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"Sputiamo su Hegel": 50 anni dopo dobbiamo ancora imparare a pensare contro

Il volume di Carla Lonzi, pubblicato nel 1970 insieme al collettivo femminista di Rivolta Femminile, è stata una vera e propria bomba nella società italiana profondamente patriarcale

di SERENA VOTANO -
1 ottobre 2023
femministe anni 70

femministe anni 70

"Sputiamo su Hegel e altri scritti", di Carla Lonzi torna in libreria grazie alla casa editrice La Tartaruga (del gruppo editoriale de La nave di Teseo) fondata nel 1975 da Laura Lepetit e guidata ora da Claudia Durastanti. Si tratta di uno dei più importanti libri di riferimento sul tema dell’emancipazione della donna e dei movimenti femministi italiani, scritto tra il ‘70 e il ‘72.

"Sputiamo su Hegel" cinquant'anni dopo

Ripubblicare in una nuova veste l’intera opera dell'attivista e saggista italiana è una scelta, a distanza di cinquant’anni, tanto radicale quanto naturale.
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"Sputiamo su Hegel e altri scritti", di di Carla Lonzi ripubblicato da La Tartaruga a cinquant'anni dalla prima volta

Radicale perché la raccolta curata da Annarosa Buttarelli comprende i saggi chiave del pensiero femminista senza prefazioni o commenti: "Questi sono scritti che non sopportano commenti, spiegazioni, interpretazioni che spegnerebbero la loro forza travolgente, la loro intensa, parlante presenza… Così proponiamo di ripresentare gli scritti di Carla Lonzi senza accompagnamenti critici, come testi per la lotta delle donne, per la meraviglia di coloro che li leggeranno per la prima volta, come alimenti per la trasformazione di sé, come viatico per chi è alla ricerca della qualità di un pensiero, sempre più raro a trovarsi". Prendendo la parola per sé stessa, Carla Lonzi ha saputo dare voce alle donne che aveva attorno e che sono venute a contatto con i suoi scritti, in Italia e nel mondo. Si legge in "Significato dell’autocoscienza dei gruppi femminili", il testo del 1972 che chiude la raccolta: "Il femminismo ha inizio quando la donna cerca la risonanza di sé nell’autenticità di un’altra donna perché capisce che il suo unico modo di ritrovare se stessa è nella sua specie". Il femminismo dell'autrice e di Rivolta Femminile corrisponde alla seconda ondata degli anni Sessanta e Settanta, un movimento incentrato sulla necessità di separare la donna dall’uomo su tutti i piani dell’esistenza umana. Ma il rischio di questi scritti ­– come lei stessa scrive ­– "è che vengano presi come punti fermi teorici mentre riflettono solo un modo iniziale, per me, di uscire allo scoperto, quello in cui prevaleva lo sdegno per essermi accorta che la cultura maschile in ogni suo aspetto aveva teorizzato l’inferiorità della donna".

Il femminismo di Carla Lonzi e Rivolta Femminile

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Carla Lonzi è stata un'attivista, saggista, critica d'arte ed editrice italiana, teorica dell’autocoscienza e del femminismo radicale

L’autrice, Carla Lonzi (Firenze, 1931 – Milano, 1982) è stata un'attivista, saggista e critica d’arte. Laureata in lettere all’Università di Firenze, la sua carriera ha inizio come critica d’arte negli anni ’50, per poi proseguire nel dibattito culturale dedicandosi completamente al gruppo di Rivolta Femminile e alla casa editrice nata dal gruppo, Scritti di Rivolta Femminile. Del libro, pubblicato nel 1970 a Milano, esistono diverse edizioni (ormai disponibili solo in biblioteca). Sebbene molte cose siano cambiate, il sessismo è tutt’altro che scomparso e alcuni temi suonano spaventosamente attuali: la lotta per una diversa sessualità – scrive "la donna non è la grande madre, la vagina del mondo, ma la piccola clitoride per la sua liberazione" –, per l’aborto, per l’autonomia e l’indipendenza del corpo femminile. L’emancipazione e la lotta di classe sono viste non come battaglie e conquiste da rivendicare, ma come ulteriori strumenti di assoggettamento da parte del predominio maschile, dunque l’obiettivo di questi scritti è mettere in luce l’origine sessuale della subordinazione delle donne nel sistema patriarcale. Lonzi non sputa solo su Hegel, ma anche su Marx, Lenin, Freud e tutti quei teorici che hanno basato le loro rivoluzioni sulla condizione di inferiorità della donna.

Da donna a donne

Il "Manifesto di Rivolta femminile" si chiude dichiarando chi è il suo unico interlocutore, nonché destinatario del pensiero critico: "Comunichiamo solo con donne". Lonzi dà spazio alla comunicazione tra pari, per comprendere la questione femminile e contestare il patriarcato. Una bomba nella società italiana, se pensiamo che è stato pubblicato in un contesto reduce dei movimenti del Sessantotto.
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Ri-leggere oggi il libro di Lonzi è importantissimo, perché il sessismo è tutt’altro che scomparso e alcuni temi suonano spaventosamente attuali

Ad oggi, quell’esplosione continua a risuonare ricordando che l’autocoscienza non è più una questione prettamente femminile. Questa raccolta è un passo fondamentale per chi sostiene la lotta contro la discriminazione di genere. In “Storia di chi fugge e di chi resta”, di Elena Ferrante, nel momento in cui Lenù scopre e legge "Sputiamo su Hegel" si dice: "Com’è possibile, mi dissi, che una donna sappia pensare così?". Le parole della scrittrice sono per lei una lente per reinterpretare la sua realtà di donna e di lettrice: "Ho faticato tanto sui libri, ma li ho subìti, non li ho mai veramente usati, non li ho mai rovesciati contro se stessi. Ecco come si pensa contro".

Continuare a pensare contro

Ripubblicare Carla Lonzi è una scelta naturale, dicevamo prima, se pensiamo alle pagine di cronaca che hanno segnato la nostra estate e che continuano a lasciare un segno nella nostra quotidianità tragicamente maschilista. In un momento storico in cui da una parte il femminismo occupa uno spazio rilevante nel dibattito pubblico e culturale, il pensiero della "femminista più amata nel mondo" come la definisce la curatrice del libro, Annarosa Buttarelli, continua a rappresentare una voce su cui non abbiamo riflettuto abbastanza. "Non esiste la meta, esiste il presente. Noi siamo il passato oscuro del mondo, noi realizziamo il presente". Ri-leggere "Sputiamo su Hegel" nel 2023 vuol dire guardare il passato, comprendere l’evoluzione del movimento femminista e continuare a “pensare contro”, realizzare quel presente di cui scrive Carla Lonzi in un Paese in cui la consapevolezza di genere è ancora molto lontana.