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Vacanze senza barriere grazie a "Vera", per un cammino inclusivo in montagna (e non solo)

di MAURIZIO COSTANZO -
2 luglio 2022
Valeria associazione Vera

Valeria associazione Vera

Il dramma, la perdita del compagno. Poi la voglia di ricominciare, di ripartire. Di riprendersi piano piano tutte quelle cose che sembravano interrotte per sempre. Ha avuto una forza straordinaria Valeria Masala, 55enne di Terni, che in quel drammatico incidente, capitato il 30 luglio 2019, ha perso la gamba sinistra e il braccio. Era in moto, alle porte di Foligno, insieme al suo compagno Paolo Cardoni, che purtroppo non ce l’ha fatta, ha perso la vita.

L'associazione Vera, un'idea di cammino

valeria masala

Valeria Masala

Il dolore però non ha avuto la meglio nella vita di Valeria, che si è data fin da subito un obiettivo: ricominciare a praticare trekking, la sua grande passione. E allora, grazie all'aiuto delle protesi, si è rimessa in piedi, ha mosso i primi passi, sempre con lo sguardo puntato oltre, verso la cima delle montagne. Pensando a tutti coloro che si ritrovano a vivere la sua stessa condizione, e sono animati dalla sua stessa passione, ha pensato di creare l’associazione "Vera, un’idea di cammino", di cui è tra i promotori. L’obiettivo che si è data è davvero importante: creare un cammino accessibile ed inclusivo, con l’ausilio delle speciali carrozzine joelette, in montagna o in tutti i luoghi impervi, per coloro che desiderano scalare, percorrerli, semplicemente visitarli.

Valeria, "Drogata di montagna" e il passaparola sui social

Valeria Masala, Elisa Marra, Rodolfo Nasini e Alessandro Bianchi

Qualche settimana fa si è tenuta l’escursione inaugurale, gratuita e a ingresso libero, pensata per permettere a tutti di partecipare alla passeggiata che da Pieve Torina, in provincia di Macerata, è risalita fino a Monte Cavallo, per dodici chilometri di un percorso molto suggestivo. I partecipanti hanno potuto così ammirare i panorami e la natura dei monti Sibillini, in quella che è stata la prima di una lunga serie di percorsi inclusivi. "Vera" nasce dunque da un sogno, anzi da un desiderio espresso da Valeria su Facebook, dove non ha esitato ad autodefinirsi una vera e propria “drogata della montagna”. Attraverso la sua pagina Facebook aveva chiesto un aiuto per poter salire sul Monte Sibilla. Il passaparola sui social ha fatto il resto, e il suo appello non è passato certo inosservato tra gli addetti ai lavori, anzi è stato raccolto al volo da quelli che, almeno fino a settembre, erano tre sconosciuti. Una sola cosa si sapeva di loro, e cioè che avevano in comune la passione per il trekking: una grande appassionata è Elisa Marra, che non appena ha letto il post si è immediatamente messa in contatta con Valeria. Si è rimboccato le maniche per esaudire il desiderio della donna anche Rodolfo Nasini, guida Aigaee: è stato lui a trovare la joelette. E poi si è messo a disposizione Alessandro Bianchi, operatore joelette e, ovviamente, grande appassionato di montagna.

Luoghi impervi e suggestivi alla portata di tutti e tutte

Una volta realizzato il suo sogno, Valeria ha pensato di realizzare i desideri di chi vorrebbe fare trekking, ma non può: ecco perché ha dato vita a "Vera, un’idea di cammino", un progetto che vuole annullare le barriere, le difficoltà, le diversità, e permettere a coloro che vogliono godere della bellezza di molti luoghi – non solo in Umbria e nelle Marche, ma in tutto il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e oltre - di raggiungerli, cosa che altrimenti non potrebbero fare. Non solo la montagna, anche altri luoghi impervi diventano così alla portata, come castelli, borghi medievali e promontori sul mare. L’associazione si è data subito un obiettivo concreto: acquistare una joelette da mettere a disposizione di chi ne ha bisogno. Ma fa di più: si occupa anche della formazione dei volontari, per favorire l’accessibilità e l’accompagnamento in tutti i luoghi, nessuno escluso. E vuole anche arrivare a creare una rete di rifugi accessibili, dove sostare agilmente e in sicurezza.