Il
91% della Great Barrier Reef – la
Grande Barriera Corallina australiana – è vittima del cosiddetto ‘
sbiancamento’, fenomeno che si verifica quando le temperature dell’acqua raggiungono
livelli più elevati della media, rischiando di
uccidere i banchi di corallo. È un vero e proprio grido d’allarme sui
cambiamenti climatici quello che viene dagli antipodi, dove quasi tutta la superficie della più grande barriera corallina al mondo è vittima del
sesto “sbiancamento di massa” registrato a partire dal 1998, con 654 su 719 banchi di corallo fortemente danneggiati. Tanto che il World Heritage Committee dell’Unesco sta rivalutando di inserirla tra i siti classificati come
patrimonio mondiale in pericolo.
Sei 'sbiancamenti di massa' dal 1998 a oggi
La barriera corallina australiana è stata 'vittima' di sei sbiancamenti di massa dal 1998 a oggi, l'ultimo nell'estate australe 2021-2022
La notizia è stata diffusa dagli studiosi del Parco Marino della Grande Barriera che, durante
l’estate australe 2021-2022, ovvero nel periodo che va da dicembre fin quasi ad aprile, hanno sorvolato i 2,300 km di superficie di corallo, al largo della costa nordest del continente, per monitorarne la salute e valutare i livelli di sbiancamento. Il primo episodio di questo tipo registrato risale al
1998, mentre solo dal 2016 a oggi se ne sono verificati quattro, a dimostrazione che anche gli
ecosistemi marini stanno cambiando profondamente. “Le acque intorno alla Grande Barriera Corallina si sono riscaldate all'inizio del dicembre 2021, superando le massime storiche estive che si verificano in genere nei mesi più caldi. Le acque oceaniche hanno continuato ad
accumulare calore per tutta l'estate fino all'inizio di aprile 2022, con tre distinte ondate di calore che hanno aumentato lo stress termico nella Grande Barriera Corallina centrale e settentrionale”, ha fatto sapere l’Autorità del Parco Marino. “Questa prolungata esposizione al calore ha portato a uno sbiancamento di massa dei coralli in tutta la Grande Barriera Corallina,
il quarto verificatosi in sette anni”.
Buone notizie e cattivi presagi
La buona notizia è che, nonostante siano stati sottoposti a un severo stress termico, i
coralli pare che siano vivi e che torneranno a riprendere la loro colorazione nei mesi più freschi. Ma è l’unica. Secondo quanto ha dichiarato al
Guardian Australia Lissa Schindler, responsabile della campagna dell'Australian Marine Conservation Society, il rapporto dell'Authority è "una terribile notizia per chi ama la Barriera" e "l'ennesima dimostrazione" che tagliare le emissioni da combustibili fossili deve essere una priorità assoluta per il prossimo governo australiano, dopo le elezioni federali del 21 maggio.