"È ora di autorizzare animali domestici al Senato. Non certo in Aula, non certo nella buvette, ma in altri ambienti di Palazzo Madama”, ha dichiarato Ignazio La Russa nel corso della seconda edizione di Le radici della bellezza, una tre giorni promossa dai membri del partito per discutere di turismo. L’attuale presidente del Senato e fondatore di Fratelli d’Italia, dal palco, ha preso la parola e ha comunicato la “bella notizia”, come lui stesso l’ha definita.
Una proposta già sentita
Ma quello rilanciato durante la riunione che si sta tenendo a Brucoli, una frazione marinara di Augusta, in provincia di Siracusa, è solo l’ultimo dei tanti capitoli che compongono il libro relativo all’accessibilità degli animali domestici nelle sedi istituzionali. Lo stesso La Russa, infatti, rilancia da anni, con tenacia e a più riprese, la proposta pet-friendly. Per il senatore, dunque, riuscire a far accedere i propri e le proprie amiche a quattro zampe a Palazzo Madama è una vera e propria priorità, radicata nel suo profondo amore per gli animali.
Già in passato, infatti, aveva dichiarato: “Prima la Brambilla poi la mia amica Biancofiore mi hanno sollecitato ad esaminare questa ipotesi di portare gli animali domestici non nell'Aula, ma negli uffici. Io che sono amante degli animali ho dato ai questori il compito di esaminare questa ipotesi. Non sono contrario, ma non decido io e comunque i miei cani li lascio a casa. Ci manca solo che vado a Palazzo Madama con i cani”. Una dichiarazione, quella rilasciata ai giornalisti e alle giornaliste presenti, che era stata preceduta da un’ulteriore battuta: “Cani, gatti, uccellini, perché no anche le capre, ma tanto animali siamo già tanti... uno più uno meno. È una battuta…”.
La replica dell’opposizione
Le dichiarazioni del politico non hanno dovuto certo attendere la risposta di Carlo Calenda, fondatore e segretario di Azione che, sui suoi canali social, ha scritto con tono provocatorio: “Finalmente le riforme che aspettavamo! L’Italia è salva”. Un post che in pochi minuti ha scatenato gli utenti che, con centinaia di like e di commenti, si sono schierati a favore o contro la proposta di La Russa. Una constatazione pungente che lo stesso La Russa ha commentato con estrema rapidità: “Le riforme le fa il governo”.
Animali al lavoro: cosa dice la legge
Ad oggi, in Italia non esiste una normativa specifica che disciplina la possibilità per lavoratrici e lavoratori di portare i rispettivi animali domestici nei luoghi di lavoro. La possibilità di decidere viene dunque lasciata alle singole aziende, le quali possono decidere se consentire questa pratica. Alcuni luoghi di lavoro, ad oggi, permettono l’accesso ai cani, a patto che vengano rispettate alcune regole di base: pulizia, vaccini in ordine, microchip e dispositivi di sicurezza come guinzaglio e museruola.
Il tutto, ovviamente, da bilanciare con eventuali allergie o paure che colleghi e colleghe possono provare nei confronti degli animali dei propri vicini di scrivania, così come con lo stato d’animo del proprio animale domestico all’interno del luogo di lavoro.