Maternità surrogata e il ruolo dei medici: “Non siamo tenuti a denunciare”

Botta e risposta tra la ministra Roccella e il presidente della Federaziona nazionale degli ordini dei medici, a pochi giorni dalla criminalizzazione della gestazione per altri

di CHIARA CARAVELLI
22 ottobre 2024
Progetto senza titolo - 1

Botta e risposta tra Filippo Anelli, presidente Fnomceo, e la ministra Eugenia Roccella sulla Gpa

“Un pubblico ufficiale, e anche il medico, è tenuto a segnalare i casi di sospetta violazione della legge sulla maternità surrogata alla Procura. Poi si vedrà”. Fanno discutere le parole pronunciate ai microfoni di Tagadà, programma di La7, dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella. “Spero che l'applicazione della legge abbia un effetto fortemente dissuasivo – ha aggiunto la ministra, ricordando che – in Italia c'è una procedura che protegge i minori e assicura la possibilità al compagno del genitore biologico di essere riconosciuto come genitore”.

La vicenda è stata sollevata a pochi giorni dall’approvazione definitiva del provvedimento voluto dal governo che ha reso reato universale la maternità surrogata (Gpa). Le parole di Roccella hanno avuto, come previsto, una eco incredibile in tutta Italia. Dura la reazione del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli: "Il medico ha il dovere di curare”, non di denunciare sembra aggiungere. “Che il medico – continua – sia esonerato dall'obbligo di denuncia nei confronti del proprio paziente lo si desume anche dal capoverso dell'articolo 365 del Codice penale che esime il medico da tale obbligo quando il referto esporrebbe la persona assistita a procedimento penale. Quindi il medico non deve, è vero, ostacolare la giustizia ma non deve, soprattutto, attuare atti che mettano a rischio la relazione di cura, limitando la tutela della salute dei cittadini”. Non solo.

“Il medico – ha precisato il presidente della Fnomceo – ha il dovere di curare: dovere che gli deriva dalla Legge, in primis la Costituzione, e dal Codice deontologico, ed è confermato dalla Giurisprudenza e prevale su ogni altro obbligo, facoltà o diritto".

Secondo alcune fonti, il parere espresso da Anelli verrà pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal. Non è passato nemmeno un giorno dalla sua presa di posizione, che è arrivata puntuale la replica della ministra Roccella. "Mi pare – le sue parole – che nel commentare le mie considerazioni, il presidente Anelli confonda i piani. È evidente che la cura ha sempre la priorità e che non è in discussione il rapporto fiduciario tra medico e paziente. Ma in questo caso chi ha commissionato, violando la legge, la maternità surrogata, non ha un problema di salute, visto che chi ha partorito e ha bisogno di cura è casomai la madre surrogata”. Secondo Roccella, la legge che ha reso la Gpa reato universale sarà anche appena entrata in vigore, ma “in Italia l’utero in affitto è illegale da vent’anni. La legge italiana punisce penalmente non solo chi pratica l'utero in affitto, ma anche chi lo organizza e pubblicizza. Si tratta di organizzazioni commerciali complesse che chiamano in causa diverse professionalità, incluse quelle mediche. Ma anche in altri casi, nei quali l'esigenza di assistenza sanitaria è effettiva, il tema della denuncia, per esempio di fronte all'evidenza di vittime di violenza, come nel caso di violenza sessuale o di traffico degli organi, non può essere banalizzato e – conclude – va trattato con il giusto senso di responsabilità”.