Un vero e proprio blitz. Un’operazione lampo che dovrebbe lasciare attoniti i cittadini e le cittadine a stelle e strisce, impedendo agli avversari repubblicani di adattarsi al nuovo nominativo che i dem annuncerebbero nel corso della convention dem di Chicago, che si terrà ad agosto. Le date ci sono, il programma per punti anche. L’idea, nata da Rosa Brooks, docente di legge a Georgetown e consulente amministrativa delle amministrazioni Biden e Obama, starebbe aspettando solo la luce verde del Potus, il Presidente degli Stati Uniti d’America.
Il piano, consegnato alle caselle mail dei donatori più fedeli a Joe Biden, si inserisce però in un alveo complicato, a metà tra fantapolitica e realtà. Ma, a supportare questa iniziativa non ci sarebbe solo Rosa Brooks, ma anche il filantropo Ted Dintersmith, da sempre vicinissimo allo Studio ovale e al partito dell’asinello.
Il contenuto del promemoria, rilanciato dal quotidiano investigativo Semafor e, al momento, al vaglio dei sostenitori della campagna di Biden, si articolerebbe in più punti, e farebbe leva su personalità di spicco della politica e dello spettacolo statunitensi. Secondo la nota trapelata dalla riunione dem, i tempi sarebbero serrati e le azioni il più impattanti possibile sul piano comunicativo, così da “stordire” gli uffici repubblicani e impedire una celere risposta.
Biden, dunque, dovrebbe dimettersi a metà luglio, con il completo supporto della sua vice - Kamala Harris - la quale presiederebbe le nuove primarie. Da lì, una serie di eventi a cascata. Le candidature dovrebbero giungere ai vertici del partito entro pochi giorni, con votazioni sprint che vedrebbero i candidati comunicare esclusivamente in modo positivo (dunque, senza portare attacchi ad altri candidati), e partecipare a forum settimanali moderati da icone popolari quali Taylor Swift, Michelle Obama e Oprah Winfrey.
I tre nomi, secondo Brooks e Dintermisth, sarebbero fondamentali per intercettare molte fasce dell’elettorato: “I giovani tramite Taylor Switft, donne e popolazione afroamericana tramite Michelle Obama, le casalinghe tramite Oprah Winfrey”. Questo è ciò che sarebbe emerso dall’indagine condotta dal giornale, il tutto nel tentativo di convogliare verso la partecipazione i gruppi dell’elettorato più favorevoli alla linea dem. Infine, il candidato dovrebbe essere scelto dai membri del partito entro e non oltre la convention di Chicago del 19 agosto, durante la quale verrebbe annunciato sullo sfarzoso palco dell'Illinois da Joe Biden, Barack Obama e Bill Clinton.
Joe Biden, “un moderno George Washington”
“Possiamo zoppicare verso una sconfitta vergognosa ed evitabile che metterà fine alla democrazia. Oppure i democratici possono rendere questa la nostra ora migliore. Anche se speriamo nell'aiuto del Signore Onnipotente, il Signore aiuta coloro che aiutano se stessi", conclude il promemoria alludendo al discorso di Joe Biden che lo vedrebbe in corsa “fino a quando l’Onnipotente non mi imporrà di ritirarmi”, come affermato da lui stesso in una recente intervista.
Ma in casa dem già si sprecano le prime allegorie. Biden, secondo i membri più influenti del partito, verrebbe considerato il nuovo George Washington che, nel 1796, rifiutò il terzo mandato così da non accentrare per troppo tempo il potere nelle mani di una sola persona. Un fatto che divenne poi legge tramite il XXII emendamento il quale, dal 1951, impedisce ad un Presidente di ricoprire la più alta carica degli Stati Uniti per oltre due mandati.
Fantapolitica o realtà? Secondo le informazioni contenute nel piano, la rinuncia alla corsa per le presidenziali dovrebbe giungere tra pochissimi giorni. Non resta che aspettare.