Un alfabeto fatto di parole belle: "Alla fine è questa la magia della gentilezza, fa bene all'anima"

di CATERINA CECCUTI -
29 marzo 2022
Gentilezza

Gentilezza

A come abbraccio, C come carezza, P come pace. Sono infinite le combinazioni che compongono gli “Alfabeti della gentilezza”, ossia un'iniziativa partita da Firenze il 2 ottobre 2021, ma che ha già trascinato le città di tutta Italia in una maratona delle buone pratiche. Protagonisti i bambini, che devono semplicemente compilare un proprio “alfabeto della gentilezza” dalla A alla Z, abbinando ad ogni lettera una parola bella, di quelle che scaldano il cuore, anche in tempi bui come questi. "Non sono forse i gesti di gentilezza, anche piccoli, a regalarci un sorriso?" commenta la giornalista fiorentina Gaia Simonetti, ambasciatrice della gentilezza per l'Associazione Cor et Amor. "E nessuno più dei bambini è capace di gesti tanto spontanei da conquistare anche gli adulti. L'alfabeto della gentilezza, come tutti i 'giochi' promossi nell'ambito del progetto nazionale Costruiamo gentilezza, è rivolto ai piccoli e non a caso è stato lanciato in occasione della Giornata Nazionale dedicata ai nonni, ossia le figure familiari che associamo alle carezze e alla gentilezza. Un modo per dire grazie a tutti i nonni d'Italia, usando le parole dei bambini".

L'alfabeto della gentilezza di Daniele, 10 anni

Gaia, perché parlare di gentilezza? "Perché tempo fa ho incontrato un bambino che mi ha detto 'Grazie' e mi ha offerto un sorriso. Gli ho risposto 'Sei gentile' e lui a me 'Essere gentile è coraggioso, oggi, ma io voglio essere gentile'. Ecco, le sue parole semplici e dirette, in questo momento di pandemia e di pericolosa violenza tra popoli, sono state per me una rivelazione. Dobbiamo ripartire dai segnali che ci danno i bambini, perché loro possono insegnare a tutti noi. Dobbiamo imitarli, tracciare ogni giorno un piccolo percorso fatto di gesti gentili. "Mia nonna diceva sempre 'Un grazie, un sorriso e comincia la giornata'. Ed io ho ereditato questa predisposizione che nella vita mi ha permesso di incrociare e riconoscere tante persone che la pensano come me. Come per esempio Luca Nardi, fondatore dell'Associazione Cor et Amor, e gli altri 700 ambasciatori della gentilezza che, come me, operano in tutta Italia. Insieme portiamo avanti vari progetti: alcuni sono medici, altri sportivi, altri rappresentanti delle istituzioni. Personalmente mi chiamano 'cronista del viola', inteso come cronista delle belle notizie, perché il viola è il colore della gentilezza, composto dal blu (simbolo della mente) e dal rosso (colore del cuore)". "Quanti sono stati gli alfabeti della gentilezza ricevuti dall'Associazione Cor et Amor fino ad ora e quali sono state le parole più scelte dai bambini? "In pochi mesi ne sono arrivati oltre 600 da tutta Italia. Il primissimo è stato inviato alla mail dell'Associazione dal piccolo Daniele, di Cerreto Guidi. Leggendoli, una considerazione che subito balza agli occhi è che le parole scelte dai bambini rispecchiano fortemente il contesto sociale in cui si trovano a vivere, dimostrando quanto profondamente percepiscano e sentano la realtà che li circonda. Per esempio i primi alfabeti, pervenuti durante la nuova ondata pandemica di questo inverno, seppur firmati da penne differenti e provenienti da città lontane tra loro, ripetevano in molti casi l'abbinamento della lettera A alla parola abbracci, B a baci e C a carezze, a dimostrazione di quanto i bambini abbiano sofferto la mancanza di contatto fisico dovuto al distanziamento sociale e alle varie restrizioni dovute al lungo periodo pandemico. Gli ultimi alfabeti che ci sono stati inviati sono, invece, fortemente influenzati dal dramma della guerra, e quasi tutti abbinano la P alla parola Pace, usando caratteri cubitali e vivaci colori. Poi ancora D come dialogo, N come no alla guerra. I bambini ci insegnano. Tanti alfabeti, arrivati alla lettera U, associano Umanità". Una volta concluso il progetto cosa farete di tutti questi alfabeti? "Vorremmo realizzarne un libro 'di cuore e gentilezza', un modello di buone pratiche da consegnare anche agli adulti. Spesso si perde il senso della meraviglia e la forza del tendere la mano al prossimo, del compiere gesti che vengono dal cuore. Il volume raccoglierà questo mondo fatto di lettere e parole, il mondo così come lo vedono i bambini, un inno alla vita. Pensiamo sia ad una versione e-book che ad un volume stampato".

