Tirrenia, il terzo tempo della gentilezza al Camp per bambini ciechi e ipovedenti

Il Real Eyes Sport di Daniele Cassioli ha come scopo il favorire l’attività motoria e ludica per questi giovani. Terminate le sfide, mano all’alfabeto della gentilezza: premiate Abbraccio, Sorrisi e Sport

3 luglio 2024
Camp a Tirrenia per bambini e ragazzi ciechi o ipovedenti

Camp a Tirrenia per bambini e ragazzi ciechi o ipovedenti

A Tirrenia scende in campo la gentilezza: dopo le sfide atletiche è arrivato il terzo tempo.Ma facciamo un attimo chiarezza: stiamo parlando del Camp per bambini e ragazzi ciechi e ipovedenti organizzato nella nota località balneare toscana da Real Eyes Sport di Daniele Cassioli, in programma fino al 6 luglio, dove sono ospitate 40 famiglie, provenienti da più città italiane e alcune anche dall’estero.

Il camp ha come focus l’attività motoria di base, proposta tutte le mattine al Centro di preparazione olimpica del Coni di Tirrenia, e poi momenti di socialità come il pranzo, i giochi e le attività in spiaggia e in acqua per favorire lo sviluppo di competenze nei vari ambienti che si vivono quotidianamente. E il terzo tempo dopo tutto questo sport e movimento?

Questa volta è coinciso con l’alfabeto della gentilezza, progetto nato dall’idea della giornalista fiorentina e segretario Ussi Toscana, Gaia Simonetti, che è partito nel giorno della festa dei nonni, il 2 ottobre di tre anni fa, con l’obiettivo di ringraziarli attraverso le parole gentili dei nipotini. A Tirrenia, messo via il pallone, ragazzi e bambini hanno quindi giocato alla gentilezza: ad ogni lettera dell’alfabeto si è associato una parola bella, di quelle che fanno star bene chi la pronuncia e chi la riceve.

L’alfabeto al Camp di Real Eyes Sport ha “portato” sul podio le parole Abbraccio, Sorriso, Sport, che sono state messe subito in pratica con l’abbraccio a fine gara, i sorrisi che hanno caratterizzato le giornate del camp, e lo sport, che ha permesso ai bambini di sperimentare più discipline. “40 punti per la squadra bianca, 39,5 per l’azzurra. Sono semplicemente numeri, perché hanno vinto tutte e tutti”, ha stabilito il giudice sul campo. E dopo la sfida a tennis, o la corsa, o il karate, o la canoa, i bambini si sono abbracciati.

“La gentilezza sta anche in un abbraccio”, ha detto il piccolo Jacopo. “Per me essere gentile è aiutare chi ha bisogno”, aggiunge Luca; “per me, invece, è non dimenticarsi di sorridere” afferma invece Juan. Frasi che hanno accompagnato l’estrazione delle lettere dell’alfabeto per compilare quello del Camp di Real Eyes. Alla A, abbraccio, alla B bellezza, alla C carezza, alla M oltre alla parola mamma, la scelta dei bambini è caduta su Meraviglia, alla P pace, alla S sport, alla V, vita. L’alfabeto del Camp andrà a far parte dell’ebook degli alfabeti della gentilezza curato da Gaia Simonetti e dall’Associazione Cor et Amor, nell’ambito del percorso nazionale Costruiamo Gentilezza, che ha raggiunto scuole, biblioteche, club sportivi e luoghi dei giovani.