in vari Paesi europei possono imparare secondo il programma educativo dell'Ucraina

Marianna Grazi
30 Aprile 2022
studenti profughi ucraini_ph. V. Balkunas

Vilnius ha aperto una piattaforma scolastica online per 80mila bambini ucriani rifugiati in Europa

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Continuare a studiare, a crescere, continuare a imparare nonostante il mondo intorno stia crollando. Combattere la propria guerra con le armi del sapere, come sostiene la premio Nobel Malala Yousafzai “Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti”. Sono queste le priorità dei bimbi ucraini in fuga dalla guerra nel loro Paese che si sono ritrovati sperduti in nazioni straniere, sconosciute. Per dar loro una speranza in più la Lituania ha aperto una scuola online in lingua ucraina. Promossa dalla capitale Vilnius la piattaforma è progettata per accogliere 80mila studenti rifugiati in Lituania, Germania, Polonia, Moldavia e in altri Paesi europei. Gli alunni e le alunne coinvolti vanno dalla prima all’undicesima classe e così facendo potranno continuare gli studi secondo il programma educativo del loro paese d’origine.

 Bambini_ucraini_rifugiati
Due fratellini ucraini sfollati dalla loro casa a causa della guerra hanno trovato rifugio in uno stato europeo (Unicef)

La scuola online per i bimbi ucraini rifugiati

bimba_scuola_ucraina
La Lituania ha aperto una scuola online in lingua ucraina per 80mila bambini rifugiati in vari stati d’Europa

Già oltre di 5 milioni di ucraini sono fuggiti dalla loro nazione dall’inizio della guerra, il 24 febbraio. Per i bambini in età scolare, che si stima costituiscano fino al 30% dei rifugiati, questo significa trovarsi davanti grossi ostacoli per proseguire nella loro istruzione. Le scuole lituane hanno iniziato ad ammettere gli studenti in arrivo dallo Stato invaso che però devo adattarsi a seguire lezioni in una lingua sconosciuta, secondo il programma educativo nazionale del paese che li ha accolti. Invece questa nuova scuola ucraina assicura che ai bambini sia data la possibilità di studiare anche nella loro lingua madre, secondo il programma educativo ucraino, e quindi serve come strumento complementare per un’istruzione informale, dopo l’orario scolastico canonico.
La capitale Vilnius sostiene attivamente l’iniziativa e mira a facilitare l’integrazione dei rifugiati che si sono trasferiti in città, nonché la prosecuzione dell’istruzione dei loro figli sia in lituano che in ucraino. Le lezioni sono fornite in collaborazione con la Scuola Superiore Artivon-Delfin di Vinnytsia (Ucraina), che ha già formato un gruppo di 24 insegnanti certificati per insegnare online. La capacità attuale della piattaforma digitale consente di ammettere 80mila studenti, e già più di 1.000 hanno iniziato i loro corsi online. Ma gli sviluppatori sono pronti ad espandere la classe virtuale e ad accogliere ogni nuovo allievo che si registrerà.

 

Istruzione gratuita per garantire un futuro ai bambini

profughi_ucraina
Dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina sono oltre 5,2 milioni le persone che sono fuggite dal Paese: il 90% di questi profughi sono donne e bambini

La piattaforma è stata progettata dai creatori di “Memby”, uno dei più moderni strumenti di apprendimento online d’Europa, che hanno anche realizzato con successo la scuola online lituana “Digiklasė“. “Dotata di molteplici opzioni, la piattaforma educativa ucraina permette agli insegnanti di interagire con gli studenti in diversi modi: in forma scritta, attraverso una telecamera, con quiz automatici, domande in tempo reale, ecc”, ha spiegato Mantas Stonkus, uno dei fondatori di Digiklasė e della nuova scuola per i piccoli rifugiati. “Anche gli alunni hanno così la possibilità di parlare tra loro e formare relazioni virtuali. Inoltre tutte le lezioni sono registrate e possono essere seguite anche in un secondo momento”.
Sebbene offra gratuitamente i servizi di istruzione ai bambini ucraini, gli organizzatori stanno invitando donatori privati, imprese e organizzazioni a sostenere l’iniziativa e contribuire a garantire loro un futuro. Maggiori informazioni sull’iniziativa sono disponibili sul sito ufficiale di Ukrainian School.ù

