Alessandra Mussolini, la paladina dei diritti di cui la sinistra non sapeva di avere bisogno

L’ex europarlamentare di Forza Italia critica lo stallo del Governo italiano in materia di aborto. E propone due punti di intervento: “Riconoscimento dei minori a prescindere da dove e come siano nati” e “pagare le donne più degli uomini”

17 giugno 2024
Alessandra Mussolini

Alessandra Mussolini

“Meloni rivendica che, sui diritti, il governo non ha fatto alcun passo indietro? Ma nemmeno in avanti”. A puntare il dito contro l’esecutivo è Alessandra Mussolini, ex europarlamentare di Forza Italia, intervistata dalla Stampa.

Figli e figlie di coppie omogenitoriali

Alessandra Mussolini
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“L'anno scorso – spiega – l'Italia ha posto il veto in Consiglio europeo sul regolamento che uniforma le procedure di riconoscimento dei figli in tutti gli Stati dell'Unione, di modo che i bambini nati in famiglie omogenitoriali vengano automaticamente riconosciuti come figli di entrambi i genitori, cosa che avviene in tutta Europa ma non da noi. Da noi, il genitore non biologico deve adottare il bambino”.

Un tema che fa discutere ancora oggi, perché rende di fatto i bambini e le bambine di queste coppie figliə di serie B, con meno diritti e tutele dei loro coetanei e coetanee. “È assurdo almeno quanto il fatto che i single non possano adottare – aggiunge –. Gli italiani non godono di diritti che altrove sono consolidati, quindi, se anche il governo non ha fatto passi indietro rispetto alle nostre leggi, è rimasto indietro rispetto all'evoluzione della nostra società e indietrissimo rispetto all'Europa, di cui fa parte”.

Aborto e obiezione di coscienza

Ancora “In campagna elettorale, più che sentire parlare di questo, ho sentito cose invereconde sull'aborto” come “l'importanza di indurre il ripensamento nelle donne che decidono di abortire”. Secondo l’ex eurodeputata “Dovremmo affrontare, invece, la questione dell'obiezione di coscienza, che è una violazione del giuramento di Ippocrate ed è, soprattutto, pericolosa per chi decide di interrompere una gravidanza: allunga i tempi per farlo e aggrava il peso psicologico che può derivarne”.

Alessandra Mussolini critica la stessa maggioranza di cui fa parte, ma rifiuta l’ipotesi di un suo pa, sostenendo che Forza Italia “ha una visione laica e inclusiva, io ho sempre detto quello che penso e non ho mai ricevuto pressioni”, mentre “il Pd non è un partito particolarmente coraggioso in tema di diritti. Al parlamento europeo sono stata io a porre il problema dell'identità di genere, mica la sinistra”.

Il programma sui diritti di Alessandra Mussolini 

Alla Stampa indica poi quali sarebbero i punti chiave di un suo programma ideale in tema di diritti: “Primo, riconoscimento dei minori a prescindere da dove e come siano nati. Secondo, pagare le donne più degli uomini: aggiustiamo il gap salariale, mettiamo le donne in condizione di essere indipendenti, e rafforzeremo la loro capacità di denunciare le violenze, quindi di arginarle”.

La scrittrice Dacia Maraini ha chiesto di inserire il diritto all'aborto in Costituzione, come è stato fatto in Francia. Ma la politica 61enne afferma: “Non mi convince, perché l'aborto è una libertà individuale, ma è pur vero che garantirla in Costituzione significherebbe rendere anticostituzionali gli obiettori di coscienza. Sarebbe un ottimo escamotage. Quasi quasi…”.

E invece “Ecco cosa dovremmo mettere in Costituzione: che le donne guadagnino non quanto gli uomini, ma un pò di più, così che possano pagarsi gli assorbenti, le terapie ormonali per la menopausa, la cura e l'assistenza durante la gravidanza e l'allattamento. Ci sono donne che non hanno neanche un conto corrente e dobbiamo sentire maschi che straparlano di pensioni che non pagheremo perché le donne non fanno figli?”.

Questione femminile 

Non è preoccupata dalla crisi demografica? “Ai maschi che lo sono – provoca –, dico: signori, i figli fateli voi. Noi, per parte nostra, abbiamo già abbastanza guai: la violenza sessuale, la povertà, l'orologio biologico, gli obiettori di coscienza, i maschi che sembrano impazziti. C'è il crollo demografico? Oltre che alle pensioni, a chi lede? La denatalità è un fatto strutturale. È andata così, come dice mia figlia: è diventato il mio mantra”.

“Nel 2003 presentai un emendamento alla legge sulla procreazione medicalmente assistita, per la diagnosi pre-impianto, alla quale ero favorevole – continua –. Gli ultracattolici mi accusarono di voler legalizzare una pratica eugenetica. Secondo loro, qualsiasi cosa si creasse in laboratorio, andava poi messa nell'utero delle donne, perché tanto, poi, se qualcosa andava storto, potevano sempre abortire. In quel caso l'aborto lo ammettevano. I prolife, come tutti, sono liberi di dire cosa vogliono, ma noi dobbiamo avere chiare le cose che non si possono più mettere in discussione”.

Sui diritti si deve andare avanti e non indietro – conclude – si deve alzare l'asticella, come nel salto in alto”. Alessandra Mussolini, sostiene il Pride, è favorevole all’aborto e alla procreazione medicalmente assistita per le coppie dello stesso sesso: non è di sinistra ma di fatto afferma, professa, porta avanti battaglie e istanze progressiste che dovrebbero essere proprie della Sinistra, ma che spesso gli esponenti di questa non fanno con la stessa intensità e volontà.