Teoria gender, ci risiamo: Marina Terragni è la nuova Garante per l’infanzia e l’adolescenza

La giornalista, che si definisce “femminista radicale”, è stata nominata dai presidenti di Camera e Senato

di MARCO PILI
17 gennaio 2025
Marina Terragni, la nuova Garante per Infanzia e Adolescenza (Facebook)

Marina Terragni, la nuova Garante per Infanzia e Adolescenza (Facebook)

Terf (ovver trans-exclusionary radical feminist, femminista radicale trans-escludente), anti-gender e fortemente avversa alla Gpa (gestazione per altri). È questo il profilo di Marina Terragni, la nuova Garante per l’infanzia e l’adolescenza nominata da Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, i presidenti di Senato e Camera, che rimarrà in carica per i prossimi quattro anni.

Una figura destinata a far discutere, che introduce pensieri radicali in un contesto nel quale il ruolo del Garante sarebbe, come si può leggere dal sito, quello di “realizzare progetti volti ad assicurare la conoscenza da parte dei bambini e dei ragazzi dei propri diritti e la consapevolezza di esserne pienamente titolari […] formula pareri, osservazioni e proposte destinate alle istituzioni e agli organismi che intervengono direttamente o indirettamente in tale ambito, assicura forme idonee di consultazione delle persone di minore età e delle associazioni familiari”.

Obiettivi che, alla luce del profilo biografico e lavorativo di Terragni e delle finalità dell’Autorità, sembrano entrare in profondo contrasto. Da sempre, infatti, la giornalista e fervente femminista appartiene agli ambienti più radicali del movimento, quelli Terf (Trans-Exclusionary Radical Feminists). Un’ala che promuove la totale esclusione delle donne transessuali dalla corrente, negandone l’esperienza e riducendo il dibattito sul genere al solo sesso biologico delle persone coinvolte.

Un passo indietro che complica ancor più una vera comprensione del tema laddove, specialmente in giovane età, si formano e si rafforzano i costrutti sociali che possono comportare intolleranza e discriminazione negli anni successivi. Laddove occorrerebbero plasticità e duttilità per modellarsi attorno a un contesto, quello degli studi di genere, in costante evoluzione, i presidenti di Camera e Senato hanno invece scelto l’intransigenza conservatrice. Una nomina che trova nell’affinità ideologica una delle sovrapposizioni più evidenti e che, si spera, non vada ad inficiare il ruolo di terzietà che la Garante verrà chiamata ad esercitare da oggi ai prossimi quattro anni.

Le critiche a Gpa e "Gender"

Come anticipato, la giornalista “femminista radicale” sposa posizioni in gran parte conservatrici che, molte volte, la pongono vicina agli ambienti frequentati dalla ministra Roccella. Un posizionamento che ha visto la penna del Corriere della Sera e del Foglio criticare a più riprese e in modo durissimo la Gestazione per altri, che viene definita nel suo volume “Temporary Mother: Utero in affitto e mercato dei figli” una vera e propria compravendita di esseri umani.

Negli scorsi anni, inoltre, Terragni è salita più e più volte alla ribalta con affermazioni shock quali “I bambini trans nono esistono” e “Lo stupro è un progetto omosessuale di sottomissione delle donne”. Frasi che hanno fatto e che, alla luce di questa importante nomina, stanno facendo tutt’ora discutere sulla validità e sulla terzietà della stessa per un ambito così delicato come quello relativo a infanzia e adolescenza.