Maternità surrogata, Gallo: “Roccella non sa di cosa parla”

Filomena Gallo, dell’associazione Coscioni, commenta l’uscita della ministra sulle segnalazioni che secondo lei dovrebbero fare i pediatri in merito ai nati dalla gestazione per altri

22 ottobre 2024
XXI CONGRESSO ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI

Filomena Gallo, Associazione Luca Coscioni

“Le ultime dichiarazioni della ministra Eugenia Roccella rivelano una preoccupante mancanza di conoscenza delle procedure e delle normative vigenti non solo sulla Gpa, ma in generale sulle tecniche di procreazione medicalmente assistita (Pma)”. Lo affermano, in una nota, Filomena Gallo e Francesca Re dell'Associazione Luca Coscioni.

“Affermare che un pediatra debba segnalare alla Procura il modo in cui sono nati i bambini - sottolineano - non ha senso. Nella maggior parte dei casi, i nati da fecondazione assistita, soprattutto quelli da tecniche omologhe, non vengono comunicati al pediatra. Inoltre, il Garante per la Privacy ha chiarito che non possono essere creati registri speciali per tutelare l'anonimato dei nati da queste tecniche. I bambini nati da Gpa vengono riconosciuti come figli di fecondazione omologa o eterologa, e le informazioni rimangono confidenziali nei centri di Pma. È fondamentale sottolineare che, normalmente, la gestante non ha alcun legame genetico con il bambino, poiché l'ovocita proviene dalla madre intenzionale o da una donatrice esterna".

Secondo le esponente dell'Associazione Coscioni "al contrario di quanto riportato dalla ministra, migliaia di donne in Italia non possono intraprendere o portare a termine una gravidanza per gravi motivi di salute, come cardiopatie, patologie autoimmuni, malattie renali e neurologiche, endometriosi e persino la sindrome di Rokitansky, che comporta la nascita senza utero. Sembrano più affermazioni mirate a creare paura piuttosto che a informare, considerando che in 66 paesi dove la maternità surrogata è regolamentata esistono leggi specifiche”.