La Corte Suprema abolisce il diritto federale e la
California ribatte lanciando una
campagna pro-aborto. A quasi tre mesi di distanza dalla sentenza dei nove giudici che hanno rovesciato la
Roe v. Wade, il governatore del Golden State, Gavin Newsom ha portato la lotta in favore dell'interruzione volontaria di gravidanza oltre i confini statali, acquistando cartelloni pubblicitari in alcuni Stati repubblicani e suscitando l'ira delle sue controparti.
Gavin Newsom, governatore della California, lancia la sfida ai repubblicani sull'aborto
Newsom, uno degli
astri nascenti del partito democratico e tra i papabili per una
candidatura alle prossime presidenziali del 2024, secondo quanto riportato da Politico, ha utilizzato i fondi per la sua rielezione per affittare uno spazio e promuovere
la California come rifugio sicuro per le donne che non possono abortire nei loro Stati, dopo il ribaltamento della storica sentenza del 1973 da parte della Corte Suprema e l'inasprirsi delle leggi nazionali in materia.
La campagna pro-aborto di Newsom
Nei cartelloni pubblicitari, proprio come quelli usati dai pro-life, si usano immagini abbastanza forti con attacchi espliciti agli Stati a guida repubblicana. In uno si vede una donna in manette e la scritta "
Il Texas non possiede il tuo corpo", in riferimento alla decisione di ripristinare, nel Lone Star State, una legge del 1925 che vieta l'aborto e punisce severamente chi lo pratica. Nella campagna di Newsom si parla anche di un
nuovo sito in cui le donne che
si devono recare fuori Stato per accedere alla procedura possano trovare informazioni utili in merito all'intervento per interrompere la gravidanza. È questo infatti uno dei punti critici emersi in questi mesi: la difficoltà di trovare una clinica in cui recarsi per l'igv, dove sia legale, e i
costi eventuali di viaggio e di soggiorno, insostenibili per milioni di donne. "L'idea che questi politici repubblicani stiano cercando di 'proteggere la vita'
è una farsa totale", ha accusato il governatore in una nota. Non è la prima volta quest'anno che Newsom attacca i governatori repubblicani "a casa loro". Il 4 luglio, Giorno dell'Indipendenza, ha inviato tramite Fox News Florida un messaggio in cui
criticava il governatore della Florida Ron DeSantis. Un mese fa, invece, ha acquistato pagine su tre giornali del Texas in cui si criticava il collega/rivale
Greg Abbott per non aver inasprito le leggi sulle armi dopo la strage nella scuola elementare di
Uvalde.
Le nuove restrizioni
Manifestazione pro aborto
Nel frattempo, però, continuano ad essere approvate
nuove leggi, e dunque nuove
restrizioni - nella migliore delle ipotesi - e
divieti - nella peggiore - alla procedura. Il governatore repubblicano del
West Virginia, Jim Justice, ha firmato venerdì la legge che
bandisce l'aborto in tutte le fasi della gravidanza, facendo del Mountain State il secondo stato Usa a far entrare in vigore un provvedimento del genere dopo che la Corte Suprema Usa ha cancellato la Roe v. Wade. La misura prevede
esenzioni solo per emergenze mediche, per vittime di
stupro e
incesto sino all'ottava settimana di gravidanza per le donne adulte e sino a 14 settimane per le minorenni. Le vittime devono denunciare le aggressioni alle forze dell'ordine entro 48 ore.