Urgano Milton, nella Florida di Ron Desantis non si può parlare di cambiamento climatico

Nonostante il divieto politico imposto dal governatore repubblicano, uno degli eventi atmosferici più gravi degli ultimi anni si sta per abbattere sulla regione e spaventa milioni di persone

di MARCO PILI
9 ottobre 2024
Ron DeSantis, governatore repubblicano della Florida (ANSA)

Ron DeSantis, governatore repubblicano della Florida (ANSA)

Mentre la popolazione scappa o cerca rifugio altrove, mentre il rischio si fa sempre più concreto, mentre da livello 3 l’uragano Milton è stato alzato a livello 5, mentre ci si aspettando inondazioni, distruzione, raffiche di vento a centinaia di chilometri orari di velocità, c’è chi chi chiude gli occhi davanti all’evidenza più dura.

Cancellato, dimenticato. Escluso dal dibattito politico al fine di non concedere più questo appiglio agli oppositori politici che in compenso, dal loro punto di vista, stanno lottando contro un nemico ben più grande di un governatore vicino a tesi negazioniste. È il destino del concetto di cambiamento climatico in Florida, estromesso per legge da tutti i documenti nazionali per volontà del governatore repubblicano a partire dallo scorso maggio. Una decisione tanto cinica quanto netta, che sprona necessariamente a una domanda di fondo: la politica può davvero modellare a suo piacimento la scienza?

La domanda, in realtà, è un mantra ricorrente, e trova nella Florida di DeSantis solo uno degli infiniti sfoghi che questo dilemma comporta nei sistemi politici di tutto il mondo. Dalle posizioni relative ai vaccini, per passare ai dati inconfutabili sulla sicurezza dell’energia nucleare, il cambiamento climatico è solo uno degli ultimi temi che le frange politiche di tutti i governi modellano, comprimono e ridisegnano al fine di perpetrare un programma politico robusto, in grado di scaturire nella popolazione reazioni di pancia su tematiche in grado di colpire le viscere di ogni elettore o elettrice.

Ma ciò che sta succedendo proprio in Florida in queste ore, purtroppo, è ancora una volta la dimostrazione della potenza della natura sulle decisionalità politiche. Contrariamente alle aspettative politiche, ancora oggi non esiste alcuna legge che possa limitare l’intensità delle evidenze meteorologiche come l’uragano Milton o come l’uragano Ian, che colpì la stessa Florida nel 2022. È questo il caso, infatti, del Resilient Florida Program, un piano voluto dallo stesso governatore repubblicano che punta a limitare gli effetti del cambiamento climatico - senza ammetterne l’esistenza - più che a contenere le cause dello stesso.

Il ragionamento si profila come un complicato intreccio tra consenso ed evidenza, con quest’ultima che spesso sfugge a cittadini e cittadine a causa della complessità dei dati specialistici per i quali, nella maggior parte dei casi, non si hanno né gli strumenti, né le competenze o anche solo l’interesse per approfondirli. Occorrerebbe, nel contesto attuale, una profonda presa di coscienza delle classi politiche, una svolta verso la razionalità e la mutua riconoscenza di posizioni comuni per le quali lottare in modo concorde.

La politica, però, spesso non si occupa di calare le proprie idee dall’alto e fare sì che parte della popolazione risponda in modo favorevole. Al contrario, raccoglie i frutti del pensiero popolare e li pone ben saldi all’interno dei programmi politici di ogni partito. Se, questa successiva rielaborazione, non è comunque esule da colpe in quanto avrebbe l’obbligo morale e legislativo di effettuare controlli e fact-checking, ciò che è altrettanto vero è che la popolazione dovrebbe in ogni caso riflettere e strutturare i propri pensieri su basi saldamente ancorate ad una sottotraccia scientifica.

La speranza, dunque, è che ognuno e ognuna di noi possa riuscire a fare autocritica, al fine di non alimentare un circolo vizioso che, in una continua attribuzione di mutua autorità tra le parti, permette la diffusione di posizioni basate su mancate analisi di dati e pensieri apertamente dibattuti e confutati da parte della comunità scientifica.