Il progetto "Costruiamo gentilezza" si propone di educare i bambini attraverso il gioco alle buone pratiche

Può descrivere le emozioni che questo progetto vi sta regalando? "Sono tante, tutte belle. E le stesse emozioni ci auguriamo verranno condivise da più lettori possibile, non appena avremo raccolto gli alfabeti in un volume. Per esempio è stato emozionante vedere come da una piccola idea come quella di compilare un alfabeto della gentilezza siano nati momenti di condivisione che a loro volta hanno generato occasioni creative. Ci sono state classi di bambini della scuola di Nepi - in Lazio - che a Natale scorso hanno preso le parole dell'alfabeto e hanno creato palline per l'albero della scuola. Su ciascuna potevi leggere 'A come abbraccio', 'B come bacio'... una parola corta, che racchiude un mondo, come grazie. Altri Comuni d'Italia hanno affisso gli alfabeti nelle sale di attesa, nei luoghi di lavoro e di incontro, come manifesti della gentilezza, per un impegno collettivo alle buone pratiche. Ad Aversa i bambini hanno scritto anche delle lettere indirizzate ai loro coetanei in Ucraina. La gentilezza non conosce distanze né confini e parla un linguaggio universale. Gli alfabeti possono essere scritti in qualsiasi lingua e spesso vengono compilati a scuola oppure in famiglia e rappresentano un momento di condivisione intergenerazionale. Ci sono arrivati molti messaggi da parte di genitori che ci ringraziano per questa condivisione che ha fatto bene all'anima di tutti. Alla fine è questa la magia della gentilezza: fa bene all'anima". I bambini possono ancora inviare il proprio alfabeto della gentilezza direttamente alla mail [email protected].

Una parte della squadra di costruttrici di gentilezza

In effetti Costruiamo gentilezza è un progetto nazionale che raggruppa diversi 'giochi della gentilezza', come appunto l'alfabeto e che, come dicevamo prima, fa capo all'Associazione Cor et Amor. Abbiamo incontrato il suo presidente e fondatore Luca Nardi e abbiamo scoperto che la sua è una meravigliosa storia di resilienza e altruismo. "La nostra associazione nasce da un'esperienza personale - racconta Luca Nardi a Luce! -. Sono stato personalmente vittima di abusi da parte di un amico di famiglia. Un uomo all'apparenza incredibilmente gentile. Subito ho desiderato che nessun altro subisse cose simili e ho pensato a un modo pratico per aiutare i bambini a riconoscere la gentilezza autentica da quella manipolativa, evitando così di essere raggirati. È importante fornire strumenti che permettano ai ragazzi di riconoscere certi segnali, seppur utilizzando il gioco e rispettando la loro sensibilità. Nel 2012, perciò, ho iniziato a girare per le scuole di tutta Italia con lo scopo di sensibilizzare gli studenti sul tema. Nel 2014 è nata l'Associazione, di cui la gentilezza è sempre stata motore propulsore. In fine, nel 2020 abbiamo dato vita al progetto nazionale Costruiamo Gentilezza, che propone strumenti di giocopedia e il libero manuale, condivisi online. Sul nostro sito si possono scaricare gratuitamente diversi giochi della gentilezza da fare nel contesto della propria comunità, si possono rilanciare idee con delle varianti e avanzare proposte.

Con il progetto "Costruiamo Gentilezza" sono state ideate varie giornate dedicate al tema, come quella per i Nuovi Nati

Chi si occupa della creazione di questi giochi dedicati i ragazzi? "I giochi vengono generati e condivisi dagli insegnanti e da una serie di figure che ruotano intorno all'educazione dei bambini, le stesse che poi rappresentano i nostri 'ambasciatori della gentilezza' sparsi in tutta Italia e operanti ciascuno in base alle proprie competenze: abbiamo assessori alla gentilezza (che rappresentano i referenti per le istituzioni), insegnanti per la gentilezza, allenatori sportivi per la gentilezza, medici pediatri per la gentilezza e persino imprenditori per la gentilezza".

La Giornata Nazionale della Gentilezza ai Nuovi Nati si è celebrata il 21 marzo scorso

Mi colpisce la figura dell'Assessore alla gentilezza, di cosa si tratta? "Abbiamo inviato ai Comuni d'Italia un messaggio che lanciava l'idea di far nascere una delega alla Gentilezza. Il primo ad aderire è stato Rivarolo Canavese, in Provincia di Torino. Oggi ben 175 Comuni hanno assessori con delega alla Gentilezza. Ma non è tutto. Abbiamo anche istituito alcune giornate nazionali dedicate; per esempio il 21 marzo scorso abbiamo celebrato la Giornata Nazionale della Gentilezza ai Nuovi Nati, durante la quale vengono accolti a livello istituzionale i neonati nei vari comuni aderenti all'iniziativa. Nel mese di giugno, dal 1 al 21, celebriamo le giornate dedicate alle Buone pratiche di gentilezza e il 22 settembre è la Giornata Nazionale dei Giochi della gentilezza, che questo anno abbiamo appunto dedicato all'alfabeto della gentilezza. Sono invitate a partecipare tutte le scuole e tutti i comuni d'Italia". Un'altra interessante iniziativa di sensibilizzazione che avete promosso è quella delle “Panchine viola della gentilezza”. "Esatto: 240 comuni in tutta Italia hanno almeno una “Panchina viola della gentilezza”, buona pratica generata dall'assessore alla Gentilezza Erina Patti di Quincinetto, in provincia di Torino. Istituzioni, associazioni sportive e scuole possono aderire all'iniziativa pitturando di viola una panchina già esistente, che però deve essere inaugurata in maniera ufficiale, con una cerimonia istituzionale che permetta di veicolare correttamente il messaggio di sensibilizzazione".