Una nuova speranza

Il nuovo murale dello street artist Tvboy a Plaça Joanic, Barcellona. Nell’opera una bambina in cima ad una scala disegna la scritta “HOPE” sulla bandiera ucraina
“I’m from Ukraine, thank you for this” (“Sono ucraino, grazie per questo”). “Così si è rivolto a me un anziano mentre stavo dipingendo questo murale” spiega lo street artist Tvboy parlando della sua nuova opera apparsa sui muri di Plaça Joanic, a Barcellona. Un’enorme bandiera giallo blu, dell’Ucraina, e una bambina in cima ad una scala che vi scrive sopra, tracciando le lettere con la vernice bianca, la parola “Hope”, speranza. “La speranza è la più alta forma d’arte” spiega Tvboy. La lettera “o” inoltre è rappresentata come il simbolo della pace, a voler indicare che una soluzione pacifica alla guerra in corso ormai da oltre tre mesi è possibile, che la speranza non è morta e che i giovani possono e devono vedere un futuro davanti a sé, tracciarlo con le proprie mani e non vederlo andare in fumo con le armi di chi combatte.
In Ucraina però, a parlare, sono ancora loro, le bombe, i missili, i cannoni dei carri armati, i mitra, che hanno ucciso già 219 minori dall’inizio dell’offensiva russa. Lo riferisce l’ufficio del Procuratore generale citato da Ukrinform. Oltre 5,2 milioni sono invece coloro che sono riusciti a scappare in altri stati europei, il 90% dei quali è costituito da donne e bambini. Un numero tristemente destinato a crescere nelle prossime ore, nei prossimi giorni. Per questo dare loro una speranza, attraverso l’arte, attraverso un cartone animato, attraverso la scuola, attraverso gesti concreti di accoglienza che possono essere anche solo un abbraccio familiare, è il minimo che possiamo fare per permettere anche a loro di credere che un futuro di pace è possibile. 

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Continuare a studiare, a crescere, continuare a imparare nonostante il mondo intorno stia crollando. Combattere la propria guerra con le armi del sapere, come sostiene la premio Nobel Malala Yousafzai "Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. Sono le nostre armi più potenti". Sono queste le priorità dei bimbi ucraini in fuga dalla guerra nel loro Paese che si sono ritrovati sperduti in nazioni straniere, sconosciute. Per dar loro una speranza in più la Lituania ha aperto una scuola online in lingua ucraina. Promossa dalla capitale Vilnius la piattaforma è progettata per accogliere 80mila studenti rifugiati in Lituania, Germania, Polonia, Moldavia e in altri Paesi europei. Gli alunni e le alunne coinvolti vanno dalla prima all'undicesima classe e così facendo potranno continuare gli studi secondo il programma educativo del loro paese d'origine.
 Bambini_ucraini_rifugiati
Due fratellini ucraini sfollati dalla loro casa a causa della guerra hanno trovato rifugio in uno stato europeo (Unicef)

La scuola online per i bimbi ucraini rifugiati

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Già oltre di 5 milioni di ucraini sono fuggiti dalla loro nazione dall'inizio della guerra, il 24 febbraio. Per i bambini in età scolare, che si stima costituiscano fino al 30% dei rifugiati, questo significa trovarsi davanti grossi ostacoli per proseguire nella loro istruzione. Le scuole lituane hanno iniziato ad ammettere gli studenti in arrivo dallo Stato invaso che però devo adattarsi a seguire lezioni in una lingua sconosciuta, secondo il programma educativo nazionale del paese che li ha accolti. Invece questa nuova scuola ucraina assicura che ai bambini sia data la possibilità di studiare anche nella loro lingua madre, secondo il programma educativo ucraino, e quindi serve come strumento complementare per un'istruzione informale, dopo l'orario scolastico canonico. La capitale Vilnius sostiene attivamente l'iniziativa e mira a facilitare l'integrazione dei rifugiati che si sono trasferiti in città, nonché la prosecuzione dell'istruzione dei loro figli sia in lituano che in ucraino. Le lezioni sono fornite in collaborazione con la Scuola Superiore Artivon-Delfin di Vinnytsia (Ucraina), che ha già formato un gruppo di 24 insegnanti certificati per insegnare online. La capacità attuale della piattaforma digitale consente di ammettere 80mila studenti, e già più di 1.000 hanno iniziato i loro corsi online. Ma gli sviluppatori sono pronti ad espandere la classe virtuale e ad accogliere ogni nuovo allievo che si registrerà.  

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Una nuova speranza

Il nuovo murale dello street artist Tvboy a Plaça Joanic, Barcellona. Nell'opera una bambina in cima ad una scala disegna la scritta "HOPE" sulla bandiera ucraina
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