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Biodiversità, un milione di specie a rischio estinzione nei prossimi decenni

Gli autori del rapporto Ipbes parlano di "dead species walking". Tra le cause figurano i cambiamenti clamatici e l'inquinamento

di DOMENICO GUARINO -
9 maggio 2023
Il fenicottero andino è classificato come "vulnerabile"

Il fenicottero andino è classificato come "vulnerabile"

Biodiversità: un milione di specie a rischio estinzione nei prossimi decenni. Si tratta di un quarto di quelle conosciute e la pessima notizia è che potremmo salutare la metà di esse già entro il 2099, quindi tra 75 anni circa. Una bazzecola nella scala del tempo. Naturalmente nel corso della storia, le varie forme animali e vegetali si sono sempre estinte, per motivi vari, endogeni o esogeni. Ma a preoccupare è la scala di velocità e di grandezza con quei questo accade oggi.
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I dinosauri sono spariti 65 milioni di anni fa (fonte: Ansa / Gabriel Andrés Trujillo Escobedo)

La natura, insomma, sta diminuendo a livello globale a tassi senza precedenti, con un ritmo che sta accelerando. Gli attuali tassi di scomparsa delle varie presenze in natura sono, infatti, da cento a mille volte superiori alla media delle estinzioni della storia del pianeta. Questi numeri portano a riferire il tempo che stiamo vivendo come sesta estinzione di massa, dopo quelle precedenti causate da eventi cosmici e planetari, tra le quali tutti conoscono quella che portò alla fine dei dinosauri, 65 milioni di anni fa.
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Le tendenze globali elaborate da Ipbes

A dirlo è l'Ipbes, la Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, massima autorità scientifica in tema di biodiversità, nell'ultimo rapporto "Assessment Report on the Different Value and Valuation of Nature" presentato a Roma, presso la sede italiana del Parlamento Europeo. Gli autori del rapporto parlano di "dead species walking" e accusano la distruzione e degradazione degli habitat a loro disposizione il sovra-sfruttamento, l’inquinamento, i cambiamenti climatici e la diffusione di varietà aliene invasive. Tutti fattori che mettono direttamente e indirettamente in pericolo le categorie ‘fragili’, portando a una riduzione delle loro probabilità di sopravvivenza nel lungo periodo.
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Per l’Ipbes la biomassa dei mammiferi selvatici è diminuita dell’82%

La scomparsa silenziosa

Non tutte le classi animali e vegetali sono minacciate allo stesso modo. Tra quelle a rischio estinzione ci sono oltre il 40% delle specie di anfibi, una varietà di coralli su 3, il 30% dei mammiferi marini e il 10% degli insetti. Del resto la scomparsa di massa è già in corso. Per l’Ipbes, la biomassa dei mammiferi selvatici è diminuita dell’82%, mentre è aumentata esponenzialmente quella dell’uomo e degli animali domestici, tanto da rappresentare oggi il 94% del totale. Ma la scomparsa silenziosa riguarda anche gli animali che vengono selezionati e allevati dall’uomo. Almeno il 9% di tutte le categorie di mammiferi allevati per l’alimentazione o l’agricoltura, calcola l’Ipbes, sono state portate alla scomparsa e almeno 1000 sono attualmente minacciate.
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Il 10% degli insetti - api comprese - è a rischio

Biodiversità, una rete di sicurezza

“La biodiversità e i contributi della natura alle persone sono il nostro patrimonio comune e la più importante 'rete di sicurezza' a sostegno della vita dell’umanità" sottolinea Isprambiente che ha presentato il rapporto, curato da 82 esperti di scienze sociali, economiche e umanistiche. "Molti contributi fondamentali che ci offre la natura - continua il comunicato - dal cibo al legno e al sequestro del carbonio, stanno diminuendo rapidamente, così come la diversità all’interno degli ecosistemi e tra le specie". Secondo Isprambiente "pur in presenza di questi aspetti negativi abbiamo ancora i mezzi per garantire un futuro sostenibile per le persone e il pianeta”.