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Home » Scienze e culture » Ambiente, emissioni di CO2 in aumento. Ma poteva andare peggio

Ambiente, emissioni di CO2 in aumento. Ma poteva andare peggio

Nel 2022 la crescita delle energie rinnovabili ha compensato gran parte dell‘impatto del maggiore utilizzo di carbone e petrolio

Domenico Guarino
5 Marzo 2023
Nel 2022  le emissioni globali di anidride carbonica sono cresciute

Nel 2022 le emissioni globali di anidride carbonica sono cresciute

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Una crescita inarrestabile. Nonostante le buone pratiche, gli appelli alla riconversione, il boom delle rinnovabili, l’aumento della consapevolezza pubblica sul tema del riscaldamento globale e della necessità di operare azioni per frenarlo, o almeno limitarlo, malgrado tutto questo, nel 2022, le emissioni globali di anidride carbonica dagli usi energetici (produzione elettrica, trasporti, industria, riscaldamento e raffrescamento) sono cresciute dello 0,9%.

Certo, è pur sempre meno di quanto inizialmente temuto, ma non un’inversione di tendenza drastica, come servirebbe per tutelare l’ambiente. Per essere più precisi,  le emissioni dagli usi energetici nel 2022 sono aumentate di 321 milioni di tonnellate, raggiungendo un nuovo record di 36,8 miliardi di tonnellate. In particolare, le emissioni dalla combustione per energia sono aumentate di 423 milioni di tonnellate, mentre quelle dai processi industriali sono scese di 102 milioni di tonnellate, a causa della riduzione della produzione in Cina ed Europa. Lo sostiene l’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) nel suo rapporto “Emissioni di CO2 nel 2022″ diffuso nei giorni scorsi.

Nel 2022, le emissioni di CO2 da fonti energetiche sono cresciute dello 0,9%
Nel 2022, le emissioni di CO2 da fonti energetiche sono cresciute dello 0,9%

Grazie anche alla crescita di solare, eolico, auto elettriche, pompe di calore ed efficienza energetica, che ha contribuito a limitare gli impatti dell’aumento dell’uso di carbone e petrolio a causa della crisi energetica, la crescita delle emissioni dello 0,9% è stata comunque al di sotto della crescita del Pil globale del 3,2%. Le fonti pulite l’anno scorso hanno rappresentato il 90% della crescita globale nella generazione elettrica. Solare ed eolico sono aumentati ognuno di circa 275 terawattora, un nuovo record annuale. Il piatto piange, si direbbe a poker. Perché se è vero che la CO2 dal gas naturale è scesa di 118 milioni di tonnellate (-1,6%), a causa della riduzione delle esportazioni dalla Russia, l’aumento delle emissioni dal carbone (243 milioni di tonnellate, +1,6%) ha più che compensato la discesa di quelle dal gas. E la CO2 dal petrolio è aumentata ancora di più, 268 milioni di tonnellate (+2,5%). Da notare infine che il maggior aumento delle emissioni nel 2022 è venuto dalla generazione di elettricità e di calore, 261 milioni di tonnellate (+1,8%), specie nelle economie emergenti dell’Asia.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Una crescita inarrestabile. Nonostante le buone pratiche, gli appelli alla riconversione, il boom delle rinnovabili, l'aumento della consapevolezza pubblica sul tema del riscaldamento globale e della necessità di operare azioni per frenarlo, o almeno limitarlo, malgrado tutto questo, nel 2022, le emissioni globali di anidride carbonica dagli usi energetici (produzione elettrica, trasporti, industria, riscaldamento e raffrescamento) sono cresciute dello 0,9%. Certo, è pur sempre meno di quanto inizialmente temuto, ma non un’inversione di tendenza drastica, come servirebbe per tutelare l'ambiente. Per essere più precisi,  le emissioni dagli usi energetici nel 2022 sono aumentate di 321 milioni di tonnellate, raggiungendo un nuovo record di 36,8 miliardi di tonnellate. In particolare, le emissioni dalla combustione per energia sono aumentate di 423 milioni di tonnellate, mentre quelle dai processi industriali sono scese di 102 milioni di tonnellate, a causa della riduzione della produzione in Cina ed Europa. Lo sostiene l'Agenzia internazionale per l'energia (Iea) nel suo rapporto "Emissioni di CO2 nel 2022" diffuso nei giorni scorsi.
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Grazie anche alla crescita di solare, eolico, auto elettriche, pompe di calore ed efficienza energetica, che ha contribuito a limitare gli impatti dell'aumento dell'uso di carbone e petrolio a causa della crisi energetica, la crescita delle emissioni dello 0,9% è stata comunque al di sotto della crescita del Pil globale del 3,2%. Le fonti pulite l'anno scorso hanno rappresentato il 90% della crescita globale nella generazione elettrica. Solare ed eolico sono aumentati ognuno di circa 275 terawattora, un nuovo record annuale. Il piatto piange, si direbbe a poker. Perché se è vero che la CO2 dal gas naturale è scesa di 118 milioni di tonnellate (-1,6%), a causa della riduzione delle esportazioni dalla Russia, l'aumento delle emissioni dal carbone (243 milioni di tonnellate, +1,6%) ha più che compensato la discesa di quelle dal gas. E la CO2 dal petrolio è aumentata ancora di più, 268 milioni di tonnellate (+2,5%). Da notare infine che il maggior aumento delle emissioni nel 2022 è venuto dalla generazione di elettricità e di calore, 261 milioni di tonnellate (+1,8%), specie nelle economie emergenti dell'Asia.
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