Biodiversità: un milione di specie a rischio estinzione nei prossimi decenni. Si tratta di un quarto di quelle conosciute e la pessima notizia è che potremmo salutare la metà di esse già entro il 2099, quindi tra 75 anni circa. Una bazzecola nella scala del tempo. Naturalmente nel corso della storia, le varie forme animali e vegetali si sono sempre estinte, per motivi vari, endogeni o esogeni. Ma a preoccupare è la scala di velocità e di grandezza con quei questo accade oggi.
Ipbes, la Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, massima autorità scientifica in tema di biodiversità, nell'ultimo rapporto "Assessment Report on the Different Value and Valuation of Nature" presentato a Roma, presso la sede italiana del Parlamento Europeo. Gli autori del rapporto parlano di "dead species walking" e accusano la distruzione e degradazione degli habitat a loro disposizione il sovra-sfruttamento, l’inquinamento, i cambiamenti climatici e la diffusione di varietà aliene invasive. Tutti fattori che mettono direttamente e indirettamente in pericolo le categorie ‘fragili’, portando a una riduzione delle loro probabilità di sopravvivenza nel lungo periodo.
La natura, insomma, sta diminuendo a livello globale a tassi senza precedenti, con un ritmo che sta accelerando. Gli attuali tassi di scomparsa delle varie presenze in natura sono, infatti, da cento a mille volte superiori alla media delle estinzioni della storia del pianeta. Questi numeri portano a riferire il tempo che stiamo vivendo come sesta estinzione di massa, dopo quelle precedenti causate da eventi cosmici e planetari, tra le quali tutti conoscono quella che portò alla fine dei dinosauri, 65 milioni di anni fa.
A dirlo è l'